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EVOLUZIONISMO E CREAZIONISMO |
Dall’alba della civiltà ogni gruppo umano si è posto le grandi domande sull’origine del mondo e della specie umana. Molte e molto diversificate sono state le risposte date, soprattutto dalle religioni. Ovviamente, queste risposte non avevano alcuna base scientifica, ma erano invece il frutto delle condizioni sociali, economiche e culturali delle comunità in cui venivano elaborate. La narrazione contenuta nella Bibbia è nota a tutti: Dio avrebbe creato l’intero universo in soli sei giorni: cominciando la sua opera il 23 ottobre 4004 a.c. (secondo il calcolo, basato sullo stesso testo biblico, che il pastore anglicano Usher fece nel Seicento). Nel Corano non esiste una descrizione vera e propria della creazione: i pochi accenni sembrano rifarsi alla Bibbia ebraica. Nel mondo indiano, la narrazione inclusa nei Rig Veda, il quarto libro dei Veda, (una raccolta di libri scritti in sanscrito e inerenti alla religione induista), ne riconosce esplicitamente l’inconoscibilità, mentre lo smembramento dell’uomo primordiale, Purusa, (dalle mille teste, mille occhi, mille piedi) avrebbe dato origine alle odierne caste: le quattro ere cicliche dell’universo, con minor fallacia rispetto alle religioni abramitiche, ammonterebbero a 4.320 milioni di anni umani. Altre religioni non credono in nessun Dio, ma professano discipline trascendentali basate sulla meditazione, come la New Age, e le religioni naturali. Non tutti gli uomini sono stati prigionieri di questi miti: il filosofo greco Anassimandro, ad esempio, riteneva che gli uomini discendessero dai pesci. E il filosofo romano Lucrezio scrisse che nella natura non vi era traccia di alcun intervento divino, ma solo del continuo divenire della natura stessa. Ma resta il fatto che, almeno fino al XVIII secolo, l’idea dominante nel mondo occidentale fu quella del fissismo, secondo cui le specie erano immutabili. Il naturalista Buffon fu il primo a formulare una proposta evoluzionistica, seguito da altri studiosi.
Vediamo come stanno veramente le cose Darwin Fu solo con Charles Darwin (1809-1882), e con la pubblicazione nel 1859 del suo trattato L’origine delle specie, che la teoria dell’evoluzione prese definitivamente forma. Darwin sostenne la tesi della selezione naturale: un meccanismo che favorisce i caratteri genetici che meglio si adattano all’ambiente, eliminando invece quelli svantaggiosi. In seguito, lo sviluppo degli studi sull’ereditarietà di Mendel permisero di affinare ulteriormente la teoria: la comparsa di alcune variazioni casuali vantaggiose, rispetto agli altri individui di una stessa specie, possono essere ereditate dalla propria discendenza, fino alla nascita di un nuovo gruppo di individui, diverso da quello di provenienza. È questo il processo detto di “speciazione”. L’evoluzionismo sostiene dunque che le specie animali e vegetali discenderebbero tutte da specie più antiche (antenato comune), da cui si sarebbero, per l’appunto, “evolute”. L’evoluzione non è predeterminata: le mutazioni sono casuali e anche il tempo e il modo in cui insorgono sono imprevedibili. Il processo di speciazione è quindi sempre in corso.
Ricerche Negli ultimi decenni la scuola neodarwinista ha visto i suoi esponenti privilegiare diversi aspetti. L’ipotesi degli “equilibri punteggiati”, sostenuta da Niles Eldredge e Stephen Jay Gould, ha proposto un modello evolutivo a salti. Richard Dawkins, invece, ha invece formulato l’ipotesi del “gene egoista”, in cui l’evoluzione è vista come un meccanismo per la trasmissione di geni. Nonostante i differenti accenti, la quasi totalità del mondo scientifico odierno ha fatto propria la teoria dell’evoluzione. Non mancano del resto le prove: lo studio dei resti fossili, le somiglianze e le differenze tra specie simili in diverse aree geografiche, le evidenze prodotte dall’anatomia e dall’embriologia comparata, le notevoli somiglianze nella composizione chimica e nelle strutture del corpo. Una teoria concorrente dovrebbe essere in grado di produrre altrettante evidenze. Al momento non vi è riuscito ancora nessuno.
Evoluzione Umana L’età del nostro Pianeta è stimata in circa 4,5 miliardi di anni. Si ritiene che le prime forme viventi siano comparse dopo un altro miliardo di anni: si trattava di semplici organismi monocellulari, i procarioti. Ci vollero quasi altri tre miliardi di anni per vedere la diffusione degli eucarioti, i primi organismi pluricellulari. I primi vertebrati marini comparvero circa 500 milioni di anni fa, i primi pesci 440 milioni di anni fa, i primi anfibi 400 milioni di anni fa, i primi rettili 250 milioni di anni fa. Per i mammiferi, discendenti dei rettili terapsidi, bisognò attendere ancora, e solo con la scomparsa dei dinosauri (circa 65 milioni di anni fa) si poterono aprire degli spazi per la loro diffusione. 60 milioni di anni fa apparvero i primi primati da cui, per successive speciazioni, si sarebbe arrivati all’antenato comune di scimpanzè ed esseri umani, la cui definitiva separazione avvenne circa 7-8 milioni di anni fa. Il genere Homo si è evoluto attraverso l’australopiteco (4 milioni di anni fa), l’homo abilis (2,5), l’homo erectus (1,7), l'homo sapiens (150.000 anni fa). Quest’ultimo è l'unico sopravvissuto del genere dopo l'estinzione (circa 25.000 anni fa) dei "suoi cugini", gli uomini di Neanderthal. Circa 13.000 anni fa si sarebbe estinta una specie di ominidi evolutivamente ancora più distante dall'homo sapiens: l'homo floresiensis, la cui esistenza è documentata nella sola isola indonesiana di Flores. L’origine “scimmiesca” dell’uomo trova una conferma nell’analisi del DNA: il nostro e quello dello scimpanzè sono identici per più del 98 per cento.
Il Creazionismo L’ipotesi che l’uomo discendesse dalla scimmia suscitò uno scandalo immediato già all’epoca di Darwin. Le polemiche non si placarono nemmeno in seguito: negli anni Venti, nel Tennessee, si svolse il famoso Processo della scimmia (Monkey Trial), che vide come imputato un insegnante “colpevole” di insegnare il darwinismo a scuola. Con le evidenze a proprio favore che l’evoluzionismo può vantare oggi, però, desta perplessità che vi siano ancora così tante persone legate alla concezione creazionista classica, basata su un’interpretazione letterale del testo biblico. Negli USA, la maggioranza della popolazione non crede tuttora alla validità della teoria evoluzionistica. Non solo: il movimento creazionista gode di un ampio supporto politico e di notevoli sostegni economici. La principale organizzazione impegnata in questa campagna di retroguardia è l’Institute for Creation Research. Cotanto impegno ha portato dei risultati concreti: dal 1999, nelle scuole del Kansas viene insegnato il creazionismo al posto dell’evoluzionismo. Altri stati (come l’Alabama, il Nebraska, il New Mexico, l’Ohio) presentano l’evoluzionismo come una delle tante possibili spiegazioni. E in altri Stati ancora, che affidano la scelta dei programmi alle autorità scolastiche dei vari distretti, il creazionismo comincia a essere insegnato. Nel Regno Unito, dove le scuole religiose sono finanziate dallo Stato, i problemi stanno cominciando solo ora: alcuni istituti, legati a organizzazioni religiose creazioniste, hanno infatti eliminato l’evoluzionismo dai propri programmi, un episodio così drammatico che neutralizza la possibilità di acquisire delle nozioni scientifiche determinanti per l’evoluzione socio-culturale, soprattutto nei giovani.
Il Disegno Intelligente (I. D.) La teoria del Disegno intelligente viene presentata come “oggettivamente” credibile, e scientificamente documentabile. Secondo questa ipotesi, la complessità e la bellezza dell’universo possono essere spiegate soltanto con l’intervento diretto di un essere divino. In realtà, anche i sostenitori di queste tesi non riescono a portare evidenze concrete a proprio favore: è difficile vedere molta intelligenza nella creazione di un universo quasi completamente invivibile, nell’estinzione del 99 per cento delle specie apparse sul nostro pianeta da quando vi è vita, nell’attesa di miliardi di anni per vedere finalmente apparire la specie umana. È difficile non concepire questa teoria come una versione “riverniciata” del creazionismo. E, come il creazionismo, è una teoria non testabile, e quindi fuori dall’ambito dell’indagine scientifica. Anche questo movimento, tuttavia, è dotato di potenti supporter, proprio perché si presenta come un’alternativa sia al creazionismo che all’evoluzionismo. Nel luglio 2005 il presidente George W. Bush in persona ha speso delle parole a favore dell’insegnamento scolastico della teoria del disegno intelligente, mettendo in seria difficoltà l’affidabilità delle ricerche scientifiche sull’evoluzionismo.
La posizione della Chiesa Cattolica La Chiesa cattolica ha impiegato molto tempo per giungere a patti con l’evoluzionismo. Ancora nel 1950, l’allora pontefice Pio XII, all’interno dell’enciclica Humani Generis, metteva sullo stesso piano creazionismo ed evoluzionismo, attaccando duramente quest’ultimo e ribadendo, nel contempo, l’esistenza storica di Adamo e il suo ruolo di progenitore, e quindi di diffusore del peccato originale. Il nuovo Catechismo della Chiesa cattolica, diffuso nel 1992 per impulso di Giovanni Paolo II, ha glissato brillantemente su tutte le questioni scientifiche. Vi si ribadisce tuttavia che “la creazione è destinata, indirizzata all’uomo, immagine di Dio. La creazione, infatti, è voluta da Dio come un dono fatto all’uomo, come un’eredità a lui destinata e affidata”. Passi avanti sono stati fatti solo con il messaggio che Karol Wojtyla inviò, il 22 ottobre 1996, alla Pontificia Accademia delle Scienze. Pur partendo dalla Humani Generis, il pontefice riconosceva che l’evoluzionismo era diventato ormai qualcosa di più che una mera ipotesi: anche se accennava a “teorie” dell’evoluzione, anziché di una sola teoria, e questo perché esistono «letture materialiste e riduttive e letture spiritualistiche. Il giudizio è qui di competenza propria della filosofia e, ancora oltre, della teologia». Il papa non specificava come i teologi potessero fornire giudizi competenti in materie scientifiche. Recenti dichiarazioni del cardinale Christoph Schönborn hanno rinfocolato le polemiche. L’arcivescovo di Vienna, che pure viene considerato uno degli esponenti più “moderni” delle gerarchie cattoliche, ha infatti definito il messaggio di Giovanni Paolo II «vago e poco importante», indicando in pratica la teoria del disegno intelligente come la più coerente con l’insegnamento cattolico, poiché non ammette alcuna mutazione casuale.
Situazione in Italia Secondo un’indagine sociologica, circa il 25% della popolazione italiana ritiene che la Bibbia riporta la vera parola di Dio e va presa alla lettera. La percentuale scende sotto il 10% tra diplomati e laureati, ma sale oltre il 50% tra coloro che non possiedono nemmeno il titolo di studio elementare. È probabilmente a questo bacino elettorale che si è rivolto l’onorevole Pietro Cerullo (AN), promotore nel 2003, insieme ad Alleanza Studentesca, di una “Settimana antievoluzionistica”. L’iniziativa suscitò molti commenti ironici. Non ne suscitò alcuno, invece, il decreto legislativo del 19 febbraio 2004, con cui il governo cancellava dai programmi d’insegnamento delle scuole medie ogni riferimento alle teorie evoluzionistiche. Non a caso, i programmi per le scuole medie erano stati elaborati da una commissione presieduta da un cattolico di ferro, Giuseppe Bertagna. Vi fu una levata di scudi da parte di diversi scienziati, anche cattolici, contro la decisione. Il ministro Moratti fu costretto a nominare una commissione di saggi, presieduta da Rita Levi Montalcini, incaricata di studiare il problema. Quasi un anno dopo, la commissione fornì il proprio parere, chiedendo che il darwinismo fosse reinserito tra gli argomenti di studio.
Conclusioni Il creazionismo, secondo i suoi critici, non è soltanto un attacco alla biologia evoluzionistica, ma un attacco a tutte le scienze e al metodo scientifico nel suo complesso. Se i creazionisti avessero ragione, sarebbero errate gran parte delle acquisizioni della cosmologia, dell'astrofisica, della biochimica, della geologia, e di tutte le scienze naturali, discipline che invece hanno dato prova, in misura enorme, di convergere a conclusioni credibili, e compatibili tra loro. |
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Vedi caro Piero, pur accettando in tutto e per tutto la teoria evoluzionistica, in me si muove qualcosa che mi mette un dubbio atroce: se non c'è stato nessuno che ha creato il mondo, il mondo allora è sempre esistito? e se il mondo è sempre esistito , anche in forma diversa da quella attuale e mi riferisco esplicitamente alla teoria del big Bang, mi trovo veramente in difficoltà perché ancora nessuno è riuscito a spiegarmi come fa una cosa ad essere sempre esistita quando noi vediamo che ogni cosa in questo mondo ha un inizio e probabilmente una fine, allora mi viene da pensare che ciò che può essere sempre esistito, è una grandissima energia, visto che è stato fisicamente riconosciuto che: Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. questo mi dice che energia era ed energia diventerà; l'energia è in cielo, in terra, e in ogni luogo; l'energia crea, l'energia distrugge. perché nessuno riesce a spiegarmi come mai questa energia è sempre stata, ma più semplicemente se nessuno ha creato nulla, dove siamo? Io, non sono nessuno, sono l'ultimo semplice della terra, senza cultura e mi esprimo senza grandi paroloni, ma ho le mie convinzioni che danno ragione ad entrambe le teorie: creazionista prima, ed evoluzionista poi e ho sempre asserito che Teologi e scienziati dovrebbero andare da braccetto alla scoperta del mondo, perché, sono sicuro che entrambe sono fallaci e nessuna può detenere l'origine del progetto assoluto. Ciao caro Amico. Silvano.
Ti ringrazio per la chiara e profonda esposizione Silvano, che in parte condivido, ma ci sono alcuni punti in cui bisogna soffermarsi per focalizzare ciò che questo post si propone. Iniziamo con un pensiero e una domanda che si pose un famoso storico e filosofo scozzese, David Hume: “se Dio ha creato e progettato tutte queste cose magnifiche, chi ha creato Dio? Un Superdio? E chi ha creato il Superdio? Un Supersuperdio? Oppure Dio si è creato da solo?...” Non sono domande da fare queste perché non ci sarà risposta!!! Sia la filosofia, sia la scienza, sia la teologia, non hanno mai dato una risposta ad una simile domanda, perché in effetti è una domanda che va oltre la logica del pensiero umano. Neanche le religioni hanno saputo dare una risposta a questa domanda, il perché l’ho spiegato nel precedente post, ma cercherò di ribadire il concetto. Tutte le religioni (e sono oltre 4200) hanno un proprio dio, una propria etica, un proprio credo… da ciò si può evincere che le religioni sono il prodotto culturale dell’evoluzione darwiniana per un bisogno incessante di placare le angosce e le paure dell’ignoto, (vedi post precedente a proposito delle origini delle religioni). In effetti, essendo tutte diverse le religioni ed ognuna di esse pretende una verità assoluta, quale sarà la verità assoluta da prendere in considerazione? Ma ci sarà poi una verità assoluta? Credo proprio di no!!! Perché se ciò fosse vero avremmo tantissime verità assolute, e ciò dimostra il grande paradosso delle religioni. In questo post non mi pongo una simile domanda ma cerco di spiegare in modo tangibile ciò che si è verificato realmente nel nostro Pianeta, a partire dalla formazione dei primi esseri viventi. Come hai potuto leggere, mentre l’evoluzionismo di Darwin dà una risposta reale e inconfutabile, attraverso la paleontologia, l’antropologia, la biologia evolutiva, ecc… il creazionismo non ha mai dato nessuna prova sulle origini della vita, per tutti i motivi che sono stati elencati in questo commento e nel precedente post. Un caro saluto, Piero.
Ricordo lo scandalo suscitato presso la Chiesa dagli scienziati che volevano l'uomo discendente dalla scimmia, certo sarebbe stato piu' simpatica la storia di Adamo ed Eva, l'uomo ad immagine e somiglianza di Dio, d'altronde la verità è questa, il nostro DNA e quello degli scimpanzè è molto simile, su questo non c'è alcun dubbio. E poi perchè rinnegare questa verità? Non è simpatico lo scimpanzè? Ciao.
Ti ringrazio molto Grazia per questo tuo commento. In effetti, potrei dire: “non c’è più sordo di chi non vuol sentire”. Oggi, come sempre, si preferisce la religione alla scienza pur sapendo che le ricerche scientifiche hanno neutralizzato il pensiero filosofico-teologico, ma purtroppo la cultura dominante impone dei concetti che sono in forte opposizione con le ricerche inconfutabili della scienza. Un caro saluto, Piero.
Non è questione di preferire la Scienza o la Religione: una non esclude l' altra. L' uomo è l' ultimo stadio di evoluzione della scimmia? Bene. A questo punto Dio gli ha dato un' anima che gli animali non hanno e che da loro li differenzia e rende responsabili e liberi. Noi siamo figli di Dio, creati a Sua immagine somiglianza. Da molto tempo si sa che il linguaggio della Bibbia è simbolico e non letterale.
Non è vero che tra religione e scienza non ci sia conflitto, ciò lo dimostra la seconda enciclica di papa Benedetto VI. Papa Ratzinger è uno dei peggiori papi che la chiesa cattolica romana abbia mai avuto. Nella seconda enciclica afferma: “La scienza non redime l'uomo”, sai cosa significa per l’umanità questa mostruosa affermazione, che la scienza e il pensiero scientifico sono ormai preclusi ad ogni possibile evoluzione. Tu affermi che l’uomo sia l’ultimo stadio dell’evoluzione, bene! Mi spieghi come mai solo dopo 3,7 miliardi di anni di lunga evoluzione è arrivato questo ipotetico dio ed ha infuso l’anima solo nell’uomo? Mi spieghi come mai questa ipotetica anima è presente nel pensiero dei credenti solo nelle tre religioni monoteiste? Le religioni monoteiste sono solo il 54% degli abitanti sulla terra, tutte le altre religioni, compresi gli agnostici e gli atei, non hanno nessun dio, quindi non avranno nessuna anima? Ma poi, mi spieghi in maniera dettagliata cos’è veramente l’anima? E perché è prerogativa solo delle religioni monoteiste? Tu affermi che il linguaggio della bibbia è simbolico e non letterale, ma che senso può avere una simile affermazione, se ciò che c’è scritto è tutto falso ed è solo una storiella per soddisfare le angosce e le paure dell’uomo? In tutte le altre religioni, e sono il 46%, le cose sono completamente in opposizione alle credenze della bibbia, hanno un credo diverso, una filosofia diversa, un’etica diversa, come mai? Fino adesso solo la scienza e soprattutto la teoria evoluzionistica di Darwin ha saputo dare una spiegazione inconfutabile sulle origini dell’uomo, in questa teoria non vi è alcun bisogno di un progetto divino perché l’evoluzione per selezione naturale è cieca, non esiste nessun finalismo. Se noi avvolgessimo il “nastro” della vita e lo facessimo ripartire di nuovo, è molto probabile che l’evoluzione si manifesterebbe in maniera diversa, come c’è stata l’estinzione dei dinosauri, 65 milioni di anni fa, ci poteva essere un qualche evento che comprometteva l’evoluzione dell’uomo, in questo caso sulla terra ci sarebbero stati solo animali e piante oppure l’assenza assoluta di vita.
duchessa, religione e scienza saranno sempre in conflitto. Almeno per la maggior parte della popolazione. affermi"A questo punto Dio gli ha dato un' anima che gli animali non hanno e che da loro li differenzia e rende responsabili e liberi". Se lo dici tu .. per me NON E' ASSOLUTAMENTE VERO. Credo che un anima ci sia in tutte le cose. Ma che l'uomo sia l'essere più intelligente .. ho dei seri dubbi. Abbiamo linguaggi differenti, ma che siamo più intelligenti ... Certo, l'uomo è l'unico animale (ma forse ce ne sono altri) che ammazza per il gusto di ammazzare ..
Il tuo, forse occasionale, passaggio nel mio blog, mi ha permesso di venire a conoscenza di questo tuo prezioso blog e del tuo "OFFICIAL SITE: www.impressionisoggettive.it."
Ho inserito entrambi i link fra i miei preferiti avendono apprezzata la appropiatezza, la serietà e l'accuratezza della tua gestione
Nonostanze la mia ormai matura esperienza, confermo di essere nenza alcuna certezza, anzi pieno di dubbi.
Mi ripropongo di ritornare con calma sia in questo blog, sia nel tuo sito ufficiale, al fine di poter essere in condizione di pubblicare commenti che trattino il merito dei tuoi messaggi.
Intanto ti ringrazio per l'occasione offertami, Mario
Ringrazio te Mario per il gentilissimo commento. Sarai sempre il benvenuto in questo blog e sarò felice di poterti rispondere. Un caro saluto, Piero
mi prendo tempo per leggere il tuo lungo post. Ti farò sapere. Comunque mi piace come esponi le tue idee. Ciao
Complimenti per le conoscenze che hai e per il modo di esporle. Personalmente non posso negare nè l'esistenza di Dio nè la Scienza. Io credo che in origine, la scintilla sia stata data da Dio, ossia Lui ha dato origine al Big Bang. Successivamente tutto si è svolto secondo l’evoluzionismo e lo specismo. (e ci tengo a difendere Darwin) ------------ Sono quindi un evoluzionista credente. In Dio, però. Non nel Vaticano e nei suoi dogmi e/o storielle che ci racconta (adamo ed eva, creazione in sei giorni e via così ...), anche perchè, come dico sempre io, è stato l'uomo a fare a propria immagine e somiglianza Dio, e non viceversa. Non a caso Gesù Cristo è alto bello e bianco. E se fosse basso, grasso, brutto e nero? Cos'è, non vale più il suo messaggio? Di certo c'è che l'uomo è l'animale più presuntoso e prepotente. Ciao
Ti ringrazio per aver espresso il tuo pensiero Deltascorpii, in parte condivido ciò che hai scritto, però ci sono delle precisazioni, poi ti spiegherò il perché. Questo post però non si propone di spiegare qual è stata la causa scatenante delle origini di tutte le cose, credo che questa domanda esuli dalla logica e dalla razionalità umana, quindi credo, come ho già precedentemente affermato nella risposta data a Silvano, è una domanda che non può trovare risposta, né nella filosofia, né nella scienza (forse…), né nella teologia. Bisogna indagare nel mondo dell’immanente, in tutto ciò che fa parte della nostra logica altrimenti cadiamo nella fallacia dello scientismo e della metafisica, che non sono argomentazioni razionali da essere prese in considerazione dalle ricerche scientifiche “VERE”. Detto ciò vorrei esporre gli ultimi risultati della fisica, per rispondere alla prima parte del tuo commento. La fisica, da quattrocento anni a questa parte, cioè con l’avvento di Galileo Galilei, si è posta la domanda delle origini dell’universo. Oggi ci troviamo con due teorie fondamentali: 1) il modello standard, attraverso la teoria della relatività generale di Albert Einstein, e poi ripresa ed estesa da tantissimi altri fisici, stanno cercando attraverso ciclosincrotroni (acceleratori di particelle) di notevole potenza, di dimostrare l’unificazione di tutte le forze della natura, chiamata appunto TEORIA DEL TUTTO. Purtroppo, per motivi molto complessi, dovute appunto alle alte energie per produrre le particelle subatomiche, come la particella di Higgs, questa teoria del tutto non ha potuto, fino ad oggi, unificare tutte le forze della natura, cioè: la forza forte, la forza elettrodebole, la forza di gravità. La teoria prevede che se si potesse ottenere l’unificazione di tutte le forze della natura si riuscirebbe a capire le origini del Big Bang. Il modello standard e gli studi della fisica delle particelle stanno studiando anche un altro fenomeno, la fluttuazione quantistica, cioè, in poche e sintetiche parole, la nascita dal nulla di particelle subatomiche, questo fenomeno se fosse dimostrato potrebbe sconvolgere il pensiero scientifico in quanto la materia universale si sarebbe creata dal nulla, ma per adesso rimane solo una teoria. 2) il secondo modello è la teoria delle stringhe, una teoria già dimostrata matematicamente ma non dimostrata al livello di riproducibilità del fenomeno secondo il modello galileano. E’ una teoria che unifica tutte le forze della natura interpretando così le origini dell’universo. In questa teoria bisogna lasciar da parte il senso comune, perché si parla di undici dimensioni e non solo di tre come nella geometria euclidea, quindi esula dalla nostra concezione del mondo fisico. Ma in fisica è già da molto tempo che si parla di molte dimensioni della materia o di universi paralleli. In ogni modo, per cercare di sintetizzare, se questi due modelli vengono dimostrati potremmo capire le origini dell’universo e potrebbe essere un evento che potrebbe sconvolgere la stessa ricerca scientifica. Ho cercato di farti un breve quadro della situazione attuale per farti capire la velocità e l’esponenzialità della ricerca scientifica, basti pensare che quattrocento anni fa il pensiero umano era monopolizzato dalla concezione antropocentrica, oggi, invece, possiamo sperare che le due teorie sulla nascita ed evoluzione dell’universo potrebbe tra breve tempo avere una evoluzione determinante da sconvolgere ogni dubbio scientifico, mettendo definitivamente da parte le concezioni errate del creazionismo. Un caro saluto, Piero
Nel merito del post direi che mi sembra errato contrapporre evoluzione e creazione.
L'evoluzione può essere il "mezzo" usato dal Creatore.
Intanto ti ringrazio per aver espresso il tuo pensiero Insorgente, poi gradirei che leggessi con più attenzione sia il post che i commenti. Ci sono tutti gli elementi per capire che nell’evoluzione per selezione naturale non c’è assolutamente bisogno di un creatore.
Mi scuso se rispondo un po in ritardo.
In effetti ho letto con interesse sia questo post che il precedente.
Vorrei dire che la teoria dell’evoluzione di Darwin e la creazione del mondo secondo le Sacre scritture possono convivere tranquillamente.
La Chiesa cattolica non lancia anatemi contro Darwin.
Certamente esistono forme di fondamentalismo che vogliono prendere alla lettera e dare un contenuto scientifico a una Parola che, però, non aveva alcuna finalità scientifica.
Quando la Genesi, nel primo capitolo, ci parla dell’origine del mondo, quello che interessa è la lezione che ci viene da quei testi sacri.
E cioè che l’universo non si è fatto da solo, che ha un creatore.
Ovviamente parlo dal mio punto di vista, nel pieno rispetto degli altri.
Ma sulla modalità della creazione la discussione è aperta da secoli e certamente continuerà tuttora.
Non è assolutamente vero che la teoria dell’evoluzione di Darwin e la creazione del mondo, secondo le Sacre scritture, possono convivere tranquillamente. Nella teoria dell’evoluzione per selezione naturale non vi è nessun bisogno di un ipotetico creatore (leggi bene il post e i commenti, ho già spiegato il perché). Non è vero che tra religione e scienza non ci sia conflitto, ciò lo dimostra la seconda enciclica di papa Benedetto VI: “La scienza non redime l'uomo”, sai cosa significa per l’umanità questa mostruosa affermazione, che la scienza e il pensiero scientifico sono ormai preclusi ad ogni possibile evoluzione, ciò significa che i dogmi della chiesa sono infallibili (come lo è il papa), la scienza no!!! Quindi il papa lancia anatemi contro Darwin e la scienza!!! La scienza, attraverso la teoria dell’evoluzione di Darwin, ha già dimostrato che è l’unica a poter dare una risposta inconfutabile sull’origine dell’uomo. Purtroppo i mass media non ne parlano della teoria dell’evoluzione, perché è un cattivo prodotto commerciale. I mass media oggi sono monopolizzati dalla politica e dal Vaticano, quindi è tabù, ma prova a leggere alcuni libri straordinari che sono presenti nella mia bibliografia, prova a capire i veri meccanismi dell’evoluzione per selezione naturale, poi magari ne possiamo discutere. Se questo dibattito si basa sull’ambiguità e non su prove concrete è inutile spingerci più in là, sarebbe inutile. Un saluto, Piero
...grazie per la visita al mio blog (?)...mi ha permesso di conoscerti e leggendoti mi ha riportato nel mondo reale...quello vero...pieno di dubbi e poche certezze ....sei stato bravissimo ...veramente un bel post un abbraccio gianfranco
Grazie Gianfranco, sarai sempre il benvenuto in questo blog. un caro saluto, Piero.
La tua graditissima visita mi ha reso noto il tuo ritorno (in grande forma, direi). Ne sono felice e ti abbraccio.
Ti ringrazio Anonimo.sabino. In effetti scrivo poco sul mio blog, direi per una questione di principio. I temi trattati sono molto complessi, quindi prima di pubblicare qualcosa ho bisogno di leggere tanto, per avere la possibilità di esporre le varie tematiche in maniera affidabile e nel contempo avere la possibilità di poter rispondere e dialogare con dati reali e inconfutabili. Un caro saluto, Piero.
Anche io ti ringrazio per la visita e ho letto per intero il tuo interessantissimo post. Premesso che sono un "non credente", penso che l'uomo debba indagare sulle origini del mondo in tutte le direzioni, senza pregiudizi di sorta. La Fede è un'esperienza unica che nelle mani di un uomo è come un arma: né buona né cattiva, dipende dall'uso che ne fai. Avevo un santo padre missionario come insegnante di religione, una persona eccezionale: aveva girato il mondo in lungo e in largo per 25 anni, portando la speranza in quei posti dimenticati non da Dio, ma da noi. Questa, Piero, è la straordinaria invenzione della Fede, la sola che salva, non certo dopo la morte, ma in vita, adesso. I fondamentalismi, la violenza in nome di Dio, l'arroganza di chi vuole imporre le proprie ragioni e l'ottusaggine di chi argomenta sulle origini del mondo a partire da un supporto cartaceo, banalmente definito santo (ma a chi si rifiuta il titolo al giorno d'oggi?): sono solo alcuni degli esempi della fede come arma cattiva, un'arma che uccide. Il terrorismo internazionale non è forse reso possibile dalla Fede? E la violenta risposta del mondo cosidetto occidentale non avrebbe senso per l'umanità se non in quella stessa ottica di civiltà opposte. Bush è riuscito a farsi rieleggere parlando di aborto e disegno divino: ha raccontato al mondo che Dio gli aveva parlato, che lo aveva scelto. E Papa Benedetto XVI ha pensato bene di festeggiare il proprio compleanno proprio con il Presidente americano. Più che Fede, parlerei di politica. Ritornerò certamente a trovarti, Francesco.
Devo dire che hai fatto una radiografia molto chiara sulla situazione postmoderna Francesco, per questo ti ringrazio tantissimo perché hai toccato i punti essenziali del “fenomeno Uomo” nei suoi ambigui comportamenti. Volevo, però, cercare di ampliare alcuni concetti da te elencati, anche perché questo blog si è sempre proposto di indagare sulle verità mai divulgate dai mass media, e qui è inutile fare un’analisi accurata del perché, ormai sappiamo tutti che l’informazione è nella sua fase terminale, nel senso che è fortemente monopolizzata dalla religione e dalla politica. 1) Primo punto, tu affermi che l’uomo debba indagare sulle origini del mondo in tutte le direzioni. Questo post, e tanti altri che ho già scritto, si propongono di dare delle informazioni sulle origini della vita, secondo le ultime ricerche condotte da illustri scienziati. Dietro questo post c’è una bibliografia notevole che potrai trovare all’indirizzo URL alla fine del post. Cosa si propone in effetti: di fare un paragone su ciò che la scienza è stata capace di svelarci con l’evoluzionismo di Darwin e ciò che le religioni, con i suoi dogmi eterni, ci vogliono inculcare senza nessuna prova scientifica. Allora mi chiedo! Come mai, nonostante ci siano delle prove inconfutabili sull’evoluzionismo, la gente continua a credere nelle religioni? Le ragioni non sono così semplici da spiegarle in un semplice commento, comunque tenterò di dare una spiegazione sintetica. L’uomo, da quando ha incominciato ad avere consapevolezza di se stesso, si è chiesto il perché di tante cose, ciò avveniva già 90.000 anni fa con l’uomo di Neanderthal, ho già citato altre volte il culto dei defunti, la paura delle morte, le angosce, la paura del buio, ecc. tutto ciò ha portato l’uomo primitivo, attraverso l’evoluzione culturale a manifestare queste paure attraverso prodotti culturali come il mito (mitologia e leggende), il rito, il sacro, il simbolismo, il totemismo, ecc. Qui è bene spiegare che la mente dell’uomo deriva da una lentissima evoluzione biologica attraverso la trasmissione del DNA. La specializzazione della mente umana ha subito una trasformazione biologica e poi culturale, possiamo affermare quindi che la cultura non trascende la biologia, ma le due cose interagiscono tra loro. Cosa significa ciò, per concludere il primo punto? Che l’evoluzione ha configurato e plasmato la mente dell’uomo in funzione di una lunga evoluzione e ciò ha comportato l’ereditarietà del DNA e delle manifestazioni culturali, quindi le paure, i riti, i miti, compresi gli atteggiamenti religiosi che sono un processo culturale dovuto a queste necessità di placare le angosce. Ciò ci spiega come non esiste una sola religione, un solo dio, un solo credo, una sola etica, ma ne esistono tantissime, in funzione della cultura di ogni popolo. Ogni popolo, quindi, nel tempo ha plasmato la propria mente in maniera diversa e indipendente l’uno dall’altro, una sorta di adattamento all’ambiente in cui viveva. La gente quindi “crede nella credenza”, come afferma Daniel Dennett nel suo bellissimo libro: “Rompere l’incantesimo. 2) Secondo punto: la Fede, non è detto che per Fede si debba intendere solo fede in una Divinità, si può aver fede anche nella scienza, nell’etica laica, nella musica, nella matematica, nell’uomo, nei valori etici di base, ecc. Un ateo o un agnostico può e ha fede in queste cose, Dio non è necessariamente utile. Se noi, come affermi tu, abbiamo fede in Dio e poi legittimiamo le guerre in nome dello stesso Dio forse sarebbe opportuno non credere in questo ipotetico Dio perché è un meccanismo culturale deleterio per l’etica umana (vedi guerre teocratiche in Medio Oriente). Forse ho esagerato, ho scritto un po’ troppo, ma è necessario per capire i meccanismi culturali che molte volte volgono verso la fallacia anziché verso la realtà vera e tangibile. Un caro saluto, Piero.
Concordo sul fatto che si può aver fede anche nella scienza, nell’etica laica, nella musica, nella matematica, nell’uomo, nei valori etici di base..... il rovescio della medaglia è che anche in questi ambiti può esistere l'integralismo.
In questo contesto può accadere - e di fatto è accaduto ed accade - il paradosso per cui alcune persone non riconoscono Dio ma non rispettano l'uomo.
I totalitarismi del secolo scorso ne sono una tragica testimonianza.
I regimi che hanno provato a cancellare con la violenza la religione dalla vita dell'uomo hanno portato grandi sofferenze..... senza peraltro riuscire nel loro intento.
Grazie.
Perché non citi i genocidi che hanno provocato le varie religioni: Olocausto americano, che tra il 1494 e il 1891 circa 90.000.000 di indiani sono stati uccisi dagli europei, prima dagli spagnoli, poi dagli inglesi. E’ stato sterminato il 95% della popolazione indiana. Tutto questo è successo in nome di DIO, sotto il dominio incontrastato del Cristianesimo che pretendeva con la forza la conversione degli indiani. Ho scritto un post dedicato, leggilo. Crociate, inquisizioni, guerre in nome di dio (vedi Medio Oriente), ed episodi drammatici che si sono verificati nel Medioevo con l’uccisione di migliaia di persone innocenti che erano considerate “STREGHE”. Potrei ancora continuare, ma anche qui ho scritto diversi post sulle guerre di religione, leggili, poi ne possiamo discutere. Un saluto, Piero.
Mi piace quello che dici Francesco. E' eccezionale come un non-credente, come ti definisci tu, ragioni come un VERO credente. O meglio, come credo io che debba ragionare un credente. Nella chiesa cattolica c'è sempre stata più politica che altro, ma per assurdo, è in essa o grazie ad essa che molti VERI cristiani operano DAVVERO in nome di Dio. Ciao
sempre interessante leggerti,allarghi gli orizzonti della mente che si pone dubbi e ricerca la nascita
Caro Amico, io mi domando sempre il perché delle cose e come già ti dissi credo nell'evoluzionismo Darwiniano, ma ti pongo un quesito: se nulla esisteva, ( visto che noi esistiamo ) e partendo dal big bang per l'inizio dell'immagine spazio-temporale, doveva esserci stato qualcosa che produsse questo big bang, or dunque massa energetica ad alta densità che in quel momento è esplosa e ha creato nel e potrebbe essere che questa energia che non si distrugge, con la sua evoluzione abbia creato il mondo e che trattandosi di energia che non si distrugge ma si trasforma sia proprio lei, la luce questo famoso trascendente,visto che è in noi e in ogni cosa. Mah! ciao caro Amico. Silvano.
Mi poni la stessa domanda di prima Silvano! Ho già risposto a questa tua domanda, non vorrei essere ripetitivo. Gradirei che leggessi i commenti, troverai qui la risposta. In ogni modo grazie per aver espresso il tuo pensiero. Un caro saluto, Piero
Sempre stupendi i tuoi posts caro Piero. Nei rapporti interpersonali delle persone comuni non esiste una verità assoluta e basta scoltare i ragionementi della gente per capire che anche la logica è illogica, come possiamo ambire ad individuare una verità assoluta. Io credo che l'errore che facciamo è "confutare", è accanirci verso chi ci mostra un altro lato della medaglia. Se oggi qualcuno mi chiedesse se credo in Dio probabilmente direi "SI, MA A MODO MIO". Questa affermazione scaturisce da decine d'anni di controversie ed ingiustizie a cui ho assistito, conflitti interiori a cui non riesco a dar pace per colpa di chi ha voluto farmi credere che c'è una porta del paradiso dall'apertura strettissima ed una dell'inferno molto ampia. No..., non è così. Se Dio è così misericordioso allora non mi giudicherà se sono nato in una famiglia di delinquenti e sono cresciuto per ovvietà come loro, non mi punirà se anziché esser cattolico, sono nato buddista, non mi fulminerà se ho avuto la sfortuna di di essere stato mollato da una sposa/o che si è dimenticata/o del giuramento fatto sull'altare. Troppe contraddizioni che salgono alla luce senza dover esser per forza colti come l'amico Piero Calzona ed alla quale bisogna semplicemente assentire per il solo fatto che noi siamo il frutto di un'attrazione fisica, prima che di un sentimento... COME NATURA VUOLE. Saluti
Ti ringrazio per questa preziosa testimonianza Retni, sei sempre molto gentile e attento a questi problemi. Ci sono però delle precisazioni da fare in riferimento alle tue affermazioni/supposizioni. La verità assoluta non esiste! (Almeno in religione), se ciò fosse vero dovrebbero esistere tantissime verità assolute secondo le migliaia di religioni. Non bisogna ascoltare i ragionamenti della gente per arrivare a questa conclusione, bisogna indagare accuratamente nell’ambito delle scienze. Intanto, per capire il concetto, dirò che oltre la logica l’uomo non può andare, ma le scienze attraverso la logica hanno evidenziato dei meccanismi della mente dove attraverso la ricerca scientifica hanno potuto dare delle risposte inconfutabili all’umanità intera. Cercherò di essere più chiaro. In matematica non esiste un teorema che dimostri o neghi l’esistenza di Dio, non esiste perché la matematica come la fisica operano nel mondo dell’Immanente, quindi della logica Umana, mentre credere in una divinità o in tanti dei (teismo, deismo, panteismo, ecc.) fa parte di una corrente teologico-folosofica che rientra nel mondo del Trascendente, quindi non più nella logica umana. Adesso cercherò di farti degli esempi più chiari. Da quattrocento anni a questa parte la scienza si è posta la domanda delle origini dell’universo, oggi attraverso la teoria del modello standard e la teoria delle stringhe ci stiamo avvicinando verso delle conclusioni sbalorditive per quanto riguarda l’origine dell’universo, sicuramente ancora pochi anni e poi sapremo come è nato l’universo, basta leggere le ultime scoperte scientifiche per capire che ciò non è fantascienza ma una realtà tangibile. La biologia evolutiva, attraverso la teoria dell’evoluzione per selezione naturale di Darwin e poi ripresa e ampliata da tanti altri illustri scienziati, ha dimostrato che l’evoluzione non ha nessun bisogno di un creatore, come invece asseriscono i creazionisti. L’evoluzione degli esseri viventi è un processo cieco e graduale che è iniziato con l’auto-organizzazione della materia senza nessun finalismo dopo miliardi di anni di modificazioni e adattamenti all’ambiente. Le prove a favore dell’evoluzione sono schiaccianti. La biologia evolutiva, la paleontologia, l’antropologia, la paletnologia, la microbiologia, ecc. hanno confermato, attraverso reperti fossili ed sperimenti in laboratorio sul DNA, che l’evoluzione per selezione naturale è l’unica teoria che può dimostrare come gli esseri viventi hanno un unico antenato comune. La vita sulla terra, quindi non è frutto di un creatore, ma di un lento e inesorabile processo evolutivo cieco, “non finalizzato”. Certo ciò che ho scritto può essere interpretato come un’utopia, per poter effettivamente capire l’evoluzione della scienza bisogna leggere moltissimi libri, è proprio ciò che ho fatto prima di scrivere questo post, (vedi bibliografia). Noi siamo abituati, attraverso il senso comune e attraverso la cultura dominante a vedere ancora il mondo come ci è stato presentato da i nostri predecessori, ma in effetti non è così. Ricerche incessanti e sbalorditive hanno dimostrato l’esatto contrario di ciò che ci viene propinato dalle religioni. Se ci fosse veramente un dio, come affermi tu, (anche se del tutto personale), dovrebbe essere un dio giusto, uguale per tutti, consapevole dei mali che affliggono il mondo minuto per minuto, invece questo ipotetico dio è nascosto, assente, inutile, è un dio che si fa gli “affari suoi”, senza mai intervenire. Ed allora mi chiedo!!! E’ meglio credere nella scienza che ci dà delle risposte chiare e inconfutabili o credere in qualcosa su cui l’uomo non ha mai avuto una prova? Mi sai elencare un solo intervento divino nell’arco della civiltà umana? Dio si è mai manifestato in tutti questi anni di guerre, genocidi, speculazioni di ogni genere, ecc.? Vedi Retni c’è la convinzione che senza la religione non si possa avere un’etica. Io affermo il contrario, è solo attraverso un’etica laica che si può veramente avere una giustizia vera ed edificante, “Terrena”. Ma di questo ne ho già parlato ampiamente in un post diviso in sette parti che troverai nei Tags (Etica Laica). Un caro saluto, Piero
credo che nulla si contraddica , lascienza è nata nel mistero e cerca di capirla in modo razionale e scientifico...il creazionismo è la soluzione e il tempo può essere visto scorrere in infinite direzioni...noi siamo spazio e tempo e tutto si trasforma assecondando la nostra fantasia e il nostro cuore...il mistero è semplice relazione e vuole manifestarsi in tutte le sue forme .thx
Ti prego di leggere bene sia il post che i commenti Kyashan, non è vero che la scienza è nata nel mistero, la scienza è nata dalla logica e dalla razionalità umana per poter capire le leggi della natura. La scienza da sempre è in conflitto con le religioni e il creazionismo per il semplice fatto che l’una ha dato chiare e inconfutabili risposte all’umanità mentre il creazionismo, attraverso le mille ideologie, le mille credenze, le mille verità assolute, ha portato l’uomo verso la confusione più assoluta. Qual è la religione giusta su oltre 4200? Leggi bene questo post e i commenti, poi se avrai dei dubbi sarò lieto di poterti rispondere. Un saluto, Piero
Grazie, Piero. Sei lucido ed interessante come sempre! Io sono cresciuta con il "sacro" rispetto del metodo scientifico, forse per questo ho cominciato presto a pormi tante domande e ad allontanarmi dalla religione. Naturalmente non ignoro che l'uomo ha dentro di se' un impellente bisogno di misticismo e spiritualita', ma credo che vada utilizzato per costruire e mantenere un'etica sociale, piuttosto che per divulgare fatti che rientrano nel mito dell'uomo tribale.
Non sapevo che il creazionismo avesse tanto seguito, ne resto basita. A presto! Francesca
Ringrazio te Francesca per aver espresso il tuo pensiero. Ciò che affermi è vero: “l'uomo ha dentro di sé un impellente bisogno di misticismo e spiritualità”. Prima di scrivere questo post così impegnativo mi son dovuto documentare. I libri che ho letto in questi anni li puoi trovare nella bibliografia, all’indirizzo URL scritto sotto il post. Ci sono due libri in particolare per rispondere a questa tua affermazione e sono: “Rompere l’incantesimo” di Daniel Dennett e “Nati per credere” di Telmo Pievani. Nel primo libro, di Dennet, l’ottavo capitolo “Credere nella credenza” è dedicato al fenomeno e all’influenza che le religioni possono avere su miliardi di persone, in definitiva, alcuni credono perché la cultura dominante impone, anche se inconsciamente, a credere nel trascendente, è una sorta di contagio che si esercita sulle nostre menti in maniera molto incisiva, questo fenomeno ci porta verso una emulazione sociale condizionata. In effetti anche se tanta gente non crede in dio crede perché credono gli altri. E’ un fenomeno mondiale dovuto soprattutto a quello che ho già cercato di spiegare tante altre volte: le paure, le angosce, ecc. ci spingono a trovare soluzioni alternative e trascendenti, cioè quelle alternative che la scienza non può darci. Ma su questo ho i miei dubbi, se leggi bene i vari commenti ho cercato di colmare questo interrogativo con varie argomentazioni di natura scientifica. Il secondo libro di Pievani cerca di spiegare come si è evoluta la mente umana. Insieme a Vittorio Girotto, che insegna psicologia cognitiva e Giorgio Vallortigara, che insegna Neuroscienze cognitive, hanno cercato di fare una ricostruzione interdisciplinare della mente umana non solo dal punto di vista culturale ma anche biologica, (affermo ciò perché la cultura non trascende la biologia né la biologia trascende la cultura, sono due aspetti dell’uomo che interagiscono tra loro). In effetti 40.000 anni fa con i primi Cro-Magnon, (che Jared Diamond, nel suo libro “Il terzo scimpanzè” definisce questo periodo “Il grande balzo in avanti”), si ha un inizio di auto-consapevolezza, ciò pone l’uomo primitivo a porsi le domande della sua esistenza, questo processo, però, pare che sia avvenuto prima di 40.000 anni fa, si pensa addirittura 90.000 anni fa con l’Homo di Neanderthal, in ogni modo, quale che sia il periodo si tratta di un periodo remoto che ha plasmato le menti di questi nostri antenati sia culturalmente che biologicamente. Cerco di spiegarmi meglio. La domanda che l’uomo primitivo si pose sulla sua esistenza, modificò profondamente nel tempo sia la cultura che la struttura biologica del cervello. Daniel Dennett, studioso della mente umana, avanza l’ipotesi che nel cervello dell’uomo primitivo si sia creata per necessità adattativa un’area o un modulo che interagisce con la realtà e che va verso la ricerca del trascendente. Ciò ci viene confermato con la sepoltura dei defunti, circa 90.000 anni fa con l’Homo di Neanderthal, l’arte, il mito, il rito, il sacro, il totemismo. Questi sono fenomeni che confermano la necessità di dare una spiegazione mistica alla propria esistenza. A questo punto cara Francesca è necessario fare il punto della situazione. Noi sappiamo che la religione ufficiale più antica del mondo è l’Induismo (6000 anni fa), poi ci sono le religioni abramitiche, circa 4000 anni fa e così via, fino ad oggi che abbiamo un numero altissimo di religioni, oltre 4200. la nascita o le origini di queste religioni si sono evolute nel tempo come necessità di dare una risposta alla nostra esistenza. Moltissimo tempo fa non esisteva nessuna legge sacra scritta perché non esisteva ancora la scrittura, quindi tutto era tramandato attraverso il linguaggio o segni, dipinti, totem, statuette e quant’altro. Come mai questo fenomeno si è evoluto in così breve tempo in maniera esponenziale? Come mai in tutte le religioni ci sono credo, filosofie, etiche, credenze così diversificate? Perché, (e questa sarebbe la cosa più ovvia se esistesse veramente un’entità assoluta), non esiste un dio uguale per tutti? La risposta è molto semplice. Come abbiamo visto le origini delle religioni ci confermano che l’uomo ha avuto bisogno di cercare nel trascendente le sue domande esistenziali, è quindi una manifestazione illusoria e mitologica creata dall’uomo, altrimenti non si potrebbe spiegare questa enorme varietà di credo, di filosofie, di etiche, di credenze così diverse l’una dall’altra, (come dice Ludwig feuerbach, non è Dio che ha creato l’uomo, ma l’uomo che ha creato Dio, che è la proiezione illusoria di caratteristiche della nostra specie quali la ragione, la volontà). Per concludere credo che non sia necessaria un’etica religiosa, visto che di etiche in religione ce ne sono migliaia, ma ci sia bisogno di un’unica etica, che tu chiami sociale ed io chiamo laica, che possa tutelare i diritti dei cittadini del mondo in modo equo. Le religioni sono state, e lo saranno ancora, le principali fonti di guerre teocratiche, genocidi e incomprensioni, che portano l’uomo verso l’allontanamento dalla razionalità e dalla realtà scientifica, che fino adesso è stata l’unica forma di cultura che ci ha dato delle risposte inconfutabili sulle origini degli esseri viventi attraverso l’evoluzione per selezione naturale. Un caro saluto, Piero
...e se togliessimo a Dio tutti i connotati di cui l'hanno rivestito le religioni, e lo vedessimo semplicemente come uno scienziato !?...non trovi che alcune cose si incasellerebbero meglio?. ciao e bel post. Giò
Come idea non mi sembra male Giò, io costruirei un teorema su questa tua analisi, ecco in che modo: SCIENZIATO = IMMANENTE e DIO = TRASCENDENTE - Se noi cambiamo i termini, secondo la tua analisi, verrebbe una cosa di questo genere: SCIENZIATO = IMMANENTE = DIO - vediamo che in questo caso sparisce il termine TRASCENDENTE - Quindi la formula finale sarebbe SCIENZIATO = DIO, da cui possiamo sintetizzare UOMO = DIO, questo teorema ci conduce ad un pensiero di un illustre filosofo tedesco, Ludwig feuerbach, il quale dice: “Non è Dio che ha creato l’uomo, ma l’uomo che ha creato Dio, che è la proiezione illusoria di caratteristiche della nostra specie quali la ragione, la volontà”. E’ un teorema molto più complesso di quello di Kurt Godel, ma spero abbastanza efficace per capire il concetto. Un caro saluto, Piero.
Per ricordare i nomi sono una frana, mi ricordo i concetti, le informazioni ma non la fonte. Tempo fa ho letto l'intervista di un astronomo, che era anche sacerdote...alla domanda del giornalista come potesse studiando lo spazio da scienziato credere in Dio, lui con tranquillità rispose...che era un idea terrestre, ^___^...la stessa cosa che hai detto tu. Da uomini ci creiamo domande e ci diamo le risposte che ci sono comprensibili, oltre non ci arriviamo, e quando vogliamo farlo, la chiamiamo Fede. Grazie per la tua gentile risposta, ciao Giò
Sul fatto che oltre la logica umana non possiamo andare sono perfettamente d’accordo, ma negare l’evidenza della ricerca scientifica, fin dove è arrivata oggi, pur di aggrapparsi a dogmi inconsistenti, questo non mi sta bene. Questa è la dimostrazione che non bisogna parlare mai di fede ma di varie fedi, in funzione di quale religione si parli, e purtroppo oggi di religioni ce ne sono così tante che abbiamo l’imbarazzo della scelta, per non entrare nel campo delle sette religiose e non, che stanno evolvendosi in modo esponenziale. Grazie per avermi risposto Giò, a presto. Piero
Concordo con quanto è scritto nel tuo blog e con i commenti che seguono. Si potrebbe aggiungere dell'altro: meccanica quantistica, universi paralleli, teorie delle stringhe e delle superstringhe. Ma...(anche se utile)personalmente mi sono stancato di seguire la mia poca intelligenza cognitiva che mi fa vagare senza mai approdare in alcun porto. Non sarà meglio seguire l'intelligenza emotiva e approdare in qualche porto del Bene?
Non è così semplice rispondere alle tue affermazioni con un semplice commento The Wild Creature. Cercherò di essere più sintetico possibile. Intanto ti dirò che noi abbiamo bisogno sia dell’intelligenza cognitiva che dell’intelligenza emotiva. La prima ha a che fare con le nostre capacità di analisi e sintesi, con le abilità logico-matematiche, quindi è quella prerogativa umana che ci consente, attraverso la ricerca scientifica, di mettere in atto un processo riduzionistico e capire la leggi della natura. Per processo riduzionistico intendo: dissezionare oggetti complessi facendoli a pezzi, passo dopo passo, riducendoli in frammenti sempre più semplici, esso consente infatti di ridurre la spiegazione delle cose complicate ad affermazioni riguardanti le loro componenti, portandola agli estremi, esso riduce: la psicologia umana alla biochimica - la biochimica alle strutture molecolari – la struttura molecolare alla fisica atomica – la fisica atomica alla fisica nucleare – la fisica nucleare alla fisica della particelle e ancora ai campi quantistici o alle supercorde e da queste ultime forse alla matematica. Ciò vale per il riduzionismo biologico, ma la stessa procedura vale anche per la fisica, l’astrofisica, la chimica ecc. Se oggi non ci fosse questo processo riduzionistico la ricerca scientifica, la medicina, la tecnologia moderna ecc. non sarebbero possibili. La scienza oggi ci ha dato, e sicuramente ci darà, la possibilità di capire le leggi della natura. Attraverso la teoria delle stringhe o delle corde, che è già stata dimostrata matematicamente, tra breve potremmo assistere ad una delle più sconvolgenti scoperte della fisica: “LA TEORIA DEL TUTTO”. Certo adesso può sembrare utopia, ma se noi pensiamo che solo quattrocento anni fa, attraverso Galileo Galilei è iniziato questo processo riduzionistico con la riproducibilità dei fenomeni, e se noi pensiamo che, appunto, solo quattrocento anni fa si pensava che la Terra fosse al centro dell’Universo, (pensiero antropocentrico), vuol dire che la scienza sta proseguendo il suo cammino in maniera esponenziale, quindi bisogna avere fiducia nella scienza e attendere i futuri risultati, che non tarderanno ad arrivare. Tutto ciò dimostra in maniera inconfutabile che la scienza è l’unica che ci possa dare delle risposte sulle origini dell’Universo e sulle origini della vita. Per quanto riguarda le origini della vita abbiamo già abbastanza prove (inconfutabili), con la teoria dell’evoluzione per selezione naturale, da poter escludere un possibile creatore, difatti, come ho già scritto in questo post, la teoria dell’evoluzione ci ha confermato, attraverso la microbiologia, la paleontologia, l’antropologia, la paletnologia e la biologia evolutiva, che la lunga e inesorabile evoluzione degli esseri viventi non è altro che un processo cieco “non finalizzato”, quindi come ho gia affermato, non ha assolutamente bisogno di un creatore. D’altro canto, questa lentissima evoluzione, riferita soprattutto all’uomo, ci ha plasmati con un cervello dotato di caratteristiche peculiari, come ho già spiegato c’è in noi un bisogno di credere in qualcosa di trascendente per cercare di dare una risposta alla più importante delle domande che l’uomo si è posto: Da dove veniamo? E dove andiamo? (Anche qui ho già spiegato che la necessità del trascendente è un fenomeno evolutivo biologico-culturale, per adattamento, nulla di più). Ecco che interviene in questo caso l’intelligenza emotiva. L’intelligenza emotiva, secondo Daniel Goleman, si è sviluppata nel tempo per adattamento all’ambiente (evoluzione biologica), configurando il nostro cervello in maniera da avere rapporti sociali di cooperazione, attraverso le emozioni, le sensazioni, la gioia, le angosce, l’empatia ecc. Secondo Goleman, l'intelligenza emotiva si può sviluppare attraverso un adeguato allenamento, diretto soprattutto a cogliere i sentimenti e le emozioni, nostri e altrui, indirizzandoli in senso costruttivo. Se, infatti, l'intelligenza legata al QI tende a stabilizzarsi intorno ai 16 anni (per incominciare lentamente a declinare negli anni della maturità), l'intelligenza emotiva può essere migliorata nel corso di tutta la vita. L'intelligenza emotiva, che alcuni dividono in interpersonale e intrapersonale, è un aspetto della intelligenza legato alla capacità di provare emozioni, riconoscerle e viverle in modo consapevole. L'intelligenza emotiva permette di spiegare il successo di persone non dotate di spiccate capacità logico-matematiche, ma caratterizzate da forti potenzialità emotive e di trascinamento delle masse. Ciò ci consente di valutare una cosa molto importante nelle relazioni sociali: “l’etica e le norme comportamentali”, in che senso? Se noi viviamo in una società abbiamo l’obbligo di stabilire ciò che è giusto da ciò che è errato, in questo modo possiamo apportare, secondo delle regole etiche di base, una convivenza civile equa. Questo processo di ricerca etica non è detto che debba derivare solo attraverso i dogmi religiosi ma si può attivare, secondo importanti studiosi di filosofia morale, come Eugenio Lecaldano, Giovanni Berlinguer, Uberto Scarpelli, ecc. con un’etica laica. Ma cos’è la laicità? La vera laicità è l’esito di una grande tradizione volta alla tolleranza, al rispetto delle religioni mondiali, alla libertà di coscienza, alla fede genuina radicata non nel potere, ma nella coscienza. La Laicità non fa parte di modelli filosofici, ma appartiene ad un abito mentale, è la capacità di distinguere ciò che è dimostrabile razionalmente da ciò che invece è oggetto di Fede. Seguire un’Etica Laica, quindi non implica affatto né l’agnosticismo né l’ateismo, ma solamente l’esclusione di premesse metafisiche o religiose che pretendano di valere per tutti, chi è laico in questo senso può benissimo essere religioso e avere fede in un Dio rivelato, purché ammetta che tale Fede è al di là della razionalità umana. In conclusione possiamo dire che l’uomo attraverso l’intelligenza cognitiva cerca di capire come “funziona il mondo”, attraverso l’intelligenza emotiva cerca nelle norme comportamentali i meccanismi più idonei verso una convivenza civile, quindi l’una non esclude l’altra, perché l’uomo ha bisogno di capire se stesso attraverso la scienza e attraverso la sua struttura culturale-biologica. In tutto ciò ci sono delle eccezioni che fanno parte dell’evoluzione per trasmissione genetica (DNA). Purtroppo la trasmissione genetica per replicazione del DNA a volte dà dei risultati biologici poco piacevoli, come tantissime malformazioni, malattie varie, sindrome di down, menomazioni mentali e quant’altro. Ciò ci porta a concludere che noi siamo figli di una evoluzione cieca che non ha nessuna pietà sull’essere umano (esseri viventi in genere, compresa la lotta per la sopravvivenza) , ma per chi ha la possibilità di pensare razionalmente è importante ricercare nella scienza le risposte che non riusciamo a trovare con le innumerevoli favole e leggende che ci vengono proposte da migliaia di religioni. Fino adesso la scienza ha saputo dare delle risposte inconfutabili, la religione no!!! Tu pensi che la sola intelligenza emotiva ti possa dare la possibilità di approdare in qualche porto del Bene? Secondo quanto ho scritto penso proprio di no! Un caro saluto, Piero.
Ho trovato scritto sulla sabbia: "Se hai bisogno e non mi trovi, cercami in un sogno". Ciao Daniele
Non credo nei sogni Daniele, quindi ti pregherei di essere un po’ più chiaro in questa tua affermazione. Mi aspettavo un commento più costruttivo dopo ciò che ti ho scritto. Un caro saluto, Piero
Interessantissimo post, compresi i commenti. Io credo che fondamentale e' essere aperti verso tutto, come dici tu la verita' assoluta non la sapremo mai. Io sono molto vicina alla teoria che tutto si ripete, quindi potrebbe anche essere un'altalena la vita... che invece di andare avanti in crescendo (big bang--scimmia-->uomo) va avanti all'inverso ( uomo-->scimmia-->big bang (o diluvio)-->uomo-->scimmia..etc.). Buona settimana, ciao!
Ci sono tante teorie sull’origine e sulla fine dell’universo GwenGrafica, alcune sono attendibili, altre sono pure congetture. Penso sarebbe bene attenersi alle teorie che abbiano delle prove secondo il modello della riproducibilità dei fenomeni secondo il modello galileano, tutte le altre teorie non provate, anche matematicamente, sarebbe opportuno non prenderle in considerazione. Un caro saluto, Piero.
Davvero interessante tuo blog, ma io non può parlare ...ou fare commenti , perchè parlo poco l'italiano. Sono brasiliana ed mio blog é solo per integrazione del idioma . Bacio ...Kary
Come sempre devo ringraziarti Piero per la pazienza che hai nell’illustrare ogni aspetto di queste scottanti questioni che interessano la nostra attualità non solo in ristrette cerchie di discussione, ma proprio la vita politica e in definitiva proprio la nostra realtà quotidiana, quando infatti ci si trova col pericolo, non del tutto superato di avere tra le materie di insegnamento il creazionismo, una vera e proprio frode intellettuale e una maniera per inserire nelle scuole elementari una coercizione a danno dei bambini che non hanno ancora una struttura critica sufficiente per potersi difendere. Devo però aggiungere che ci sono alcune aree della religione che pur partendo da testi sacri come la Bibbia della quale son in molti a seguirne il senso letterale, se ne discostano, elaborando delle mistiche, come può essere la cabala ebraica che in alcune sue interpretazioni, qui vado un po’ a memoria e mi scuso se sono imprecisa, ma è tanto solo a titolo di esempio, nella versione luriana dello tzimtzum, il momento della creazione della ritrazione in se stesso di Dio sembra proprio voler andare incontro alle conoscenze scientifiche del Big Bang, ma non mi dilungo oltre. Quello che invece vorrei portare in evidenza è il sotterraneo e sottile argomento filosofico che si cerca di portare all’interno della scienza sulla questione finalistica dell’evoluzione. Non è raro infatti, al di là di pacchiane esibizioni di folkloristici personaggi, penso alla Rosa Alberoni che può suscitare al massimo indignazione per la palese ignoranza dell’argomento di cui tratta, o strappare un sorriso per la puerilità, che ci si possa invece imbattere in persone tutt’altro che ignoranti, puerili, ma dello spessore ad esempio di un Vito Mancuso, che leggendo Disputa su Dio con Augias , o il suo L’Anima e il suo destino porta a pensare possibile che nell’evoluzione sia ravvisabile un finalismo, ma solo perché si gioca sul piano filosofico, e qui il terreno diventa paludoso, l’atmosfera rarefatta, e si riesce a far passare alcune cose inaccettabili sul piano scientifico come possibili sul piano razionale. Il discorso non è dei più semplici, bisognerebbe passare per l’epistemologia e non son sicura di esser all’altezza di farne una completa dissertazione, mi fermo qui allora, ma il problema va sollevato, perché scientificamente oil creazionismo è fuori dalla scienza, non è qualcosa di falsificabile, il dio creatore intendo, ma sul piano filosofico ci sono diversi modi per far rientrare dalla porta quello che si è cacciato dalla finestra. (non ho ancora finito di leggere tutti i commenti, perciò mi scuso se ho ripetuto qualcosa che era già stato detto)
Ti ringrazio Ilda per aver commentato questo post. Intanto devo dirti che condivido ciò che hai scritto, difatti era mio intento evidenziare il problema dell’insegnamento dell’evoluzionismo nelle scuole, cosa che ho cercato di sviluppare sia nel post che nei commenti. Su questo problema non mi voglio dilungare più di tanto perché altrimenti sarei ripetitivo. L’unica cosa che posso aggiungere è che siamo arrivati ad un punto in cui si rinnega la “VERA” scienza pur di fare andare avanti una politica che ormai non ha più niente da insegnarci, e una religione che cambia “bandiera” con la progressiva evoluzione scientifica, ciò sta a dimostrare che i dogmi assoluti delle religioni sono errati e falsi, altrimenti un dogma, essendo legge eterna e infallibile, non dovrebbe essere cambiata nel tempo. Ma evidentemente, come ho ribadito più volte, le religioni non sono altro che “volgari politiche” per racimolare più adepti possibile. Per quanto riguarda ciò che propone il creazionismo, soprattutto il “Disegno Intelligente”, non sono altro che puro scientismo. Non esiste nessuna prova, ma proprio nessuna, su quello che propone il creazionismo e l’ID. Le prove che le scienze, soprattutto la biologia evolutiva, la paleontologia, l’antropologia, la paletnologia, la microbiologia, hanno dimostrato in questi ultimi decenni sulla teoria dell’evoluzione per selezione naturale sono schiaccianti, la teoria del fissismo e del finalismo, che ancora prevalgono nel creazionismo, non sono più da prendere in considerazione, è puro scientismo. Ma anche su questo ho avuto modo di spiegare il perché nei vari commenti. La religione però è un “virus” della mente, che Richard Dawkins e Daniel Dennett chiamano “meme”, che contagia in maniera efficacissima gran parte della popolazione mondiale. Qui però bisogna aprire una parentesi, perchè quando si parla di religione, in genere si parla di cristianesimo, ma come ho affermato altre volte, le religioni monoteiste sono solo il 54% della popolazione mondiale, mentre l’altro 46% professa religioni deiste, panteiste, trascendentali, filosofiche, meditative, ecc. Alcune di esse non sono vere e proprie religioni ma sono delle discipline filosofiche che sono state architettate dall’uomo per dare una risposta alle proprie angosce e alle proprie paure. A questo punto bisogna domandarsi: perché sono più efficaci le leggende religiose e non la scienza che ha prove inconfutabili? Anche qui ho cercato di dare una risposta nei vari commenti, in effetti si tratta di un fenomeno evolutivo culturale-biologico che porta l’uomo a credere nello straordinario, nel trascendente, come spiega Telmo Pievani nel suo libro: “Nati per credere”, e Daniel Dennett nel suo libro: “Rompere l’incantesimo”. C’è un modo per far capire all’umanità l’inutilità delle religioni, ma è ancora troppo presto per avere dei risultati tangibili. Ci vorranno ancora molti anni per poter capire che la scienza e l’etica laica sono gli antidoti a questi mali. La prima ci fa capire come “funziona” il mondo, la seconda ci darebbe la possibilità di capire che il problema del bene e del male, del vero e del falso, si possono o si potrebbero risolvere con la razionalità umana, un bellissimo libro in cui si può capire questo processo è “Un’etica senza Dio” di Eugenio Lecaldano, dove dimostra che: “ non solo è vero che senza Dio non può darsi l’etica ma anzi è solo mettendo da parte Dio che si può veramente avere una vita normale". Un caro saluto, Piero
Spero mi si perdonerà il ritardo col quale replico a questo tuo post, Piero, ma avrei dovuto solo limitarmi a dire che condivido tutto e si sarebbe esaurito il tutto in poche righe, eppure invece mi veniva in mente, dal momento che lo hai citato Lecaldano, anche un magnifico saggio simile, quello di Zagrebelsky Contro l’etica della Verità nel quale esistono pagine davvero molto belle tra quelle più tecniche - è un costituzionalista - nelle quali cerca e riesce a dimostrare quanto le verità religiose siano antidemocratiche ed anticostituzionali, ma dicevo tra queste pagine ne ho trovate alcune di rara bellezza che ripercorrono le magnifiche e famose pagine dei Fratelli Karamazof interrogandosi riguardo alla possibilità di un’etica in assenza di Dio, e ne conclude che è proprio con Dio che tutto è permesso piuttosto, in nome di Dio hanno infatti trovato giustificazione tanti orrori della storia, ( … e non ricordo chi ha detto invece che se è facile a sentirsi di ‘guerre di religione‘, mai si è sentito ‘guerre di scienze’ … ), le divergenze devono trovare risoluzioni attraverso l’uso della ragione, un piano di obiettività dal quale partire, mentre Dio ponendosi al di là della ragione e di ogni verifica empirica può solo imporsi con la forza, non con argomenti e dialogo. In che altra maniera sarebbe possibile dirimere questioni come quelle etiche se il dialogo si sposta su piani di indimostrabilità se non con la forza?
Ti ringrazio Ilda per avermi risposto e per quello che hai scritto. Cercherò, in modo sintetico di risponderti, anche se è un argomento su cui bisognerebbe mettersi a tavolino e analizzare una serie di eventi che sono avvenuti moltissimi anni fa. Parto dal presupposto che per conoscere l’uomo di oggi è necessario conoscere l’uomo di ieri, in che modo? Noi oggi abbiamo la possibilità, attraverso la paleontologia, l’etnologia, la paletnologia, l’antropologia, la biologia evolutiva, la microbiologia, ecc. di ricostruire in modo molto fedele ciò che erano le usanze dei popoli primitivi, mi riferisco in particolare ai Cro-Magnon, circa 40.000 anni fa, fino ad arrivare ai popoli Aztechi che si svilupparono nella regione meso-americana dell'attuale Messico dal secolo XIV al XVI. Bene, con i Cro-Magnon, attraverso reperti fossili di grande rigore scientifico, sappiamo che si sono avute le prime forme di approccio al sacro, da qui il passo è molto breve per arrivare alle religioni, in definitiva credere in qualcosa dopo la morte implica una serie di processi deduttivi logici, sostenute da reperti archeologici di importanza fondamentale, che ci danno la possibilità di fare una ricostruzione sulle origini delle religioni. Non sto qui ad analizzare tutti i processi evolutivi, sarebbe impossibile in un semplice commento descrivere le fasi che hanno portato questi popoli primitivi verso la religione. Quello che invece oggi si è riscontrato nella mente umana, secondo Jared Daimond (Il terzo scimpanzè), Walter Burkert (La creazione del sacro), Telmo Pievani, Vittorio Girotto, Giorgio Vallortigara (Nati per credere) e nei due libri di Michele Ernandes: “Origini del sacro e del pensiero religioso” e “Neurobilogia e genesi delle religioni”, è che vi sono delle aree preposte a concepire il sacro. Come afferma anche Fiorenzo Facchini e Marcello Massenzio, se si toglie il sacro all’uomo si svuota tutto quel processo che dà allo stesso l’unica possibilità di concepire il trascendente. Da ciò possiamo dedurre che la concezione del sacro potrebbe essere innata nell’uomo, ma possiamo dire anche, secondo la teoria evoluzionistica per selezione naturale, che la cultura non trascende la biologia e la biologia non trascende la cultura, le due cose interagiscono tra di loro in armonia con la natura dell’uomo. Questa affermazione è un processo logico che viene contemplato dalla teoria evolutiva. Difatti la mente umana si è evoluta biologicamente e culturalmente. Al tempo dei Cro-Magnon non esistevano religioni o scritture sacre, e non vi era neanche il Dio del Vecchio Testamento, come non vi erano le migliaia di dei che ci sono oggi. La nascita delle religioni è quindi un processo intrinseco all’uomo per dare la facoltà di placare la paura della morte, le angosce, ecc. Tutto ciò spiega come mai oggi c’è un altissimo numero di religioni e nessuna verità assoluta, è in effetti il processo più logico per affrontare la vita con le sue angosce. Se ci fosse veramente un dio questo dio dovrebbe essere uguale per tutti, invece ci troviamo con migliaia di religioni diverse dove ognuna ha la propria etica, ognuna ha il proprio dio, ognuna ha il proprio credo, non solo ma le credenze sono costellate da filosofie trascendentali e meditative che impediscono di trovare un’etica comune. Ecco che rispondo alla tua domanda! Se non si ha un’etica comune la colpa è proprio della religione, come afferma uno dei più prestigiosi teologi del nostro tempo, Hans Kung: “Non c'è pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Non c'è pace tra le religioni senza dialogo tra le religioni. Non c'è dialogo tra le religioni senza una ricerca sui fondamenti delle religioni.” Il problema etico va quindi ricercato o attraverso l’unione etica delle religioni, il che mi sembra impossibile (vedi Medio Oriente) oppure, come ti ho già scritto nel precedente commento, attraverso un processo capillare di informazione di etica laica, lontano da influssi religiosi. Ho trattato ampiamente questo problema in questo blog, con un post diviso in sette parti, quindi non vorrei essere ripetitivo, però gradire lo leggessi. Quello che posso aggiungere è che l’etica laica non preclude la cultura religiosa ma si affida alla razionalità dell’uomo, ecco quanto ho scritto nella ricerca che potrai trovare sul mio sito ufficiale: http://www.impressionisoggettive.it/index.htm - CULTURA > ETICA E BIOETICA: “La vera laicità è dunque l’esito di una grande tradizione volta alla tolleranza, al rispetto delle religioni mondiali, alla libertà di coscienza, alla fede genuina radicata non nel potere, ma nella coscienza. La Laicità non fa parte di modelli filosofici, ma appartiene ad un abito mentale, è la capacità di distinguere ciò che è dimostrabile razionalmente da ciò che invece è oggetto di Fede. Seguire un’Etica Laica, quindi non implica affatto né l’agnosticismo né l’ateismo, ma solamente l’esclusione di premesse metafisiche o religiose che pretendano di valere per tutti, chi è laico in questo senso può benissimo essere religioso e avere fede in un Dio rivelato, purché ammetta che tale Fede è al di là della razionalità umana.” Per concludere, penso sia necessario dare più spazio all’etica laica anziché alle religioni, quindi più spazio alla razionalità che all’irrazionalità. Avrei ancora da dire qualcosa sugli Aztechi, ma ti consiglio i due libri di Michele Ernandes. Un caro saluto, Piero.
Come al solito è un vero piacere leggerti Piero, è difficile riassumere in poche righe un argomento così complesso, e andrò certamente a leggere quello che mi hai indicato. A me preme invece fare una correzione a quello che ho attribuito a Zagrebelsky e che invece pur accennando ai Fratelli Karamazov era per altri passaggi, e di quello da me riportato se ne occupa invece proprio Eugenio Lecaldano. Sostiene inoltre Lecaldano che per giustificare l’etica con Dio bisogna accantonare millenni di riflessioni volte a smascherare errori ed illusioni di tali pretese. Zagrebelsky fa riferimento a Dostoevskij per osservare che ogni regime politico fonda se stesso su una molla - ressort - che tesa al suo massimo dovrà prima o poi cedere all’inerzia, e quindi qualsiasi forma di governo arriverà a corrompersi e dissolversi, anche quando questa è basata sulla libertà, per eccessi quindi di individualismo ed esasperazioni delle libertà individuali (scrive Dostoevskij [i]concependo la libertà come una moltiplicazione e una rapida soddisfazione dei bisogni [gli uomini] stravolgono la propria natura, giacché ingenerano in loro stessi una moltitudine d‘insensati e stupidi desideri[/i]). Ma pur riconoscendo valida questa teoria lui sostiene che non si debba aspettare arrendendosi al fatalismo, ma si può e si deve ritardare il momento finale. E ne indica le vie percorribili. Non so proprio come ho fatto a fare questa confusione tra i due quando questa è stata la parte che mi è piaciuta di più in Zagrebelsky oltre a quella finale dove ispirandosi a un salmo (una parola ha detto l’Eterno, due ne ho udite -Salmo 62, 12-) riporta l’uomo nella sua dimensione limitata anche nel guardare oltre se stesso nella dimensione della fede, con la piena accettazione dei propri limiti, nell’impossibilità di accogliere, ammesso (ma non concesso) che essa esista, la verità tutta intera. Questo è uno degli argomenti sui quali concordo pienamente con Ratzinger quando fa delle critiche alla modernità, stiamo vivendo in un periodo di scarso senso della solidarietà, di esasperati individualismi ma la causa non è da cercarsi nell’assenza di valori trascendenti, fuori dall’uomo, questi a mio parare già ci sono, sono l’esasperato consumismo, il dover apparire senza essere, questo, tutto questo già priva l’uomo di quello che è spostando il senso fuori da sé o nel nulla, il nichilismo, come nichilismo è la religione, togliendo all’uomo, a ogni cosa umana la sua importanza per spostarla al di fuori di questo, in un dio trascendente. Non ricordo chi disse che al buio la guida di un cieco è utile ma non appena invece la luce appare ecco che si può andare avanti meglio da sé. La scienza, la conoscenza con tutti i suoi progressi hanno delimitato il raggio d’azione delle religioni, che da sempre devono la loro fortuna alle zone oscure di ignoranza, Dawkins nel suo L’illusione di Dio, paragona la religione ad una coperta che copre i punti oscuri della conoscenza e che via via che la conoscenza si espande questa si restringe sempre più, ma ancora resiste la strategia di andare a colpire le lacune della scienza, ancora infatti con l’argomento della irriducibile complessità si cerca di inserire il progetto intelligente sempre dove ancora la conoscenza non ha prodotto perfette spiegazioni di questo o quell’altro aspetto, aspetti che di volta in volta vengono invece esaurientemente descritti e spiegati. Alla fine l’unica cosa veramente inspiegabile è quell’essere talmente complesso da non poter essere mai ridotto di nessuna delle sue inimmaginabili caratteristiche che si chiama Dio, se dio ha bisogno di zone ancora oscure della conoscenza per esistere, (non sempre in tutte le teologie, c‘è in Bonhoeffer ad esempio il desiderio di sfuggire da un dio tappabuchi così quasi blasfemo) del mistero non da indagare, non come sfida per amore di conoscenza, ma in cui immergersi e bearsi per me l’unico mistero insondabile resta sempre quello della necessità di dover credere in dio anche quando è possibile farne a meno. La religione, si dice, risponde a quelle esigenze e a quelle domande alle quali nient’altro risponde, per me nemmeno la religione è in grado di fornire risposte a quelle domande.
La scienza è anche enormemente supponente...e quando si pensa di avere la verità in mano si è sempre suponenti...personalmente non trovo nessun interesse nel creazionismo e nelle teorie del disegno intelligente, ma non mi disturbano affatto...la teoria di darwin è una teoria molto efficae, ma è solo una delle teorie possibili, ha le sue pecche, e non è la verità. la verità non esiste, la verità è un dogma, una questione di fede, la verità è noiosa,la verità è per i pedanti, per le persone con scarsa immaginazione... la vita senza mistero non è degna di essere vissuta. troppo spesso la supponenza degli scienziati fa sembrare la scienza più simile ad una religione, che ad una impresa umana fallibile e approssimativa come qualunque altra impresa umana. il dogma è una cosa che tollero nelle religioni, perché quella è la loro forma...e ben per questo me ne tengo alla larga (eppure, questa, è una semplice questione di gusto personale), come d'altra parte mi tengo alla larga da scienza, scienziati e sedicenti tali ogni volta che cercano di farmi credere di avere la verità in tasca.
Intanto ti ringrazio per aver espresso il tuo pensiero OvertureFidelio, poi volevo precisare cos’è la scienza e cos’è la religione. Non è così facile rispondere con un semplice commento ma proverò ad essere sintetico. 1) La scienza è un modo per ottenere conoscenze di base a osservazioni obbiettive. Per osservazioni obbiettive si intendono osservazioni fatte in modo tale che persone con percezione normale, possano giungere allo stesso risultato. L’oggettività è la sola caratteristica che contraddistingue ciò che è la scienza da ciò che non lo è. La scienza tratta fenomeni che sono a disposizione di tutti: non può trattare fenomeni che possono essere osservati da una persona sola o da poche. Un altro elemento caratteristico del mondo scientifico, a differenza di altri sistemi di conoscenza quali la religione o il senso comune, è il costante mettere in dubbio le proprie idee: non esistono idee sacre o intoccabili; nuove scoperte, che devono poter essere verificabili e ripetibili da chiunque, possono portare a modificare le concezioni precedentemente ritenute vere. L’approccio scientifico si basa su alcuni presupposti: A) La realtà del mondo: gli oggetti dello studio scientifico esistono indipendentemente dal fatto di essere percepiti da noi; B) La razionalità del mondo: con ciò si intende la possibilità di comprendere il mondo tramite il pensiero logico-razionale. Se esso fosse irrazionale sarebbe inutile cercare di comprenderlo con qualsiasi altro mezzo. C) La regolarità: Il mondo segue le stesse leggi in ogni tempo e luogo. D) La causalità: L’idea che ciascun evento abbia una causa. E) La scoperta: L’idea che sia possibile scoprire il funzionamento del mondo. F) La scienza come aiuto all’umanità: Bisogna stare attenti a non confondere la scienza con la tecnica; la scienza si propone di scoprire le leggi della natura per il benessere dell’uomo e per allontanare tutte quelle falsità che sono state dettate dall’ignoranza di queste leggi (scientismo). La tecnica è l’applicazione della scienza a volte dannosa per il genere umano, non per desiderio degli scienziati, ma per fini politici, bellici ed economici, quindi lontano dagli obbiettivi puramente scientifici. 2) la religione o le religioni, sono delle leggende costruite dall’uomo per cercare di placare le angosce e le paure (vedi commenti precedenti), ciò lo dimostra il gran numero di religioni mondiali che pretendono di avere ognuna di esse una verità assoluta. Oggi di religioni se ne contano più di 4200, per non parlare di sette religiose e non. Adesso veniamo al punto. Se ogni religione pretende di avere la propria verità assoluta, mi sai dire quante dovrebbero essere queste verità assolute? Un numero altissimo!!! E’ mai possibile questo paradosso? Ogni religione ha il suo credo, la sua filosofia, il suo dio, la sua etica, la sua verità, le sue scritture, ma qual è quella giusta? La risposta è molto semplice, le religioni non hanno nessuna verità assoluta e non hanno nessuna credibilità, per il semplice fatto che la scienza non ha mai trovato delle prove tangibili per dimostrare la veridicità. Nelle religioni abbiamo delle entità inutili, nascoste, che si fanno gli affari loro (se dovessero esistere). Il concetto della Onnipotenza, della Onniscienza, della Onnibenevolenza, è un concetto falso e fallace, perché ci conduce verso un paradosso della nostra logica, ciò ci porta a porci una domanda: perché Dio non interviene sulle guerre, sui cataclismi naturali, sui diritti umani, sui genocidi, sulla fame nel mondo, ecc. se ha queste caratteristiche così speciali? Tutto ciò è paradossale!!! La gente muore, continua a morire e questo ipotetico dio benevolo se ne sta lì a guardare!!! Per concludere, mentre la scienza, attraverso il modello galileano della riproducibilità dei fenomeni, ci dà delle risposte inconfutabili, (attenzione a non confondere le teorie dimostrabili con le teorie non dimostrabili o congetture), nella religione non si è mai visto un solo segno tangibile su quello che c’è scritto nelle loro leggi o dogmi eterni. Un caro saluto, Piero
ciao, ho cominciato a leggere la tua risposta ma mi sono fermato...non credere che non abbia nessuna nozione epistemologica, so molto bene che cos'è la scienza e quindi quello che ho detto lo dicevo con cognizione di causa..e a proposito di causa: il principio di causa, stando a quanto ne dicono gli esperti nei più avanzati campi della ricerca fisica, senza quindi bisogno di risalire fino a Hume, è piuttosto inefficace a rendere conto dei fatti. la causalità è più un esigenza psicologica umana. ma poi ci sono altre cose su cui si potrebbe obiettare. non c'è lo spazio ne il tempo. e so bene che religione e scienza sono due cose ben distinte, la mia era una provocazione che riprende il pensiero di un noto epistemologo degli anni 70. ma una cosa è sicura: la scienza non ha a che fare con la verità, e non può neanche lontanamente sfiorare quelle che sono le vere e più importanti questioni dell'umanità.
Prima di rispondere al tuo commento volevo capire il concetto di verità nel campo scientifico e nel campo religioso. Qual è il significato?
il tuo è il tipico atteggiamento razionalistico nel peggior senso della parola: ma perché dio dovrebbe intervenire nelle vicende umane?! siamo così meschini da immaginarci un onnipotente che sia al nostro servizio e faccia il lavoro che dovremmo fare noi e che ci proproniamo di fare proprio con la scienza e la tecnica...perché sono si due cose diverse ma è piutosto ingenuo separarle: la scienza avanza specie grazie all'applicazione tecnica dei suoi risultati. poi, se dio è dio, allora è trascendente se è trascendente è veramente stupido cercare di propvarne l'esistenza: lo stesso concetto di prova di dio è più mostruoso, ingenuo e ignorante, di quanto lo possono essere le più retrive religioni e psicosette. ogni religione pretende di avere la sua verità come la scienza pretende la sua, e che la verità sia univoco è la più grossa stupidaggine che ci si possa inventare.
Senza la razionalità umana la scienza non è più scienza ma scientismo. Attraverso processi riduzionistici la scienza è stata in grado, e sarà in grado, di scoprire le leggi della natura. Ribadisco, in questo post parlo di “VERA” scienza e non di scientismo, l’applicazione della scienza è tecnica o tecnologia, non ha niente a che fare con la “VERA” scienza. La bomba atomica e altre diavolerie dell’umanità non sono il prodotto della scienza, ma il prodotto di una classe politica volta al potere e al genocidio. Per quanto riguarda la religione ti cito il pensiero di Steven Weinberg, premio Nobel per la Fisica nel 1979: “Con o senza la religione, le brave persone possono comportarsi bene e le cattive persone commettere il male; ma perché una brava persona compia il male, allora ci vuole la religione”.
la religione è un vuoto esercizio messo in atto per placare le proprie paure ecc. e la scienza? non è dettata anceh lei dallo spavento di fronte agli eventi naturali...ti propporrei la lettura di Wittgenstein in merito a queste questioni: "Note sul ramo d'oro" o "Dialogo sul metodo" di Feyerabend. ora vorrei citarti, a titolo di esempio, un passaggio dall'introduzione di F.S.C. Northrop a "Fisica e filosofia" di Heisenberg, quello, per intederci, del principio di indeterminazione; e dunque: "Newton produsse l'impressione che non ci fossero nella sua fisica concezioni che non fossero necessariamente poste dai dati dell'esperienza. ciò accadde quand'egli affermò che non formulava delle ipotesi e che aveva derivato i suoi concetti basilari e le sue leggi soltanto dalle scoperte sperimentali. se questa concezione sulle relazioni fra le osservazioni sperimentali del fisico e la teoria fosse esatta, le teorie di Newton non avrebbero ami dovuto richiedere delle modificazioni o potuto contenere implicite delle conseguenze che gli esperiemnti non confermano, poiché, in un caso del genere, ogni conseguenza sarebbe altrettanto indubitabile e definitiva come lo sono i fatti sperimentali [...] ciò significa che la teoria fisica non è né una semplice descrizione di fatti pserimentali né qualche cosa di deducibile da tale descrizione. invece, come Einstein ha messo in rilievo, il fisico perviene alla sua teoria attraverso mezzi puramente speculativi. la deduzione, nel suo procedimento, non va dai fatti alle supposizioni teoretiche ma da queste ai fatti ed ai dati sperimentali."
Ludwig Wittgenstein proposizioni 6.371 e 6.372, Tractatus logico-philosophicus:“Alla base di tutta la concezione moderna del mondo sta l’illusione che le così dette leggi naturali siano la spiegazione dei fenomeni naturali.” "Così si arrestano davanti alle leggi naturali come fossero qualcosa di intoccabile, come facevano gli antichi davanti a Dio e al destino. E gli uni e gli altri hanno ragione, e non l’hanno. Gli antichi comunque sono più chiari (sono capaci di maggiore umiltà, potremmo anche aggiungere), in quanto riconoscono un chiaro punto di arresto, mentre il nuovo sistema deve dare l’impressione che tutto possa essere spiegato.” Che strana presa di posizione da parte degli uomini di scienza: Questo non lo sappiamo ancora; comunque è possibile saperlo, ed è solo una questione di tempo, prima o poi lo sapremo! Come se fosse una cosa scontata.Ben per questo diciamo che il razionalismo è molto vicino, più di quel che si è abituati a pensare, alla forma del mito, della mitologia: una mitologia che si contraddistingue per la credenza nel progresso indefinito della specie, per la credenza nella scienza e per la convinzione che le leggi scientifiche spieghino realmente i fenomeni naturali, che esse cioè li spoglino di ogni aspetto incomprensibile e misterioso; quando in realtà le spiegazione magico-religiose non possono a rigore essere sostituite e soppiantate da spiegazioni scientifiche, giacché esse, per chi le accetta, spiegano realmente qualcosa che le altre, invece, non sono in grado di spiegare. A differenza delle leggi naturali, infatti, Dio è un inesplicabile ben definito e realmente esplicativo. Vi è infatti un senso in cui si può dire che le spiegazioni della scienza non diminuiscono per nulla il carattere strano e incomprensibile dei fenomeni naturali. Le leggi della natura ci mostrano che tutto ciò che accade può essere, fino a un certo punto, previsto e calcolato, ma esse non danno alcun senso a ciò che accade, lo rendono, per certi aspetti, più familiare e più banale, ma non in sé più soddisfacente o rassicurante.
Ciao Piero! E' sempre un piacere leggerti! Condivido gran parte di ciò che hai scritto in questo post e mi ha affascinato anche l'intervento di Fidelio. Nelle sue domande (perchè solo domande possiamo prci noi uomini) ho ritrovato tutte le domande che mi pongo anch'io! L'unica cosa certa è l'arretratezza con cui ci si può solo involvere attraverso la religione! Una prova?...per quanto banale possa essere? La sacra sindone...ritenuta il sudario di cristo (e sulla quale credenza ...si è ricostruita anche l'immagine di gesù! Anche quando la scienza (eh...si...Fidelio! Proprio la scienza...con tutta la sua presupponenza!) col carbonio 14 ha appurato che non poteva trattarsi di un uomo vissuto 2000 anni prima...la "congrega" ha deciso che sarebbe stata "adorata" comunque come il sudario divino! Insomma...se la scienza presente le sue obiettive lacune...la religione fa senz'altro di peggio! Un caro saluto!
che la sindone sia il sudario di cristo è una cosa risibile...e ciò non parla contro né la scienza né la religione. questo ha sempre a che fare con la stupidità umana (tanto abbondante nella scienza come nella religione). la religione parla un linguaggio la scienza un altro, ci sono molti dubbi e diatribe aperte sulla sindone..se dio non esiste e sciocco pensare di dimostrarlo, ma se esistesse sarebbe pura pazzia! la fede si basa sul mistero, se togliamo il mistero non è più fede ma conoscenza; ciò vuol dire che se fosse provata l'esistenza di Dio saremmo tutti condannati all'inferno perché non potremmo più avere fede, a quel punto sapremmo e saremmo tutti condannati. questo è quanto se vogliamo ragionare per paradossi..e la sindone è tuttavia un paradosso, perché com'è stato possibile che un immagine del genere si imprimesse su un telo? io non lo so, forse non lo sapremo mai e questi sono i misteri della vita...non tutto può essere spiegato, e meno male!! moriremmo di noia altrimenti.
Ti ringrazio Otello, come sempre sono d’accordo con quello che scrivi. Sarei contento che leggessi i vari commenti, troverai il mio pensiero in merito, altrimenti sarei ripetitivo. Grazie ancora, Piero
allora bisogna distinguere tra religione naturale e religione positiva...sulla religione positiva non ho nessun problema a sottoscrive quello che dici, ma per quella naturale, sono convinto che sia cosa degna del massimo rispetto.
L'unica religione che un "illuminista ateo" come me potrebbe...al limite...ammettere è quella naturale...ovviamente! Ma ritornando a ciò che hai scritto in seguito...ti pongo una domanda: se la scienza è assogettata allo stato (per l'ovvietà dei bisogni capitalistici)...e lo stato è costretto a negare la sua laicità per non dispiacere la religione...di fatto...la scienza è assogettata alla religione? Per effetto della proprietà transitiva...la risposta dovrebbe essere affermativa! - PS ovvio che la presupponenza della scienza possa creare situazioni a forte rischio come quella che hai descritto...ma senza la scienza cosa saremmo?...dove saremmo?..
hum! un po' troppo ingenuo. a casa mia 2+2 fa cinque...le cose non sono mai così semplici e lineari! io dico solo che la scienza, allo stato odierno, non può prescindere da ingenti capitali per poter avanzare, e questo di fatto la espone a tutta una serie di condizionamenti. quello poi era nel senso di chiarire perché ritengo che non sia così semplice separare, oggi come oggi, scienza e tecnica; era solo in emrito a questo. dire che la scienza sia soggetta alla religine mi sembra una cosa un po insensata..se non nella piccola e misera realtà italiana; ma questo è dovuto più che altro alla piccolezza di politicanti meschini, proni e supini a...ecc. ecc. poi, senza la scienza dove saremmo?! ma non lo so...sat di fatto ceh la scienza è una cosa degli ultimi 4 secoli e per millenni l'uomo è andato comunque avanti...e questo potrebbe essere il tema per un altra bella conversazione e un altro bel post (se accogliete questo suggerimento)...non sottovalutiamo le impropriamente pretese culture primitive. la scienza non è l'unica soluzione, non è l'unica via, non è l'unica forma di razionalità! molti miti antchi hanno consistenti basi empiriche..non empiriche nel senso dell'empirismo del xx secolo, e questa non è una obiezione.
Ingenuo...dici? Io direi che la mia provocazione dovrebbe essere colta con un'analisi più approfondita! La ricerca sulle cellule staminali...ad esempio...da parte di chi ha trovato ostruzionismo feroce? I politicanti sono tali proprio perchè...meschini e non credo sia un fatto espisodico italiano. Alla fine...chi muove i burattini è sempre il "gran burattinaio"! Ma questo è un altro discorso. Circa il nuovo tema da te proposto...mi sembra davvero interessante!
troppo spesso oggi si sbandiera la teoria del "grande burattinaio" che sono talmente stufo di sentirla: ma chi diavolo dovrebbe essere il gran burattinaio!!!? Ma dunque, che non sia una particolarità tutta italiana ho i miei dubbi! In america, per esempio, si fa grande sperimentazione sulle staminali, ai tempi, Bush, ha fatto finta di essere contrario e non le ha dato fondi perché sapeva benissimo che stava andando avanti coi fondi privati; in Inghilterra prosegue a tutto spiano, hanno sperimentato anche la clonazione, hanno fatto i maiali mischiati con genoma umano per poterli usare come magazzini di organi per trapainti...visto che il maiale è molto vicino a noi (anche se non condivide il 90 e passa % del nostro patrimonio genetico). La politica non può essere sempre la causa di ogni male, anche se capisco molto bene che i tempi nostri, nella realtà nostrana, incoraggino molto questo modo di vedere. Che lo stato poi sia supino alle gerarchie ecclesiastiche me lo devi dimostrare che non sia una peculiarità tutta italiana: non abbimo forse noi il Vaticano in casa?! pure nella cattolicissima spagna sono riusciti a fare una legge sui matrimoni gay senza che il papa si stracciasse le vesti. Purtroppo, però, ultimamente il Vaticano applica la lente di ingrandimento solo sull'Italia e la classe politica prona non ci aiuta; in fin dei conti, solo 40anni fa, abbiamo ottenuto importanti vittorie (aborto, divorzio, ecc.), ma sto divagando.
Il grande burattinaio non è ciò che pensi tu...ma la "massoneria"! Filo di collegamento tra i poteri forti (multinazionali)...politica e chiesa...con la supervisione dei servizi segreti (deviati)! Non mi dire che i massoni stanno solo in Italia...non ti crederei!
Sono perfettamente d’accordo con te Otello, non esiste nessun burattinaio, ma una realtà sociale “marcia”, malata e “assetata” di potere. Non mi dilungo più di tanto su questo tema perchè ho trattato l’argomento ampiamente in altri post (vedi tags: Realtà nel Mondo - WTO, Banca Mondiale, FMI). Per approfondire queste tematiche vi consiglio di leggere dei libri di autorevoli autori che hanno vissuto in prima persona questo atroce problema sulla fame nel mondo, diritti umani, paradisi fiscali ecc.: Jean Ziegler, relatore speciale all’ONU per il diritto all’alimentazione, poi ancora, Suasan George, Noreena Hertz, Amartya K. Sen, Joseph E. Stiglitz. Leggendo questi autori si capisce come i “cosmocrati” del nostro Pianeta fanno “girare” il mondo a loro piacimento. Un caro saluto a tutti, Piero
mi chiedo ancora come puoi tenerle così distinte (scienza e tecnologia)..la scienza è asservita allo stato e al capitale anceh solo per il semplice fatto che, allo stadio odierno, per progredire la scienza ha bisogno di un enorme apporto di capitale...gli esperimenti non sono più del tipo: la caduta dei gravi dalla torre, ma per esempio quelli fatti al cern di GInevra recentemente. perché contro la bomba atomica è facile gridare allo scandalo, ma contro quell'esperimento di cui tra l'altro si è parlato poco, è più difficile. è un puro esperimento di indagine, il problema ceh avrebbe potuto portare ad una transizione di fase che avrebbe innescato un buco nero ceh nel giro di pochi anni si sarebbe divorato la terra e via via anceh l'universo stesso diventando sempre più grande. il pericolo è stato scampato, ma si può rischiare così tanto?
Abbiamo messo troppa carne al fuoco Fidelio, per poter dipanare questo enorme problema, però ho letto con molto interesse ciò che hai scritto, che in parte condivido e ti ringrazio. Credo, comunque, che oltre la logica l’uomo non possa andare. Quello che posso affermare oggi è che se non ci fosse la scienza a quest’ora non avremmo assolutamente una situazione così evoluta soprattutto nel campo della medicina, con lo sviluppo della risonanza magnetica (RM), tomografia assiale computerizzata (TAC) tomografia ad emissione positronica (TEP) e tanti altri sistemi di ricerca che hanno debellato tantissimi problemi che fino a poco tempo fa erano solo fantascienza. La microbiologia ha fatto passi da gigante, la fisica ha avuto qualche difficoltà perché la sperimentazione è ferma per problemi politici, vedi quello che succede in Italia con la ricerca, i giovani sono costretti ad andare all’estero per poter avere l’opportunità di far valere il loro sapere, il loro intuito, il loro contributo scientifico, ma tutto sommato anche la fisica sta facendo dei notevolissimi progressi. Se tu pensi che solo quattrocento anni fa si pensava che la terra fosse al centro dell’universo, e il pensiero scientifico era monopolizzato dalla religione, che non ammetteva nessuna delle scoperte scientifiche, (vedi eresia di Galileo Galilei), oggi attraverso il modello galileano sulla riproducibilità dei fenomeni abbiamo avuto un ribaltamento del pensiero antropocentrico. Ecco perché credo nella scienza. Tutto ciò che viene considerata oggi teoria matematica, come la teoria delle superstringhe, che è stata dimostrata matematicamente, (unificazione delle forze - teoria del tutto), io credo, come tutte le altre ricerche che fino a poco tempo fa venivano concepite come fantascienza, che tra breve si potranno avere dei risultati tangibili. La scienza in questi ultimi quattrocento anni ha dimostrato di essere all’altezza di poter concretizzare le teorie matematiche, da ciò possiamo dedurre che è solo una questione di tempo. Siamo solo agli albori della ricerca scientifica, quindi non possiamo condannare l’operato scientifico solo perché oggi non abbiamo abbastanza prove per concretizzare alcune di queste teorie, bisogna avere la “fede” nella scienza, attendere ed avere fiducia. La scienza e le sue scoperte “viaggiano” in modo esponenziale, se si pensa che l’universo ha un’età media di 13,7 miliardi di anni, che la terra si è formata 9 miliardi di anni fa, che le prime forme di vita con le cellule procariote 3,7 miliardi di anni fa, le cellule eucariote 1,7 miliardi di anni fa, nel Cambriano c’è stata una vera e propria esplosione delle specie viventi 600 milioni di anni fa, fino ad arrivare ai nostri giorni, vuol dire che la scienza e il pensiero scientifico sono giovanissimi è stanno andando verso una direzione giusta per poter avere delle risposte inconfutabili sia per quanto riguarda le origini dell’Universo che per le origini della vita. La teoria dell’evoluzione per selezione naturale non è oggi accettata perché ci sono ancora strutture mentali non pronte per accettarla, il pensiero religioso è una di queste, si ha molta difficoltà ad accettare che la teoria evolutiva sia un processo meccanico e cieco senza nessun finalismo, ma se tu leggessi alcuni libri di biologia evolutiva di autorevoli autori come: Richard Dawkins, Daniel Dennett, Telmo Pievani, ecc. potresti capire i meccanismi di una teoria che è stata provata e riprovata attraverso discipline come la paleontologia, l’antropologia, la paletnologia, la biologia evolutiva, la microbiologia, che hanno corroborato e confermato questa teoria in maniera credibile tra tutte le teorie. E’ chiaro, come dici tu, che può essere discutibile, ma questo succede perché ci sono dei preconcetti molto forti (etico-religiosi), a questo punto basta far cadere questo pregiudizio, difatti ci sono varie ricerche che convergono verso lo stesso vertice, come la teoria degli equilibri punteggiati di Stephen Jay Gould, che allontana l’idea degli anelli mancanti, confermando un gradualismo evolutivo diverso da quello proposto da Richard Dawkins, ma pur sempre inerente all’idea della evoluzione per selezione naturale. Per quanto riguarda le religioni il discorso si fa ancora più critico, il motivo è molto semplice. Io non dico che il trascendente non si possa prendere in considerazione, mi pare di aver affermato che oltre la logica l’uomo non possa andare, da ciò possiamo affermare che tutto ciò che non è razionale è irrazionale, quindi entriamo nel mondo del trascendente, nel mondo dello straordinario. Il problema a cui mi riferisco in questo post, come nei precedenti, è il gran numero di religioni esistenti. E’ un paradosso che ognuna delle oltre 4200 religioni pretendono una verità assoluta, ciò vuol dire che non esiste una verità!!! Se dovessi scegliere di credere in qualcosa, forse, come dici tu, è bene avere rispetto per le religioni naturali, che sono le vie per le quali l’uomo si sforza soprattutto con le sue forze di raggiungere il proprio “fine”. Un caro saluto, Piero
mica dico che la scienza sia un male, dico solo che bisogna stare attenti ad avere fede nella scienza, perché se la scienza è una cosa laica...è un problema avere fede nella scienza.. tutto qui. io sostengo che ci sono anche altre cose altrettanto importanti e fondamentali, che la scienza non è assolutamente tutto.. ogni conquista positiva ci mette di fronte a guai inimmaginabili e proprio perché la sua crescita è esponenziale che di tanto in tanto mi preoccupo...es: inquinamento, disastri ambientali, dissesti ecologici,ecc. sono frutto della tecnoscienza; allo stesso tempo non possiamo che contrastarli con l'aiuto delle tecnoscienze..e questo è anche un po' il modello delle tossicodipendenze: il problema è anche la cura. quindi, al di là della provocazione, anche io penso che la spiegazione evoluzionistica di darwin sia una cosa meravigliosa, quello che mi da da pensare al massimo è che tanti la prendono come una fede: è molto plausibile che le cose siano andate così, ma come si può dirlo con assoluta certezza...io mi ritraggo ogni qual volta che sento qualcuno che pensa di avere la verità in tasca (è una sorta di igene mentale)..io sono un nemico della verità, sono un irrazionalista...vero è solo ciò che vogliamo sentire. e la religione, il sentimento religioso è la vera carta d'identità dell'uomo! l'uomo non sarebbe uomo se non avesse il sentimento del mistico, dell'oltre, dell'al di là, l'estasi e il rapimento poetico...il misticismo...queste sono le vere cose che contano! contare anche le macchine sanno contare se glielo si insegna, fate comporre una poesia ad un computer!!!
c'era un bell abattuta di Woody allen: tra il Papa e l'aria condizionata io scelgo l'aria condizionata...aggiungo io: tra l'aria condizionata e il mio sentimento teleologico, non potrò mai scegliere l'aria condizionata.
Allora, cerchiamo di non ingarbugliare le cose. Prima di tutto la scienza non ha colore politico e non ha nessun credo religioso. La scienza è semplicemente “NEUTRA” di fronte a tutto. La scienza, e ripeto, quella “VERA”, è la manifestazione dell’intelletto umano verso la conoscenza, se non ci fosse la scienza ancora saremmo a livelli culturali medievali o peggio ancora. Ci sono e ci sono stati scienziati credenti e non credenti che sono arrivati alle stesse risoluzioni scientifiche, un esempio emblematico è quello di Galileo Galilei e Charles Darwin, tutte e due credenti, nonostante ciò hanno proceduto nei loro studi in maniera neutra, rispettando la causa prima della scienza: “LA SCOPERTA”. Quindi la scienza è la più alta manifestazione del pensiero umano. La scienza non è “UNA COSA LAICA”, poi mi spiegherai che significa “cosa laica”. Io posso avere fede nell’etica, nella politica, nelle religioni, nei sentimenti umani ecc. posso, dunque, avere anche fede nella scienza come risoluzione a tanti problemi che assillano il mondo. Tu confondi, come ho già detto, scienza con tecnica. E’ un errore grossolano che non bisogna commettere perché la scienza lavora per aiutare l’uomo verso la conoscenza, la tecnica il più delle volte è al servizio del consumismo, della politica, e soprattutto è al servizio di grandi multinazionali che non hanno nessuno scrupolo di usare la scienza per aumentare i propri paradisi fiscali. Ti consiglio di leggere dei libri molto importanti di Jean Ziegler, relatore speciale all’ONU per il diritto all’alimentazione, poi ancora, Suasan George, Noreena Hertz. Quindi, non è la scienza che produce “inquinamento, disastri ambientali, dissesti ecologici,ecc.” ma è l’uomo attraverso le politiche sbagliate. La scienza ha il potere di diminuire l’inquinamento, i disastri ambientali, i dissesti ecologici, ha tutti i mezzi per poterlo fare, è solo un problema politico. Ti sei chiesto perché la Cina non è d’accordo per ridurre l’inquinamento? E’ molto chiaro! Alla Cina non gli importa niente del mondo, pensa solo alla produzione, pensa di arrivare prima o poi ad essere la più grande potenza economica del mondo. Come la Cina tanti altri… quindi non è un problema della scienza, ma un problema politico e solamente politico. La scienza non produce bombe atomiche, non produce missili, non produce fumi inquinanti, non produce armi ecc. sono i governi, le politiche sbagliate, l’uomo despota, che producono queste cose. La scienza scopre le leggi della natura per aiutare l’uomo verso soluzioni culturali ed etiche migliori. Sono le politiche, attraverso la tecnica, che mettono in atto questi processi mostruosi. E’ con le politiche sbagliate che bisogna prendersela non con la scienza.
Negli ultimi commenti mi pare si siano sviluppati quegli accenni da me fatti alla filosofia, approfondite da Fidelio in forma di provocazione, che non guasta mai, ma son pure quelle provocazioni, soprattutto per quello che riguarda Feyerabend, che tempo dopo ritrattò quel suo everything goes, quel far rientrare tutto nel metodo scientifico, e son proprio i fraintendimenti di questi passaggi epistemologici che vengono usati ed abusati dai sostenitori del disegno intelligente. Quello che invece non credo sia necessario è contrapporre il misticismo alla scienza, personalmente mi son interessata di fisica quantistica leggendo Fritjof Capra e il suo Il Tao Della Fisica, scoprendo via via che molti grandi fisici sono stati dei grandi mistici, Schroedinger tanto per fare un nome, e non sempre mistiche o filosofie orientali entrano in conflitto con la scienza, un bel saggio in proposito è quello di Odifreddi Il Vangelo Secondo la Scienza da dove si può apprendere ad esempio che molte formulazioni religiose orientali possono essere delle formidabili metafore per descrivere aspetti della fisica. Sono solo certe ristrette visioni oramai anche fondamentaliste per quanto evolutesi nel tempo, di alcune religioni, o di tutte magari, perché anche la mistica cristiana, se prendiamo Meister Eckhart o anche certe teologie deboli, come quella di Vattimo, non si lasciano incasellare troppo lasciando mobili i confini tanto da non entrare in conflitto con la conoscenza. Basta insomma che la visione religiosa, il senso religioso sia qualcosa che avverte sì qualcosa di esistente al di là ma che non può averne conoscenza. Il finalismo a quanto pare non è in una di queste dimensioni, afferma qualcosa di impossibile da sapere, dimostrare conoscere, è un dogma, che non può rientrare nella scienza, essendo questa in continua fuga dai dogmi e da verità indimostrabili. Mistero, mistiche, misticismi possono convivere anche in un uomo di scienza col suo amore e la ricerca della conoscenza, ma nel momento in cui si vuole affermare qualcosa, come la teleologia ci si pone fuori dalla scienza. Un computer non compone poesie, ma una poesia non ci permetterebbe di scambiare idee da posti tra loro lontanissimi e nemmeno sembra sensato pretenderlo, l’uomo ha anche bisogno di tanto altro, ma non è da imputare alla scienza il fatto che non se ne occupi, basta rivolgersi altrove, e non pretendere che quell’altrove si riversi indebitamente nella scienza. Son d’accordo con Ratzinger quando dice che la scienza non redime l’uomo, per quello esiste appunto la religione che si è inventata la necessità di redenzione. Ma la religione fa di peggio, crede verità assoluta la sua dottrina e vorrebbe imporre la redenzione a tutti, anche a chi non ci crede. E .. se mi è permesso aggiungerei anche che io tra dio, finalismo e aria condizionata, preferisco sempre la terza. Mi spiego, che senso ha per un uomo che debba nascere, affrontare le sue o le altrui malattie, i lutti, le sofferenze, della vita piccole o grandi che siano, e sapere che c’è qualcuno, un dio personale, un disegno intelligente che ha voluto ognuna di queste sue cose? Che tutta la storia della vita dalla sua creazione all’uomo sia stata voluta proprio così come è stata, progettata affinché passasse attraverso creazioni di intere specie ed estinzioni delle stesse, a seguito magari di sofferenze immani, cataclismi, o magari la creazione di alcune specie affinché di loro sopravvivessero solo alcune parti, come pezzi di ricambio solo per una specie futura, non lo so a me tutto questo appare insensato, immorale, e allora se invece tutto quello che accade è solo dovuto a fattori naturali, selezione e variazioni ambientali, non c’è nessuna ragione di struggersi sul perché un dio cattivo o un qualche genere di strana, incomprensibile intelligenza che ha progettato tutto questo ci faccia pagare il prezzo dei suoi capricci “intelligenti“. Forse ho scritto troppo?
hai scritto bene, non molto. a me, però, viene il dubbio che mi si prenda per un sostenitore del disegno intelligente: non è affatto così. teleologia e misticismo li usavo in un senso molto labile...per intendere soprattutto che, almeno per come la penso io, c'è ben altro, qualcosa che va oltre a tutto ciò che può essere spiegato, descritto, compreso e incasellato...telos: tendo verso qualcosa, non so cosa sia ma sento di tendere verso qualcosa, il compimento della mia vita, la morte...perché resterà sempre il mistero della morte; a meno che non si pensi che sarebbe il massimo della conquista scientifica sconfiggere la morte!? ad ogni modo, per forza di cose la "teleologia" non rientra nelle questioni scientifiche, e a me sembra improprio definire la scienza come il massimo dell'espressione del tendere umano verso la conoscenza. dio non manifesta sé nel mondo, quindi è inutile stare a lamentarsi di quello che nel mondo succede...è una visione un po' meschina di dio, che dovrebbe essere sempre a preoccuparsi di quel che ci succede, per esempio: non appena accade qualcosa di terribile e di brutto siamo tutti qui a chiederci dov'è dio, perché non ha impedito questa brutta cosa; se però qualcosa di bello succede siamo lo stesso così solerti nel rivolgergli il nostro ringraziamento?! cmq, per finire, Feyerabend spero che si sia capito che era una mera provocazione, dopo tutto sono passati 40 anni da quando scriveva e le cose per forza sono cambiate, di solito però guardo alla sua filosofia come un buon metodo per fare esercizio di umiltà...specie quando ci crediamo un cazzo e mezzo perché sappiamo fare 2+2 ;) ...P.S. ancora non capisco come si possa tenere separati come in compratimenti stagni scienza e tecnologia!
Grazie Fidielio ma, proprio tanto bene non devo aver scritto se ho dato modo di fraintendere ti considerassi un creazionista, volevo solo riprendere i tuoi riferimenti all’epistemologia e completare quello che avevo detto nel commento precedente in proposito, senza che tu fossi in collegamento con le due cose. Sul fatto di rimettere sempre se stessi in discussione non posso che essere d’accordo, in fondo è questo che ci spinge a scrivere e dialogare in rete, si offrono i propri spunti di riflessione o le proprie convinzioni alle critiche altrui anche, soprattutto affinché se ne possa valutare la validità. Per quello che riguarda la tecnologia questa è l’applicazione delle acquisizioni scientifiche ma esiste anche la ricerca pura, che non è detto trovi oggi applicazione, magari lo farà in futuro o magari mai. Il problema è lo stanziamento di fondi che viene sempre più ridimensionato e lasciato quindi alle società private che finanzieranno solo quella ricerca utile al mercato, quindi i responsabili a me pare che siano due: la politica che dal canto suo non fa nulla per andare incontro alla ricerca, riducendo sempre più i fondi, e il mercato che trova ampio margine d’azione per dettare l’agenda della ricerca scientifica. Non sempre poi, non per forza la tecnologia è qualcosa di negativo, son stati fatti tanti esempi sopra, le sue applicazioni in campo medico, per le diagnosi oggi molto più precise rispetto ai tempi in cui non si poteva vedere all’interno del corpo con una tac o una radiografia, e quant’altro. L’informazione che viaggia a velocità inimmaginabili solo poco tempo fa, oggi possiamo sapere in tempo reale cosa succede dall’altra parte del mondo, e regolare anche gli affari nostri, annullare un viaggio ad esempio se nel luogo di destinazione è scoppiata una sommossa, o è in atto qualche catastrofe naturale, quindi nemmeno la tecnologia è in sé qualcosa di negativo, ma il suo uso che verrà deciso poi dagli uomini ne farà la differenza. Uomini che se fossero soggetti a una più ferrea regolamentazione dalle leggi degli stati non avrebbero la possibilità di operare delle scelte così sbagliate nei confronti dell’ambiente. Viviamo però in un periodo di deregolamentazione, dove si è deciso che il mercato debba essere libero, dove la stessa politica è sotto scacco, perché nel momento in cui decidesse di attuare qualche misura restrittiva vedrebbe il capitale spostarsi in altre parti del mondo e quindi sotto il ricatto della recessione è costretta ad obbedire ai comandi del mercato, insomma le cose son troppo complicate e troppo spesso in questo enorme caos dove i responsabili sono difficilmente individuabili, dove non esiste un gruppo di persone con nomi e cognomi, ma un insieme di corporazioni, che spostano il flusso del capitale nascendo, scomparendo, fondendosi le une nelle altre, l’insoddisfazione nostra trova come facile sfogo quella di prendere di mira un capro espiatorio, e a molti pare debba esser la scienza, ringraziando anche chi dall’attacco a questa riesce a trovare i consensi per restare in vita, come le religioni, ma anche la politica usa gli stessi stratagemmi per ottenere i consensi spostando il problema, deviando il malcontento su qualsiasi cosa possa fungere da capro espiatorio che non sia l’operato della stessa politica al Governo. La scienza finisce suo malgrado per entrare in questo abile gioco di distrazione di massa.
No, non credevo che tu mi prendessi per un creazionista, volevo solo assicurarmi che non mi si potesse prendere per tale...e credo anche io che la tecnologia sia una cosa buona, così come la scienza, solo con qualche riserva in più rispetto a quanti frequentano questo blog, per quel che mi è parso di vedere almeno. Pure sulla religione, sono cose che condivido quelle espresse in questo blog, ma in linea di massima mi sembra un modo troppo riduttivo di sbrigarsi la questione religioni. L'uomo ha in se l'anelito all'infinito, è animale fenomenale e trascendente...
Non posso esimermi dal congratularmi con te per il tuo nobilissimo intento di affrontare con mente lucida e organizzata questi grandi problemi che nascono dalla domanda delle domande: chi ha creato il mondo? La risposta a mio modo più convincente l'ha data Spinoza, il mite e profondo Spinoza: Deus sive Natura. E' nella natura che si manifesta in modo evidente e vigoroso l'incessante potere creativo che è alla base della nascita e della trasmissione della vita. E' nella natura che tu senti di continuo alitare la Forza e lo Spirito di Dio!
Intanto ti ringrazio per ciò che hai scritto Pinosilvestre1, sei molto gentile. Il problema, però, è molto più complesso di quanto si creda. Tu affermi che la risposta più convincente l’ha data Spinoza. La tesi centrale del pensiero di Baruch Spinoza è l'identificazione panteistica o, meglio, immanentistica di Dio con la Natura, è una visione per cui ogni cosa è un Dio astratto e immanente o per cui l'Universo, o la natura sono equivalenti a Dio. Ma anche qui c’è una considerazione da fare. La concezione panteistica di Spinoza è una delle tante concezioni panteistiche, in quanto ci sono diverse forme di panteismo: panteismo di Eraclito, panteismo di Plotino, panteismo di Giordano Bruno, qual è quello giusto? Inoltre, per quanto riguarda la concezione del trascendente, ci sono moltissime correnti filosofico- religiose, come: Ateismo - Agnosticismo - Teismo - Monismo - Dualismo - Pluralismo - Monoteismo - Enoteismo - Politeismo - Deismo - Panteismo - Pandeismo - Animismo - Feticismo - Totemismo - riti tribali - sette e riti settarie, qual è quella giusta? Un caro saluto, Piero
Quella giusta? Secondo me è quella conforme al proprio cuore ed alla propria sensibilità. Un caro saluto.
Buonasera..mi sono permessa di visitare il suo blog..interessante senza alcun dubbio.Una mente brillante. Quante domande a cui lei "ricerca risposte"a dei misteri della vita .Ho letto con interesse ..lentamente.Come ogniuno di noi "penso" che ogni opinione o documentazione..non porti a risposte..se non a soltanto delle opinabili "risposte".Col suo permesso ritornerò a rileggerla.Un saluto. A
Ti ringrazio Angelobiancol, sei stata molto gentile. Gradirei un tuo commento su questo post-dibattito, sarei contento di poterti rispondere. Questo blog è aperto a tutti coloro che, in forma corretta e democratica, vogliono approfondire questo enorme problema. Un caro saluto, Piero.
Buon giorno. Io ringrazio ..leggervi mi ha portata a riflettere.La mia opinione!!.Piero(posso?) Io so solamente che esistiamo..Grandi filosofi..ricercatori..e anche noi stessi nel nostro piccolo crediamo di poter arrivare ad un "???"La chiesa vuol far da padrone..gli scettici da credenti nascosti in maschere fasulle.Ma , mi spieghi...mi si spieghi ,dove finita la libertà di credere solo ciò che sentiamo dentro di noi.. Come iniziò..da chi o cosa discendiamo..l'evoluzione umana.. tutto questo di certo solo in parte è spiegabile (scentificamnte) .. Pietro mi sento enormenete ignorante,ne son felice sai!!Il perchè?;il sapere non giustifica la presunzione della sicura certezza "di nessuno". Ps: Scusami ,il mio solo un opinione personale..un saluto a te e ai tuoi ospiti .A
Ti ringrazio per aver espresso il tuo pensiero Angelobiancol. Ho letto con interesse ciò che hai scritto ed emerge una domanda che purtroppo né la filosofia, né la scienza, né la religione, hanno saputo dare: “Le origini di tutte le cose”, è una domanda senza risposta, avvolta ancora nel mistero più assoluto. Ci sono cose, però, che la scienza incomincia a spiegare. Una di queste è la teoria dell’evoluzione per selezione naturale, ed è il tema centrale di questo post. Il tema è stato dibattuto ampiamente, quindi gradirei che leggessi i vari commenti. Un caro saluto, Piero.
Ti ringrazio perchè ogni tanto una rinfrescata alla memoria ci occorre.. Credo che nell' interesse di pochi di mascalzonate se ne siano fatte molte... In questo rientrano alcune "manovre" esercitate, di fondo, da chi se perde il potere temporale da una parte cerca di riconquistarlo dall' altra insoddisfatto del potere religioso. L' Italia da questo punmto di vista è stata terra di esperimenti, con Giordano Bruno, Campanella, e Galilei i più eclatanti. Che dire? A volte ci si domanda, ma sarà poi vero se permette tante storture? Beh difficile negare l' esistenza di un GRANDE OCCHIO LI SU che ci osserva e giudica, ma a volte io mi domando: Perchè vade tutto ma non fa anche qualche urlaccio di quando in quando? ... magari ogni 100 - 150 anni? ... e poi penso, fosse la voce così potente che fa ... tremare la terra? ( frequenze subsoniche...) La metto sull' ironico, ma ci sarebbe da fare un lungo discorso.. Basterebbe che ci fosse solo un pò più di cultura vera e non ci si contentasse del sentito dire e di quel che s' è studiato a scuola.. Ciao Gio
Ti ringrazio Gio, la tua analisi è legittima, è necessario però conoscere tutti i processi che hanno portato questa nostra società in questo stato. Io credo che il migliore dei modi per conoscere questo fenomeno è quello di leggere, è quello di informarsi, per cercare di capire ciò che i mass media non ci dicono. Questo post nasce da un’esigenza interiore per poter analizzare, appunto, tutte le atrocità che hanno commesso le religioni (vedi anche post precedenti), in un contesto sociale che invece ha bisogno di un’etica sana, giusta, uguale per tutti. Solo un’etica laica potrà salvare questo declino culturale, insieme a tutte le ricerche scientifiche che aprono la mente verso la razionalità dell’uomo. Fino adesso non c’è stato nessun Dio che ha dato segno della sua presenza!!! Un caro saluto, Piero
Scusa se tardo nella risposta ma a volte ti " perdo ".. Naturalmente nessun Dio a fatto urlacci... Il fatto di informarsi ed informarsi, sfondi una porta aperta e magari così fosse con tutti. Io sono di fando un topo di biblioteca e il cercare è, a parte il mio lavoro, anche una attività di svago ( ma la cultura viene dal nostro tempo libero e non dallo studio imposto, ti pare..? ) . E' sempre un piacere seguirti e leggerti Grazie Gio
Non frenerò il credente sereno e neppure la scienza che ogni tesi vuol dimostrare e dimostra. Esisteranno sempre dubbi anche allontanandoci verso il big bang. 13 miliardi di anni fa è nato il nostro universo? Sembra accertato; è accaduto per caso? Sono ateo per deduzione, ma alla base dell'inclinazione, non può esservi certezza. Voglio ignorare le invenzioni teologiche dell'uomo e confido nel fatto che s'è esiste un Intelletto Superlativo, in quanto tale, non avvertirà necessità di sentirsi idolatrato. ... Ottima analisi, non ho avuto tempo di leggere tutto, neppure voglio essere invadente... Buona serata
Ti ringrazio Witog, sono perfettamente d’accordo con quanto hai scritto, però penso sia necessario che tu leggessi i vari commenti per cercare di capire a fondo il problema. Nei precedenti commenti sono state sviluppate molte tematiche, quindi aspetterò con calma. Un caro saluto, Piero.
Ho letto buona parte e leggerò il tutto. Mi avvalgo della cognizione per dedurre. Non è facile attingere cultura e rimanerne incontaminati; ogni autore sostiene ciò che espone ed il suo appunto è sempre tendenzioso oltre che illuminante. Cercherò sempre di non disperdere il mio punto di vista, ma il condizionamento rimane in agguato; è la molla culturale che pretende di rieducare il mio pensiero! Rimango dell’idea che il nostro esistere complessivo sia dovuto al caso (includo l’evoluzione dell’universo). La casualità di determinate combinazioni (collisioni con meteore di giaccio, inclinazione dell’asse terreste, forza di gravità adeguata, distanza dal sole, quindi una serie di eventi singolari e casuali) hanno generato la casualità della nostra presenza, includo anche l’estinzione dei dinosauri; siamo il risultato pensante conseguente di una serie mastodontica d’eventi al punto che potremmo essere unici in tutto l’immenso universo, già destinati all’estinzione (estinzione della nostra forma, ma il ciclo della vita si potrebbe ripetere chissà dove, con metamorfosi diversa). Il fatto che pretendiamo risposte, non muterebbe questo casuale destino. Ho fede nell’intelletto dell’uomo piuttosto che nella provvidenza del soprannaturale. L’uomo ha sviluppato la facoltà di modificare la casualità degli eventi. L’uomo può intercedere nell’evoluzione spontanea modificandone i canoni. L’uomo è il sommo inventore che dapprima si infatuava di logiche astratte e successivamente non si è accontentato dell’empirico; esso vuole sopravvivere oltre le leggi di madre natura, vuole proiettarsi oltre l’esaurirsi del suo spazio vitale (sistema solare). L’uomo è appena nato ed è già proiettato verso soluzioni che lo facciano esistere altrove, su altri pianeti. Non credo che tutto ciò faccia parte di un disegno, perché non vi trovo motivo. Non credo che una divinità ci abbia forgiato per suo svago… Un cordiale saluto. Vito
Ti ringrazio molto Vito, la tua analisi è molto interessante, condivido ciò che hai scritto, ma siamo sempre, (su alcune tue affermazioni sull’Universo), nell’ambito di possibili teorie. In questi ultimi decenni la scienza ha fanno passi enormi, a tal punto da mettere in crisi il creazionismo. Però bisogna stare molto attenti alle nuove teorie e allo scientismo. La teoria degli Universi paralleli, la teoria dell’Universo fluttuante, la teoria della fluttuazione quantistica, la teoria delle stringhe o delle corde, la teoria dei buchi neri, la teoria della singolarità ecc. tutte queste teorie prima di passare “l’esame” finale devono essere verificate secondo il modello galileano, cioè della riproducibilità dei fenomeni, altrimenti rimangono solo teorie non provate. Per adesso l’unica teoria che è stata dimostrata matematicamente è la teoria delle stringhe o superstringhe, teoria che unificherebbe tutte le forze della natura: “Teoria del Tutto”. La teoria del modello standard è ancora in alto mare perché per produrre energie intorno a 200 GeV, per trovare la particella di Higgs, comporta non pochi problemi. Basta pensare che la singolarità che ha prodotto il Big Bang ha avuto densità infinita e temperatura infinita, ciò significa che il modello standard avrà sicuramente non pochi problemi per la Teoria del tutto. In ogni modo è importante stare con i piedi per terra, anche se, come affermi tu, l’uomo e la scienza sono molto giovani, quindi nel prossimo futuro possiamo sicuramente avere delle scoperte sorprendenti. Per quanto riguarda la mia posizione di pensiero mi trovi pienamente d’accordo sul fatto che, come te, ho fede nell’intelletto dell’uomo piuttosto che nella provvidenza del soprannaturale. La scienza fino adesso ci ha veramente regalato delle scoperte straordinarie, la religione fino adesso ci ha regalato tante guerre (vedi Medio Oriente), e una situazione etica non credibile, visto il grande numero di religioni. Ma questo è un argomento che ormai è stato discusso più volte in questo post. Un caro saluto, Piero.
Uhppamaronna...che blog serio serio...Ehm...vorrei dire solo una cosa in proposito...che tutto quanto e' scritto nella bibbia e nei vangeli...puo' contribuire a vivere in modo pacifico e civile..."ama il prossimo come te stesso" x citarne uno e' una buona regola da seguire! Se tutti lo facessimo...secondo me il mondo sarebbe migliore. E' quello che dice la chiesa che non mi convince piu' di tanto...ho letto il post sotto che parla dell' uso dei preservativi...se andiamo dietro alle "cretinate" che paparatzi ci dice ogni giorno...quello e' un problemuccio non da poco. Come l' intervenire della chiesa su questioni come la RU486 o l' aborto. Penso debbano essere fatti di coscienza personali...non son brava a scrivere...speriamo abbiate capito...un saluto e felice domenica!...Paola.
Ti ringrazio Paola per aver espresso il tuo pensiero, ci sono, però, delle precisazioni da fare. Intanto la Bibbia del Vecchio Testamento ci rappresenta un Dio geloso, vendicativo, malvagio, che ama solo il popolo d’Israele, insomma, un Dio un po’ “strano” per la società, poi arriva Gesù e tutto cambia, chissà come mai!!! Vedi Paola, nelle tre religioni monoteiste, come in tutte le altre religioni mondiali, non ci sono prove di nessun genere per poter affermare l’esistenza di un Dio, molte religioni sono pure filosofie o dottrine, alcune di esse non hanno fondatore e non credono in alcun Dio, ma sono delle manifestazioni antropologico-culturali che derivano dal desiderio di placare le angosce della vita. Questo è un argomento che ho trattato ampiamente in questo post e in quello precedente. Sono perfettamente d’accordo con te su quello che dice la chiesa cattolica, ma in effetti, per quanto riguarda la morale, esiste un’etica indipendentemente dalle religioni. Come ho più volte scritto, le religioni mondiali sono la fonte principale di guerre teocratiche, (vedi crociate, sante inquisizioni, eresie, genocidi, ecc.) attraverso le religioni la guerra viene legittimata in nome di Dio. Se veramente vogliamo cambiare questo nostro mondo dobbiamo affidarci ad un’etica uguale per tutti, questa etica è fondamentalmente laica. Per concludere, rispondendo alla tua ultima affermazione, la chiesa non approverà mai tutti i problemi della nuova bioetica: aborto, eutanasia, divorzio, ecc. perché la chiesa preclude ogni possibile evoluzione culturale-scientifica. Un caro saluto, Piero.