sintesi il miracolo della esistenza

 

 

IL MIRACOLO DELLA ESISTENZA   di   HENRY MARGENAU

 

Henry  Margenau professore di Fisica e Filosofia naturale all’Università di Yale.

In questo libro l’autore tenta una sintesi fra scienza, filosofia e religione.  La fisica moderna, in particolare la fisica quantistica, ha modificato profondamente molte cose, dai concetti con cui descriviamo i costituenti ultimi della realtà. Alcuni fondatori di questa fisica hanno pensato che essa avesse effetti anche su certi problemi esistenziali dell’uomo quali il rapporto tra mente – cervello o la dimensione della trascendenza . Questo libro si iscrive in tale tradizione . Attraverso un esame rigoroso ma semplice e chiaro , esso intende mostrare che la scienza moderna  consente di affermare che ogni individuo è parte di Dio o della Mente universale. E’ una grande sintesi che spezza le frontiere fra scienza e umanesimo.

Il primo capitolo contiene una critica al riduzionismo .

Nel secondo capitolo viene considerata l’evoluzione biologica alla luce della teoria quantistica , la quale comporta il rifiuto totale del determinismo o casualismo stretto. Perché come dice Margenau << il materialismo alla Haeckel o alla Simpson è morto definitivamente. Esistono invece numerose entità non materiali chiamati campi, fra cui riveste particolare importanza il campo di probabilità della meccanica quantistica, il quale non trasporta né energia né materia.

L’origine della specie di Darwin, pose le fondamenta della teoria dell’evoluzione, ma ci sono state accese polemiche perché la teoria è basata sulla propagazione genetica CASUALE e la sopravvivenza dei più adatti. La teoria darwiniana dell’evoluzione dipende pesantemente da caso, dal puro e semplice caso e considera accidentale, in larga misura, perfino l’emergere dell’uomo.

G.G. Simpson afferma che l’uomo è il risultato di un processo materialistico che non aveva nessuno scopo di produrlo – non è stato progettato. Margenau pensa invece che è un grossolano errore dire che l’uomo è soltanto un accidente, o nient’altro che un animale.

La ragione per cui non è un accidente, per cui la sua evoluzione non è soltanto un fatto fortuito, è il fattore non casuale dell’adattamento. Il meccanismo dell’adattamento è la selezione naturale, che ha questo fondamento: << in ogni popolazione alcuni individui hanno più figli degli altri, questo fatto cosi ovvio spiega automaticamente la possibilità di un cambiamento evoluzionistico >>. L’adattamento è una forma della buona vecchia <<sopravvivenza dei più adatti>> di Darwin.

La tesi fondamentale del materialismo << che secondo Simpson  è poi casualismo>> è costituita dalla materia; alla fine del secolo scorso quando Haeckel la proclamò con grande forza, questa tesi era relativamente accettabile, ma da allora sono accadute molte cose che l’hanno screditata.

I materialisti del secolo scorso pensavano di sapere tutto della materia ma niente,in pratica della mente ; anzi molti di loro. Ma qualcuno c’è anche oggi – ne negano l’esistenza.

Per caratterizzare la situazione attuale siamo invece costretti a dire che entrambe le realtà mente e materia, sono imperfettamente conosciute e presentano problemi affascinanti.

Si è sperimentato che nel caso dell’evoluzione affinché si potesse arrivare all’uomo di oggi secondo la legge della probabilità ci vorrebbe un periodo enormemente superiore ai 15 miliardi di anni. Questo non significa che l’evoluzione è impossibile; è però vero una successione di eventi insolita ed inaspettata.

Il tema centrale del libro riguarda la relazione mente-corpo e la natura della mente.

Questi problemi nascono perché Margenau accetta la realtà della mente o della coscienza.

Ad esempio, egli sostiene che la coscienza è un’entità primitiva e perciò indefinibile.

E’ al tempo stesso l’esperienza personale più immediata e la fonte da cui sgorga tutta la coscienza.

Margenau ammette l’esistenza di un ambito piuttosto vasto di coscienza o consapevolezza; mentre ve ne è poca nelle sensazioni ordinarie e nelle azioni automatiche, l’autoconsapevolezza o esperienza diretta dell’io costituisce l’aspetto più intimo della coscienza. Infine , dichiara : << l’ultimo passo è semplice. Io considero la mente sinonimo della coscienza e l’anima sinonimo dell’io >>. Margenau sostiene che tutti gli stati della mente, comprese le percezioni, possono essere quantificati solo in modo rudimentale , e che per questo non esistono regole di corrispondenza soddisfacenti in grado di collegare stati mentali e mondo esterno.

Una novità di grande interesse è quella contenuta nel capitolo 8. Qui Margenau introduce l’idea rivoluzionaria che in campo di probabilità della meccanica quantistica abbia proprietà strettamente somiglianti al concetto di mente o coscienza. Questo campo di probabilità è privo di massa e di energia. Per di più , i costituenti ultimi del cervello sono piccoli abbastanza da essere retti da leggi quantistiche di probabilità, mentre la mente, intese come campo di probabilità, non ha bisogno di contenere energia per rendere conto di tutti i fenomeni noti in cui essa interagisce con il cervello.

E’ sempre stato un grave difetto di tutte le filosofie dualiste da Cartesio al neo-cartesianesimo moderno che non si possa dare una spiegazione scientifica dell’interazione mente-cervello. L’ipotesi di Margenau ha perciò un significato fondamentale.

Queste questioni scientifiche e filosofiche portano inevitabilmente ai temi religiosi, prima a livello personale e poi alla Mente Universale , che è ciò che l’Occidente chiama Dio.

Margenau sostiene che l’universo deve essere stato creato assieme alle leggi che lo regolano.

Ciò ci offre due possibilità:

1)      Un grande disegnatore è responsabile della genesi dell’universo; egli lo ha disegnato come un orologio che è ancora in funzione, ma l’orologiaio è scomparso o morto.

2)      L’orologiaio esiste ancora e conosce il corso dell’universo.

Margenau accetta la seconda alternativa.  << Questa conclusione – egli dice – mi fa sentire nel pieno diritto di introdurre una Mente Universale, una mente che è a conoscenza, e che forse è una manifestazione personale, della formula del mondo >>, cioè di una teoria vera che spiega tutto ciò che è accaduto. 

 

BIBLIOGRAFIA