sintesi
DALL’IO AL COSMO
di JOHN BARROW
Il libro ci invita a prendere sul serio quelle che chiama, domande del bambino. Perché fa buio la notte? Perché la volta celeste appare tempestata di stelle? Perché si alternano il giorno e la notte e si avvicendano le stagioni? Perché su questo piccolo pianeta di un Sistema solare della Via Lattea è comparsa la vita? E perché ci sono degli osservatori intelligenti che si pongono delle domande? John Barrow ripercorre il sottile cammino che collega l’io pensante alla struttura dell’universo. Questa volta non ho intenzione di fare come al solito la sintesi del libro, anche perché le risposte che John barrow dà, sono in parte risposte scontate. Invece voglio raccontare di quello che il libro ha fatto suscitare in me, la voglia di una riflessione attraverso tutte queste domande, sulla nostra esistenza. Mentre stavo per finire il libro pensavo al tempo in cui io sto vivendo. Sto leggendo con intensità, desiderio e passione, alcuni libri che ritengo siano utili per il mio più grande desiderio, cercare la fede. Siamo nel 2000, esattamente 7 / 3 /2000. Mi accorgo che l’etica, la morale le scoperte ci hanno portato a non pochi contributi importanti. Se fossi vissuto 1000 o 2000 anni fa non avrei potuto capire alcuni aspetti importanti dell’evoluzione scientifico-culturale. Ma proprio questo è il punto su cui mi voglio soffermare. La scienza è determinante per la fede? Dopo aver letto il libro, DALL’IO AL COSMO, che come al solito John Barrow con la sua eleganza passa in rassegna le ultime scoperte scientifiche, con un pizzico di poesia e molta maturità professionale, mi sono accorto di avere ancora dei dubbi. Il tempo conta per la fede? Avrebbero la stessa valenza le domande che uno si pone o si è posto o si porrà nel tempo in funzione dell’evoluzione scientifico-culturale? Da 5000 anni a questa parte , l’uomo si è sempre chiesto della propria esistenza, ma né la filosofia né le scienze hanno saputo dare mai una risposta soddisfacente. La risposta più probabile quindi potrebbe essere questa: né la filosofia né le scienza possono dare un impulso forte per costruire una fede. Le ragioni per cui non credo più nella risposta che può dare la scienza sulla fede, è semplicemente, come abbiamo visto in tanti altri libri che la stessa scienza ha dei limiti, non può dare verità assolute. Tutti gli studiosi di discipline scientifiche come: la fisica la biologia, la biogenetica, le neuroscienze, l’eugenetica, ecc. si rifugiano nel riduzionismo, nel determinismo più smisurato, lasciando correre o tralasciando le cose che secondo me hanno più valore nella vita, e queste potrebbero essere: l’amore, il perdono, la tenerezza, la carità, l’altruismo, la consapevolezza di noi stessi come unici esseri sulla terra a capire noi stessi e gli altri. Partiamo da un concetto fondamentale. Ancora oggi si verificano discriminazioni razziali e non prendiamo in considerazione soprattutto il fatto che ci sono dei popoli che vivono in uno stato di degradazione totale, i popoli del terzo mondo, malgrado sia cambiata la cultura. Oggi in occidente ci avviamo verso una cultura globale uniforme che potrebbe essere la risoluzione a queste ostilità politiche economiche su altri popoli più bisognosi.
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