DIO ESISTE?  di  Hans Kung

 

 

Sintesi

 

Hans Kung, nato nel 1928 in Svizzera, ha studiato dal 1948 al 1955 alla Pontificia Università Gregoriana di Roma; ordinato sacerdote nel 1954 dopo studi alla Sorbona e all'Istitut Catholique di Parigi, ha conseguito il dottorato in teologia e ha svolto per alcuni anni attività pastorale. Nel 1962 fu nominato da Papa Giovanni XXIII consulente teologico del Concilio. Professore all'Università di Tubinga, dopo il noto provvedimento vaticano è passato a insegnare teologia ecumenica alle dirette dipendenze del senato accademico.

 

Dio esiste? E se esiste chi è? Molti sono i perplessi e i disorientati, gli indecisi e gli scettici. Dubitano della loro fede, ma anche del loro dubbio. E comunque rimane in tutti il desiderio della certezza. Perciò il dibattito è ancora oggi vivo, nell'ambito delle confessioni tradizionali e delle nuove ideologie, tra cattolici, protestanti, ortodossi, cristiani ed ebrei, credenti, atei o nichilisti.

 

Nell'affrontare il difficile, ma anche affascinante, problema di indicare un fondamento della fede, Hans Kung risale all'inizio dell'era moderna, ma più che delineare una storia della filosofia e delle idee, fa piuttosto rivivere i dubbi e gli interrogativi in materia di fede di uomini concreti.

 

La risposta di Hans Kung è: sì, Dio esiste. E anche noi, uomini del XX secolo, possiamo credere nel Dio cristiano in modo razionale. Anzi, si può realizzare la vera libertà, uguaglianza e fratellanza, l'umanità, la giustizia sociale e il progresso scientifico, proprio se e perchè crediamo in Dio.

 

Per metà del libro, di quasi mille pagine, Hans Kung illustra in maniera molto chiara il pensiero filosofico e teologico, quindi le varie fasi, attraverso personaggi come: Renè Descartes, Blaise Pascal, Georg Friedrich, Hegel, Ludwig Feuerbach, Auguste Comte, Pierre Teilhard de Cardin, Alfred N. Whitehead, Kark Marx, Sigmund Freud, Friedrich Nietzsche, Schopenhauer, Karl Barth, Immanuel Kant.

 

Nella seconda metà del libro spiega le ragioni per cui è necessario credere in Dio.

Nessuno può dimostrare razionalmente la fede, come nessuno può spiegare le emozioni, i sentimenti, l'amore, la bontà, la carità, tutto questo è già motivo di fede, di fiducia verso il prossimo. E' cosi che Hans Kung inizia il processo o il tentativo di spiegare la fede.

 

La fede è qualcosa che è dentro ognuno di noi, e che si manifesta con la fiducia negli altri, che Hans Kung chiama: "fiducia di fondo".

Dopo un lungo e tortuoso viaggio tra i vari filosofi e teologi nel quale è emerso il fenomeno dell'ateismo e del nichilismo dove l'uomo non ha mai preso dei frutti positivi si arriva all'unica forma di capire il mondo e la natura dell'uomo attraverso la fiducia che è razionalmente impossibile spiegare: " La fede ".

 

Per credere in Dio bisogna avere questa fiducia, e la fiducia è nell'uomo, come l'amore per il prossimo, anche la fiducia dà quella sicurezza di capire e credere in un Dio come colui che ci ha dato la vita e attraverso la vita la consapevolezza di noi stessi e degli altri, quindi distinguere quello che è bene e quello che è male. Noi siamo liberi nel pensare, nell'agire, ed è proprio questo che ci da la possibilità di valutare e di arrivare inequivocabilmente al desiderio di un'Entità necessaria alla nostra esistenza.

 

 

BIBLIOGRAFIA