PICCOLE PAROLE |
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( Prima parte ) |
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POESIE di DAMIANA DAL MOLIN |
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e-mail : demy17@hotmail.it |
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Premessa |
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"Cosa
sarebbe di noi esseri umani se non avessimo la straordinaria facoltà di
comunicare attraverso il linguaggio? Potremmo gesticolare, potremmo usare
alcune delle caratteristiche comunicative che utilizzano gli animali, ma
la cosa sarebbe molto diversa. Il linguaggio dall’alba della civiltà ha
sempre avuto la straordinaria caratteristica di descrivere i sentimenti,
le angosce, le gioie, i dolori, i pensieri, che si celano nei meandri
della nostra mente. Non c’è cosa più bella, nell’arco della nostra
esistenza, di raccontare attraverso il linguaggio i momenti più intimi
della nostra vita, evidenziare attraverso le parole gli aspetti tristi e
gioiosi, reali e irreali, umani e disumani, di amore e di odio. Ci sono persone che hanno una grande capacità espressiva, ecco perché vorrei con questa mia piccola premessa farvi conoscere una di queste persone, che in pochi versi, nelle sue poesie, è riuscita a racchiudere l’essenza di alcuni eventi della vita quotidiana con concetti straordinariamente profondi. Oggi è sempre più difficile trovare persone che analizzano la nostra società, il nostro modo di vivere, i problemi che si celano dentro una realtà dove prevalgono l’edonismo e i conflitti sociali, ma Damiana Dal Molin, è questo il suo nome, con la sua sensibilità e la sua espressività in “ Piccole parole” ci ha regalato in questo suo angolino, attraverso la magia dei suoi versi, alcuni aspetti profondi della realtà in cui viviamo ed anche un po’ di se stessa". ( Piero C. )
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PICCOLE PAROLE |
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"La buona educazione produce sempre degli effetti positivi nei rapporti interpersonali, se non nella nostra controparte almeno in noi stessi, ma se si facesse un piccolo sforzo in più, aggiungendo un minimo di simpatia (nei toni e nei modi) oltre all'educazione... allora i risultati potrebbero stupire!" | ||
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CITTADINI
DEL MONDO Navigando sui flutti salati delle loro lacrime, osservando gli sforzi inutili per "legalizzare" la loro vita scalando gli specchi scivolosi d'una inutile burocrazia, ho conosciuto i popoli diversi, le genti esotiche, che usando aromi sconosciuti aprono portali d'incontro. Marocchini e pakistani, filippini e kenioti... Ho incontrato persone che ti tengono aperto il portoncino di casa, vicini che in cambio del saluto che scambi per educazione, ti donano il pane nato dalle loro mani, dal loro lavoro... ho conosciuto i cittadini del mondo.
Damiana Dal Molin |
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AGONIA Sono i lenti giorni, di un declino innaturale, nel famelico male di proporzioni abnormi. E' chiamata agonia, questo periodo oscuro, che rende il cuore duro, fa perdere gli amici per via. Ed è una lotta persa, ma sempre combattuta, contro la malattia astuta e contro la sorte avversa. E in ultimo un saluto, spesso non esternato, da parte del malato che da il suo addio muto. Damiana Dal Molin |
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DROGA Era nuova casa, era nuova gente, era nuova vita, tu volevi il vecchio. Ti tirai fuori di casa, ti presentai a nuova gente, condivisi con te la mia vita, eri la mia amica. E' cambiata la mia casa, diversa è la nostra gente, divisa ormai la nostra vita... ma perché droga ti è amica? Damiana Dal Molin |
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ANORESSIA Damiana Dal Molin |
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ERA Era un diamante, d'acqua risplendeva, di terra bruciava. Era un accordo, di vento risuonava, di luce vibrava. Era un racconto, di maree scriveva, d'evoluzione narrava. Era la madre, dalla natura l'uomo partoriva, per l'adulto e le suo voglie lei periva. Damiana Dal Molin |
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DESIDERIO Se potessi sognare, in un volo onirico toccare labbra serrate di piccola gente, gettare fondamenta di dolci sentimenti, ad erigere mura d'azioni solidali. Se potessi destarmi e capire che il sogno è l'odierna realtà, che sfrutta dell'anima il dolore e l'angoscia in un grande reality show che avidi guardiamo per sentirci più grandi. Damiana Dal Molin |
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MADRE
IN AFRICA Stavo leggendo una rivista, quella foto in bianco e nero, la prima volta li l'ho vista, un'immagine di dolore vero. Una donna di colore, tra le braccia un bimbo riverso, intorno nere vesti di suore, sotto un cielo spietato e terso. Nei suoi occhi un muto grido, nelle sue labbra febbre d'amore, dell'amore materno bruciato il nido, dalle belliche follie d'orrore. |
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PIETRE Due pietre fredde, incastonate in ciglia scure, giudici impietosi del mio anacronismo. Due mani dure, ferme sul mio cuore, boia incaricati di eseguire la mia sentenza. Due cavene ostili, ai lati di una testa, in cui l'eco della mia supplica rimbalza inascoltato. Unico cuore compassionevole, che batte nel tuo petto di sceriffo, capace di tradire le regole che mi hanno reso colpevole. Ascolta,ascolta quel cuore, quando sarò tra le tue mani, quando sarò sotto i tuoi occhi, quando udirai le mie grida. Ascolta, poiché quel cuore sarà l'unico giudice capace di distinguere, le leggi al servizio degli uomini dalle leggi che asserviscono gli uomini.
Damiana Dal Molin |
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FOTOGRAFANDO Viaggiando tra scatti d'infinito, cercando il supremo in cui non credo, celando l'ipocrisia della bellezza dietro al fascino della cruda verità. Spiando dietro un otturatore, le lacrime ed i sorrisi di gente vera, tangibile, spiandone i tormentati cuori. Prendendo le espressioni in luci crude o sfumature calde, trovando lo specchio del mio spirito ansioso, nel curioso sguardo di un bimbo di favelas.
Damiana Dal Molin |
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FIGLIA
DELLA PUBBLICITA' Sono figlia della pubblicità, allattata a rateazioni e vestita di promozioni. Guardo quello che scintilla, sullo schermo chiaro brilla, e non credo alla realtà. Dagli slogan sono nata, gli insegnanti, i professori sono i mille presentatori, che con crudele cortesia vendon pure la loro zia alla folla appassionata, di disgrazie familiari, da divorzi a malattie, a barboni per le vie, tradimenti e poi divorzi, ai fallimenti di consorzi e truffatori sanitari. Ecco bevo in quantità sia del pubblico o privato il palinsesto esagerato, ora tu sei il più curioso, il mio nome vuoi morboso? e va bene, eccolo qua: io mi chiamo SOCIETA'! Damiana Dal Molin |
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I
VERI DISABILI Vi siete mai chiesti -quando un sordo guarda un film- un sordo cosa vede? Lui vede tutti i suoni che le nostre orecchie frenetiche non colgono. Vi siete mai chiesti -quando un cieco ascolta una musica- un cieco cosa sente? Lui sente tutti i colori che i nostri occhi nevrotici non notano. Vi siete mai chiesti... chi sono i veri disabili? Damiana Dal Molin |
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L'ALTA
TORRE Alta torre d'alabastro, bianca e dura scintillava, sulla cima il capomastro gli operai in basso disprezzava. Con gran urla e agitazione, con fischi e gran gestacci, operava ogni vessazione, sui piccoli uomini vestiti di stracci. E dal fondo una preghiera bassa e roca orazione, nella notte cupa e nera, serpeggiava ribellione. Il mattino successivo mentre il sole in ciel saliva, un bambino magro e schivo, l'ultimo uscio della torre apriva. In silenzio e di soppiatto del capomastro andò alla schiena, lama estrasse sì di scatto, eliminò così il mostro dalla scena. Ma alto prezzo fu pagato, per la fin del dittatore, in mezzo a lor si era gettato, il bimbo, dall'alto della torre. |
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UMANITA' Semplice
il suo passo, lunga
la falcata, regolare
la cadenza, è
un invito a seguirla, quell'anima
girovaga, che
di oasi in oasi, attraversa
il mondano caos. Come
una guida avanza
sicura, dietro
a lei vago
senza meta, imparando
piano tutte le esperienze del mondo. Dietro
l'espressione immota cela
il suo vero io, nulla
trapela dalla
sua postura che
sembra dica: fidati
e segui la mia scia. La
vidi la prima volta in
una delle mie tante notti buie, la
scorsi lontano come
piccolo faro, e
da allora fui persa nel
continuo girotondo che ancora seguo. Damiana Dal Molin |
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NON
PUOI CAPIRE Lettere
che si danno la mano, unendo
i punti di un'idea indefinita nascondono
un arcano, le
segrete emozioni di una vita. Così
le studi, le leggi e le osservi, vuoi
capire, vuoi sapere... perciò
nei tuoi ricordi le conservi, che
dietro ai loro occhi vuoi vedere. Ma
ricorda: non sempre ci è permesso, di
sviscerare ogni mistero, non
qui, non ti è concesso, da
qui in poi c'è un velo nero. Damiana Dal Molin |
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ACQUA Ero
acqua di torrente, fluente
e vorticosa, ti
schizzavo di risate ti
trascinavo fino a valle, ma
tu volevi galleggiare tranquillo
e rilassato. Sono
diventata acqua di lago, ti
davo calma ed ampi spazi in
cui nuotare con serenità nell'esaudimento
del nostro amore, ma
tu temevi i vortici nascosti. Sono
diventata acqua di stagno, piatta
e silente, non
mi rinnovo, non mi muovo, per
regalarti ciò che credevi volere... ma
tu ora vuoi di nuovo quel torrente. Damiana Dal Molin |
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PAUSA Stanca,
di
luci intermittenti, di
colori sfolgoranti, di
offese tra i denti, di
scontri logoranti. Stanca,
di
emozioni impostate, di
gratitudini dovute, di
violenze accettate, di
atmosfere brute. stanca,
solo stanca, questa
è la mia pausa, dal
lavoro, dal mondo, da
me. Damiana Dal Molin |
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NOVEMBRE Nel cielo di novembre una lacrima di pioggia cade: è Dio che si commuove nelle gioie dei suoi figli. Dal cielo di novembre una lacrima di pioggia scende: è Dio che si rattrista per i dolori dei suoi figli. Sulla terra di novembre una lacrima di pioggia arriva: è di Dio la benedizione per tutti i suoi figli. Damiana Dal Molin |
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NOI TI PREGHIAMO Perchè in quell'angolo di guerra, un angelo scenda a portare conforto, perchè sotto i rintocchi delle campane a morto, il viso di un bimbo riporti la vita, perchè nei massacri dei governi instabili torni a splendere la speranza, noi Ti preghiamo. Damiana Dal Molin |
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CORO Note d'argento che rimbalzano tra le navate, voci, che il meglio del loro potere, donano. In una lode al Signore, in una preghiera a Maria, con la bellezza dell'entusiasmo si elevano, per portare i nostri cuori nei cieli più azzurri.
Damiana Dal Molin |
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NOI, ANACRONISMI Ti ho visto nascosto nel mezzo di una gemma. Una pietra incastonata come trofeo di molte battaglie, sull'elsa della mia spada. L'arma che gli antichi codici difende, pure adattandoli alla moderna frenesia. Così, tu, talismano di protezione, illumini i miei passi. E mi guidi verso un sentimento arcaico, puro ed essenziale. Ed ecco, noi, anacronismi, illogici nell'era virtuale, con il nostro sacro amore. Damiana Dal Molin |
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AMPOLLA In un ampolla di comprensione raccogli le mie lacrime. In uno scrigno d'incoraggiamento racchiudi i miei sospiri. Da un'anfora d'amore mi doni la forza di continuare. Damiana Dal Molin |
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ISTINTO ANIMALE In un'ora ancestrale nacque il sentimento che oggi mi nutre, che oggi mi spinge a vivere intensamente le gioie e i dolori della mia esistenza. Così la mia anima cibata di questa emozione torna indietro nel tempo, ritrovando l'impronta originale, l'istinto animale che da sopravvivenza. E per questo continua a combattere, lottare per non soccombere, perchè ha troppo qui con te, e non può rinunciarvi, non può pensare d'abbandonare questo amore. Damiana Dal Molin |
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NON MADRE Un grembo sterile per un cuore pavido, che nulla vuole all'infuori delle sue verità. Una scelta caparbia da un'anima tormentata, che nulla cerca all'infuori delle sue libertà. Un sogno egoista di una persona leale, che a nulla anela all'infuori del tuo amore. Damiana Dal Molin |
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AVALON Isola di felicità di beatitudine densa a null'altro pensa se non alla sua realtà. I profumi dei suoi fiori sazian la sua fame come fatato reame chiuso al mondo di fuori. Assente con la magia, nella nebbia si è perso sotto il suo cielo terso di Avalon s'è persa la via.
Damiana Dal Molin |
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A
VERONA
Uscii
una notte di elettriche stelle, quando
il sole, il suo viaggio abbandona, uscii
per sentir la rugiada alla pelle, uscii
camminando nel buio a Verona. Vidi
Selene innalzarsi nel cielo, degli
animi artistici suprema matrona, calarsi
sul viso di nubi un velo, proiettar
luci ed ombre per le vie di Verona. Amai
del silenzio la dolce armonia, dello
spirito triste angosciosa padrona, giacqui
nell’estasi della sua magia, sognando
di restar per sempre a Verona. Damiana Dal Molin |
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LACRIME
D’AMETISTA Quattro
lacrime d’ametista, scese
in diversi istanti, in
diverse occasioni, per
accompagnarmi nel resto
del cammino. La
prima versata per me stessa, guardando
quella bottiglietta che
doveva addormentarmi per sempre, ma
che mi deluse al risveglio. La
seconda giunse, quando
il mio fiore più delicato e
nascosto fu preso e strappato, giunse
per quel fiore e per un amore morto. La
terza arrivò in un pomeriggio d’aprile, portandomi
l’annuncio della partenza d’un
amico, che lasciò questo mondo nella
notte di Pasquetta. La
quarta infine, per
un’anima mai nata, per
un giglio mai sbocciato, per
un rimorso affilato, per
un rimpianto eterno. Quattro
lacrime d’ametista, a
decorare questo mio dito, fissate
in un bagno d’argento, a
ricordarmi gli errori e le vergogne del mio passato.
Damiana Dal molin |
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FEDE
PERDUTA
Cadde. La
vidi cadere come
una stella cadente la
osservai ardere, ardere
per poi consumarsi, e
perdersi, nel
labirinto del cielo. Così
cadde la mia fede, lottando,
bruciando ed
esaurendosi nelle violenze
del mondo. Damiana Dal Molin |
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INCOMPRENSIONI
Punti
di luce, senza
sorgente, note
disperse, fuori
dal pentagramma… Piccole
menti che
non sanno spiegare, le
voci che dentro non
fanno che urlare. Le
grida silenziose Delle
proprie frustrazioni, le
lacrime asciutte delle
incomprensioni. Vanità
dell’uomo “animale
intelligente” che
di quello che pensa non
dice mai niente! Damiana Dal Molin |
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IL
TUO VOTO SAI A CHI DARE? Ascensore, saliscendi, null'altro viene in mente, mentre tu ti documenti su ciò che il governo ci vende. Eri di destra, ci speravi, che il tuo voto eleggesse personaggi seri e bravi, che non facessero false promesse. Ma purtroppo hai toppato, le aspettative hanno tradito, il tuo voto si è involato per le tangenti di partito. Alla sinistra allor hai guardato, preso da disperazione, ogni santo hai pregato: fa che non sia altra delusione. Ma purtroppo si è reiterato il processo precedente, un'altra volta buggerato, della sinistra dall'esponente. Alla fine rassegnato, ti sei votato all'astensione, troppe volte ci sei cascato, per prestar loro attenzione!
Damiana Dal Molin |
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"In una natura che si ribella alla volontà dell'uomo, e che fa sentire la sua voce di protesta con le sempre più frequenti calamità, l'uomo prenderà mai coscienza di quanto possa essere piccolo, impotente ed egoista?" | ||
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STAGIONI
E se l'estate cambiasse |
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"Come si può descrivere chi ci da vita e ci cresce? Queste parole sono per una donna splendida, che porta il nome da guerriera, Carla, che ringrazio, perchè proprio come un soldato ha combattuto per me (ed a volte contro di me) per la mia felicità. Sarò contenta se i miei versi aiuteranno chi non sa esprimersi a dire "ti voglio bene" e "grazie" a chi li ha cresciuti." | ||
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MIA MADRE
E' un quadro mia madre... |
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"Nei TG sentiamo molte notizie lugubri e violente, ma se solo si parlasse anche di tutti i massacri che sono ancora attivi e ben celati dai vari governi, in terre dove le grandi potenze armano bimbi di sei anni, solo per dominare le risorse di quei paesi..." | ||
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INCONSAPEVOLEZZA
E quando aprii gli occhi,
Damiana Dal Molin |
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Chi può dire cos'è giusto e cosa è sbagliato, chi può arrogarsi il diritto di definire l'uguale ed il diverso? |
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CHE COS'E' UN
PREGIUDIZIO?
Che cos'è un pregiudizio? |
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"quando si pianta il computer, quando vi incastrate in un ingorgo, quando va via la corrente... ci si irrita, si inveisce e spesso si finisce col litigare... perchè non approfittare di quei momenti per riflettere su quello che ci accade intorno? E' un ottimo esercizio mentale, e la mente bisogna tenerla ben lucida, perchè è dimostrato che più si usa la mente meno si affaccia la possibilità di malattie demenziali in vecchiaia." | ||
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INTOPPO
Avete mai fatto
Damiana Dal Molin |
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LAGO Stasi,
nell’acqua immota, agli
occhi di chi osserva, con
anima ignara, lo
specchio del lago. Celati,
tra il grigio mormorio, gorghi
impazienti di
pericolo gonfiati aspettano
l’incauto. Ma
quanto conforto, nel
suo freddo abbraccio, trova
chi vuole scordare
le pene passate. |
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CHIAVE Un
buco in una nube, un
foro capriccioso che
manda in codice raggi
di luce intermittente. Crescendo
e calando, mostrando
e celando, in
una lunatica altalena di
voglie e rancori. Nel
diametro variabile la
chiave del problema, il
lasciapassare universale per
spalancare i sentimenti. |
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A
Diego Mentre
cala il silenzio, e
l'oscurità si stende, si
odono, come
rintocchi di campana, le
note che dolci sgorgavano
dal tuo cuore. E
ci illuminano, nel
buio che è sceso su di noi. E
ci fanno compagnia mentre
ci lasci. E
ci fanno capire che
tu sarai sempre nei
nostri cuori. Muovi
ancora le tue labbra, ancora
una volta apri gli occhi, concedici
un altro sorriso, per
ricordarci che tu hai solo
ripreso il tuo viaggio, perché
Nomade eri, Nomade sei e Nomade sarai... SEMPRE!! Damiana Dal Molin |
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Il
semaforo Mentre
il semaforo dal rosso va al verde io
ferma al volante rifletto, sul
senso della vita, su chi vince e chi perde, mentre
il via libera aspetto. Mentre
il semaforo da verde si fa giallo, schiacciando
dolcemente il freno penso, all'amore,
agli amici, al brutto e al bello, chiedendomi
cosa di questi ha senso. Mentre
il semaforo da giallo passa a rosso premendo
la frizione medito, sul
lavoro, la paura, della depressione il fosso, ahimè,
libro delle soluzioni è inedito! Ormai
il semaforo il suo ciclo ha compiuto, e
mentre io guido con la testa affollata, di
pensieri e domande, un avvertimento muto mi
risponde che la vita va vissuta e non guidata!! Damiana Dal Molin |
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L'ultimo
consiglio di un nonno Nelle
rughe di una mano oramai
fredda ed irrigidita, lessi
ancora il dolce arcano dell'affetto
che ci legò finch'era in vita. Un'intensa
sensazione nel
suo bonario ricordo, che
non permette depressione anche
se l'angolo di un cuscino mordo. E
mentre scendeva dentro l'umida fossa distinta
la sua voce mi parve di sentire, che
mi suggeriva una vincente mossa: "
Se provi paure, affrontale e non fuggire!". Damiana Dal Molin |
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Sindrome
dell'insonnia portati
indietro da odori noti sulle
onde della memoria dell'animo
sui passati moti guardiamo
la nostra storia ci
accompagna la notte oscura
fedele amica della
mente nelle grotte e
nella trama antica alla
scoperta dei nemici più
crudeli, più inflessibili, nelle
nostre espressioni attrici si
mascherano insospettabili e
durante il tempo della veglia, i
nostri immaginari percorsi come
la pazzia di Ofelia divengono
sbiaditi trascorsi Damiana Dal Molin |
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Bramosia La
spinta improvvisa ad
un contatto profondo la
voglia istintiva di
un rapporto più umano. In
quel battito di ciglia, in
quella lacrima fuggita dall'azzurra
prigione dei suoi occhi, vidi
per la prima volta il
volto dell'umanità. Mi
innamorai di quel sentire, così
profondamente la tristezza, con
tanta partecipazione l'allegria, con
tanta cupidigia l'amore. E
la bramosia di vivere come
donna e non animale, che
sempre m'avea animato, sparì,
con la scoperta che il
vero dei sentimenti sta nell'istinto! Damiana Dal Molin |
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Interrogativo Che
cosa resterà di
questa umanità, figlia
di corruzioni e
di infruttuose elucubrazioni, se
non brandelli di dignità
umana che vagano
senza meta nella
speranza di riunirsi in un
unico orgoglio sociale? Damiana Dal Molin |
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Tempo e pensieri Ho
trovato nel tempo perso un'eternità
di pensieri, e
seguendo indefessa il suo corso ho
trovato i sentimenti più veri... La
rabbia, il dolore, come
stimoli di forza, l'amicizia
e l'amore, come
vincoli del cuore. Mentre
ad oziare son costretta, nelle
pause infruttuose della giornata, il
tempo scorre senza fretta, lasciandomi
vuota ed esasperata. Poiché
non v'è meta in
questa inattività, il
corpo non si riassetta, ne
la mente riposa a sazietà. Damiana Dal Molin |
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Il
cimitero
Odi, i
rintocchi di quelle campane. Senti, l'eco
di emozioni lontane. Qui, dove
ognuno in silenzio riposa, la
pace, sull'animo
afflitto si posa. Niente, in
mezzo ai cipressi, turba, la
convalescenza degli spiriti oppressi. Le
rondini, con
il loro quieto garrire, cercano fuscelli
per costruire. Il
nido di
quelle graziose creature, che
portano svago
alle anime pure. Damiana Dal Molin |
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Ispirazione Un
niente mi bastò per
andar lontano... una
nota mi portò oltre
il potere della mano. Un'antica
sapienza, di
popoli ormai estinti, la
sinistra potenza di
vecchi uomini dipinti... Un
brivido che scese lungo
la schiena, le
mie mani protese innanzi
a quella scena. Di
rugiada una goccia, sulla
bocca socchiusa, un
frammento di roccia in
mano alla mia musa. Un
ricordo da lassù per
poter così dire cose
che solo tu potrai,
infin, capire. Damiana Dal Molin |
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Papà Mi
manchi, quando
apro gli occhi... E
vivo la mia vita senza
più udir la tua voce... Rientro
in casa senza
più salutarti... Ma
ancora ti parlo quando
chiudo gli occhi. Damiana Dal Molin |
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Un respiro un
respiro, fuggevole
goccia di tempo, effimera
lacrima d'eternità. un
respiro, sorgente
di vita d'ogni stirpe, fine
esalata d'ogni creatura. un
respiro, sintomo
d'eccitazione, corto e affrettato, indizio
di dolore, lungo, esasperato. un
respiro, anello
che congiunge la catena degli elementi, strumento
di vendetta nell'ira divina. un
respiro, inizio
e fine, gioia e dolore, simbolo
dell'unione tra bene e male. Damiana Dal Molin |
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PIANGERE
Sono
liquidi ricordi, ciò
che ha iniziato a
discendere la china di
due guance rovinate. Lacerate
dalla malattia, scavate
dalla fame, bruciate
dal sole e
corrose dal tempo. Sono
liquidi ricordi, ciò
che ha iniziato a
lavare purificando l’anima
in un processo catartico. Rivivendo
le brutture, le
crudeltà, le umiliazioni, i
sacrifici ed i dolori, che
se ne vanno in gocce sporche. Sono
liquidi ricordi, salati
d’acrimonia, umidi
di sofferenza, rinchiusi
da sempre, che
rendono l’innocenza in
uno sfogo che riporta tutti
i sentimenti alla neonatale
serenità. Damiana Dal Molin |
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SONO
DAVVERO COSI'? Voi dite che sono giovane. Sono cosciente del dolore, ho conosciuto il tocco della morte, l'aridità dei soldi mi ha contagiata già. Eppur sono nata pochi istanti fa. Non ricordo l'infanzia descritta nei film e nei racconti di chi è nato con me. Sono davvero così giovane? Voi dite che sono piccola, così piccola da non avere il ricordo di una guerra, o di una manifestazione in piazza, cos' piccola da sapere che sono cose passate ma esistite. Cose che hanno lasciato il segno. Sono davvero così piccola? Voi dite che sono fragile. Sono disorientata e persa in questo mondo che naviga alla cieca, ascoltando il canto di mediatiche sirene, che ammaliano gli ingenui utenti di questo enorme set. Sono davvero così fragile? Voi dite che sono superficiale. Assorbita dal consumismo, orgogliosa dei mie nuovi balocchi e di una parvenza di bellezza. Così povera di moralità da condannare chi ha esperienza, forte della mia grazia oratoria. Sono davvero così superficiale? Voi dite che sono polemica. Quando difendo le mie risposte, quando non concedo incondizionato assenso, quando turbo la superficie del vostro stagno, quando mi rivolto ai valori imposti e non condivisi, quando ripeto i medesimi atti da voi fatti alla mia età. Sono davvero così polemica? Damiana Dal Molin |
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SUPPLICA Damiana Dal Molin |
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TRA
LE QUERCIE DI ALBION Damiana Dal Molin |
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VECCHIE
SIGLE, VECCHIE EMOZIONI Elettriche
le note sospese In
un girotondo di accordi noti, riportano
alle menti sorprese i
colori di ricordi remoti. Nelle
sigle dei cartoni animati, nelle
note con calore gridate, dei
personaggi nei colori sfumati, gioie
d’infanzia son riportate. Riaffiorano
infantili emozioni Dello
spirito alla superficie, si
cantano, allegri, canzoni senza
alcuna espressione attrice, ma
col cuore leggiero, scordandosi
con facilità, del
mondo adulto il vero, i
problemi della realtà. Damiana Dal Molin |
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SE
INSEGUI Damiana Dal Molin |
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LA
MIA IRA Il temporale ha ruggito, ed un palo è crollato, il vento ha ululato, ed il tordo è fuggito. Come è arrivata la tempesta, così in fretta se n'è andata, suonando la sua ritirata, in lontananza ora sembra mesta. Simile a questo è la mia ira monta in fretta e abbatte i cari, sembra smuova i cieli e i mari per l'attenzione che attira. Poi piano piano scema, una volta sfogato l'impulso, che sale a volte insulso, nella mia coscienza che trema. E di colpa un piccolo senso, si acuisce dentro il mio ego, ed anche se poi lo nego, per ore a quello penso. Perciò come accettate il temporale, sopportate con pazienza la mia ira, non siete voi quelli sotto mira, e più che a voi a me farà poi male. Damiana Dal Molin |
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LA GUERRA DELLE MONETE
Un'altra bomba, un'altra tomba, un grido strozzato, un cuore spezzato, piange un padre, grida una madre, nell'aire pesante, troppe vite infrante. Una guerra per Dio, una guerra senza Dio... la guerra delle monete, tutti caduti nella sua rete. Damiana Dal Molin |
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IN
FONDO AL PUNTO quando le parole scaturiscono, dal cuore naturali sgorgano, c'è la possibilità ch'esse feriscano chi in realtà esse amano... è il rischio della verità, che affronta un mondo arido, si scontra con la realtà, del nostro cuore pavido... perché reale è ogni timore, dello scherno e del rifiuto, che frena ogni nostro ardore, e nostro spirito diventa muto... perciò cerchiamo d'arrivare ad ogni punto al suo fondo, per l'emozione sviscerare, alla faccia di questo mondo. Damiana Dal Molin |
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MONITO Simili a Dei per l'intelligenza, è cresciuta la loro arroganza, creata un'arma d'enorme potenza, sui paesi d'intorno esercito avanza. Longevità era da tempo raggiunta, ormai tutti i mali sapevan curare, acquisita conoscenza, ormai assunta, un'evoluzione tale da impressionare. Ma male usate tutte le loro facoltà, contro gli altri uomini si erano lanciati, e per punirli, tutte le varie divinità, gli abitanti di Atlantide avean sprofondati. Che sia monito, che sia lezione, ogni progresso dell'umana conoscienza, deve esser fatto con condivisione, ed uso calibrato dalla coscienza. Damiana Dal Molin |
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FILI ARGENTATI
Ragnatela iridescente, d'emozioni tessuta, fili argentati, d'amore intrecciati, d'odio annodati, di pietà filati... Come un ragno paziente il tempo senziente, giudice inclemente, ha forgiato la mia mente... Il mio cuore è cresciuto, nel rinsetimento muto, nell'affetto taciuto... In ogni emozione, in ogni sensazione, un dono ho letto... grazie non sempre ho detto, ora per tutto lo esterno, per ciò che è effimero eppur eterno!!! Damiana Dal Molin |
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PIU' E MENO
Giorno addolorato, giorno spensierato un fratello nascosto piange disperato, una sorella s'allontana su un sentiero soleggiato, ma tra le lacrime si nasconde un sorriso, tra i raggi del sole piove una lacrima sul viso, e così lo spirito internamente si sente diviso... un occhio che sorridente ed un altro lucido, gli angoli all'ingiù di un sorriso umido, nell'umore odierno che si rivela torbido... Eppure si ha ancora la coscienza, che con tempo, fatica e pazienza, mantenendo lo spirito con coerenza, ritornerà a splendere il sole dove ora piove, e che per ogni palpito che il cuore muove, ci saranno ancora amori, emozioni nuove.... Damiana Dal Molin |
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PRESUNZIONE credere che la dolcezza mi sia dedicata, che la fiducia sia in me risposta, che la porta sia aperta per me.... presunzione credo sia, eppure.... Damiana Dal Molin |
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