Il punto
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Il punto…se fosse un punto…
sarebbe nero perché
porta all’essere il bisogno
di concentrarsi dei secoli

Il fiume scorre
e trascina irridente
la necessità di soffermarsi
a morire appena

Il clamore può farsi tappeto
sotto le scarpe vecchie
del vecchio poeta
mentre sorride

L’eco è il rimbalzo
della smania d’esserci
di un’umanità vanesia
al di qua dello specchio

Il ponte è il mar rosso
che si apre a un destino
e chiede coraggio
per sparire alle spalle

Il gioco è il momento
che dura per sempre
finché, saggiamente,
già più non è

Il calesse è l’andare
su strade polverose
che tagliano il respiro
della ricerca affannosa

La candela è la fiamma
del ritorno
è l’ombra, il ritratto senza contorno
un esserci ancora di chi non c’è più

Il mio camino è il calore
dei secoli
della voglia di casa
di silenzio di affetti sinceri

I miei occhiali dalle lenti introverse
sono il presente filtrato
e la sostanza del divenire che è
nelle cose…in questo mio esserci
al di qua dei miei occhiali