sintesi
L'INFINITO di Antonino Zichichi
Archimede ha calcolato quanti granellini di sabbia c'erano nel mondo allora noto. E ha trovato che il loro numero era enorme, ma non infinito, come pretendevano gli altri. Ancora oggi è cosi, nonostante le scoperte della Scienza Moderna si sono estesi i confini del cosmo e sostituito i granellini di sabbia con elettroni e quark. Eppure il nostro cervello concepisce l'infinito e ne subisce il fascino. Riesce a studiarlo in modo rigoroso attraverso la fisica e la matematica. E a porlo sotto controllo, scoprendo che l'infinito non è solo e soltanto uno.
Fra tutte le invenzioni dell'intelletto, quella dell'infinito è, forse, la più affascinante. Tanto più che nella realtà del mondo fisico, nulla parla d'Infinito. Eppure dalla matematica alla filosofia, alla poesia, alla pittura, l'uomo per secoli e secoli, ha cercato di percepirlo, anzi di conquistarlo. E, grazie a Georg Cantor, c'è riuscito: si tratta di una delle più grandi conquiste di tutti i tempi.
"Di infinito ci sono tanti, moltissimi livelli, non quindi uno e uno solo: unico, come l'uomo aveva creduto per più di tremila anni."
Questo è quanto afferma Antonino Zichichi, uno dei più famosi fisici e divulgatori scientifici, in questo libro. Attraverso il suo straordinario stile porta a conoscenza il lettore a verificare alcuni aspetti della scienza che sembrano essere proibiti per l'uomo comune.
Il libro si divide in tre parti. Nella prima si passano in rassegna le realtà del mondo che ci circonda. Esso è fatto tutto di cose finite.
Nella seconda, prendendo spunto da un'antica favola, si porta il lettore, nel modo più semplice possibile, verso la scoperta di concetti fondamentali su cui si basa la costruzione dell'Infinito.
La terza parte, infine, analizza le radici di questa grande conquista dell'intelletto umano.
La cosa più straordinaria di questo libro, nonostante il tema complesso, è che Zichichi riesce con una favola a raccontare la concezione dell'Infinito in una forma accessibile a tutti, e questo non è una cosa da poco.
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