PICCOLE  PAROLE

( Prima  parte )

 

POESIE  di  DAMIANA  DAL  MOLIN

 

e-mail : demy17@hotmail.it

 

Premessa

"Cosa sarebbe di noi esseri umani se non avessimo la straordinaria facoltà di comunicare attraverso il linguaggio? Potremmo gesticolare, potremmo usare alcune delle caratteristiche comunicative che utilizzano gli animali, ma la cosa sarebbe molto diversa. Il linguaggio dall’alba della civiltà ha sempre avuto la straordinaria caratteristica di descrivere i sentimenti, le angosce, le gioie, i dolori, i pensieri, che si celano nei meandri della nostra mente. Non c’è cosa più bella, nell’arco della nostra esistenza, di raccontare attraverso il linguaggio i momenti più intimi della nostra vita, evidenziare attraverso le parole gli aspetti tristi e gioiosi, reali e irreali, umani e disumani, di amore e di odio.

Ci sono persone che hanno una grande capacità espressiva, ecco perché vorrei con questa mia piccola premessa farvi conoscere una di queste persone, che in pochi versi, nelle sue poesie, è riuscita a racchiudere l’essenza di alcuni eventi della vita quotidiana con concetti straordinariamente profondi. Oggi è sempre più difficile trovare persone che analizzano la nostra società, il nostro modo di vivere, i problemi che si celano dentro una realtà dove prevalgono l’edonismo e i conflitti sociali, ma Damiana Dal Molin, è questo il suo nome,  con la sua sensibilità e la sua espressività in “ Piccole parole” ci ha regalato in questo suo angolino, attraverso la magia dei suoi versi, alcuni aspetti profondi della realtà in cui viviamo ed anche un po’ di se stessa".             ( Piero C. )

                                                                                                                               

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PICCOLE PAROLE

Frasi che si rincorrono,
a volte senza un senso,
senza un logico nesso.
A volte di gioia, altre di dolore,
cariche di speranze,
oppure di pesante rabbia...
Di frustrazioni,esasperazioni,
di misticismo,di magia,
d'amore, d'allegria...
Frasi soggettive,
del tutto personali...
sono solo piccole parole.


                               Damiana Dal Molin

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"La buona educazione produce sempre degli effetti positivi nei rapporti interpersonali, se non nella nostra controparte almeno in noi stessi, ma se si facesse un piccolo sforzo in più, aggiungendo un minimo di simpatia (nei toni e nei modi) oltre all'educazione... allora i risultati potrebbero stupire!"
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CITTADINI DEL MONDO

Navigando sui flutti salati delle loro lacrime,
osservando gli sforzi inutili per "legalizzare" la loro vita
scalando gli specchi scivolosi d'una inutile burocrazia,
ho conosciuto i popoli diversi, le genti esotiche,
che usando aromi sconosciuti aprono portali d'incontro.
Marocchini e pakistani, filippini e kenioti...
Ho incontrato persone che ti tengono aperto
il portoncino di casa, vicini che in cambio del saluto
che scambi per educazione, ti donano il pane
nato dalle loro mani, dal loro lavoro...
ho conosciuto i cittadini del mondo.

                               Damiana Dal Molin

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AGONIA

Sono i lenti giorni,
di un declino innaturale,
nel famelico male
di proporzioni abnormi.
E' chiamata agonia,
questo periodo oscuro,
che rende il cuore duro,
fa perdere gli amici per via.
Ed è una lotta persa,
ma sempre combattuta,
contro la malattia astuta
e contro la sorte avversa.
E in ultimo un saluto,
spesso non esternato,
da parte del malato
che da il suo addio muto.

                              Damiana Dal Molin

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DROGA

Era nuova casa,
era nuova gente,
era nuova vita,
tu volevi il vecchio.
Ti tirai fuori di casa,
ti presentai a nuova gente,
condivisi con te la mia vita,
eri la mia amica.
E' cambiata la mia casa,
diversa è la nostra gente,
divisa ormai la nostra vita...
ma perché droga ti è amica?

                              Damiana Dal Molin
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ANORESSIA

L'hai perso...
il sapore delle cose,
il gusto della vita...
l'hai perso,
per ricalcare l'ombra digitale
che lampeggia alla tivù.
L'hai perso,
insieme a quel ragazzo che
ti amava, che amavi.
L'hai perso,
chiudendo la bocca,
lottando contro il cibo.
L'hai perso,
quando hai sposato
il mostro detto anoressia.

                        Damiana Dal Molin

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ERA

Era un diamante,
d'acqua risplendeva,
di terra bruciava.
Era un accordo,
di vento risuonava,
di luce vibrava.
Era un racconto,
di maree scriveva,
d'evoluzione narrava.
Era la madre,
dalla natura l'uomo partoriva,
per l'adulto e le suo voglie lei periva.


                              Damiana Dal Molin
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DESIDERIO

Se potessi sognare,
in un volo onirico
toccare labbra serrate
di piccola gente,
gettare fondamenta
di dolci sentimenti,
ad erigere mura
d'azioni solidali.
Se potessi destarmi
e capire che il sogno
è l'odierna realtà,
che sfrutta dell'anima
il dolore e l'angoscia
in un grande reality show
che avidi guardiamo
per sentirci più grandi.


                               Damiana Dal Molin
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MADRE IN AFRICA

Stavo leggendo una rivista,
quella foto in bianco e nero,
la prima volta li l'ho vista,
un'immagine di dolore vero.
Una donna di colore,
tra le braccia un bimbo riverso,
intorno nere vesti di suore,
sotto un cielo spietato e terso.
Nei suoi occhi un muto grido,
nelle sue labbra febbre d'amore,
dell'amore materno bruciato il nido,
dalle belliche follie d'orrore.


                             Damiana Dal Molin
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PIETRE

Due pietre fredde,
incastonate in ciglia scure,
giudici impietosi
del mio anacronismo.
Due mani dure,
ferme sul mio cuore,
boia incaricati
di eseguire la mia sentenza.
Due cavene ostili,
ai lati di una testa,
in cui l'eco della mia supplica
rimbalza inascoltato.
Unico cuore compassionevole,
che batte nel tuo petto di sceriffo,
capace di tradire le regole
che mi hanno reso colpevole.
Ascolta,ascolta quel cuore,
quando sarò tra le tue mani,
quando sarò sotto i tuoi occhi,
quando udirai le mie grida.
Ascolta, poiché quel cuore sarà
l'unico giudice capace di distinguere,
le leggi al servizio degli uomini
dalle leggi che asserviscono gli uomini.

                              Damiana Dal Molin

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FOTOGRAFANDO

Viaggiando tra scatti d'infinito,
cercando il supremo in cui non credo,
celando l'ipocrisia della bellezza
dietro al fascino della cruda verità.
Spiando dietro un otturatore,
le lacrime ed i sorrisi
di gente vera, tangibile,
spiandone i tormentati cuori.
Prendendo le espressioni
in luci crude o sfumature calde,
trovando lo specchio del mio spirito
ansioso, nel curioso sguardo di un bimbo di favelas.

                              Damiana Dal Molin

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FIGLIA DELLA PUBBLICITA'

Sono figlia della pubblicità,
allattata a rateazioni
e vestita di promozioni.
Guardo quello che scintilla,
sullo schermo chiaro brilla,
e non credo alla realtà.
Dagli slogan sono nata,
gli insegnanti, i professori
sono i mille presentatori,
che con crudele cortesia
vendon pure la loro zia
alla folla appassionata,
di disgrazie familiari,
da divorzi a malattie,
a barboni per le vie,
tradimenti e poi divorzi,
ai fallimenti di consorzi
e truffatori sanitari.
Ecco bevo in quantità
sia del pubblico o privato
il palinsesto esagerato,
ora tu sei il più curioso,
il mio nome vuoi morboso?
e va bene, eccolo qua: io mi chiamo SOCIETA'!

                              Damiana Dal Molin
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I VERI DISABILI

Vi siete mai chiesti
-quando un sordo
guarda un film-
un sordo cosa vede?
Lui vede tutti i suoni
che le nostre orecchie
frenetiche non colgono.
Vi siete mai chiesti
-quando un cieco
ascolta una musica-
un cieco cosa sente?
Lui sente tutti i colori
che i nostri occhi
nevrotici non notano.
Vi siete mai chiesti...
chi sono i veri disabili?

                               Damiana Dal Molin
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L'ALTA TORRE

Alta torre d'alabastro,
bianca e dura scintillava,
sulla cima il capomastro
gli operai in basso disprezzava.
Con gran urla e agitazione,
con fischi e gran gestacci,
operava ogni vessazione,
sui piccoli uomini vestiti di stracci.
E dal fondo una preghiera
bassa e roca orazione,
nella notte cupa e nera,
serpeggiava ribellione.
Il mattino successivo
mentre il sole in ciel saliva,
un bambino magro e schivo,
l'ultimo uscio della torre apriva.
In silenzio e di soppiatto
del capomastro andò alla schiena,
lama estrasse sì di scatto,
eliminò così il mostro dalla scena.
Ma alto prezzo fu pagato,
per la fin del dittatore,
in mezzo a lor si era gettato,
il bimbo, dall'alto della torre.

                             Damiana Dal Molin
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UMANITA'

 

Semplice il suo passo,

lunga la falcata,

regolare la cadenza,

è un invito a seguirla,

quell'anima girovaga,

che di oasi in oasi,

attraversa il mondano caos.

Come una guida

avanza sicura,

dietro a lei

vago senza meta,

imparando piano

tutte le esperienze del mondo.

Dietro l'espressione immota

cela il suo vero io,

nulla trapela

dalla sua postura

che sembra dica:

fidati e segui la mia scia.

La vidi la prima volta

in una delle mie tante notti buie,

la scorsi lontano

come piccolo faro,

e da allora fui persa

nel continuo girotondo che ancora seguo.

                        Damiana Dal Molin

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NON PUOI CAPIRE

 

Lettere che si danno la mano,

unendo i punti di un'idea indefinita

nascondono un arcano,

le segrete emozioni di una vita.

Così le studi, le leggi e le osservi,

vuoi capire, vuoi sapere...

perciò nei tuoi ricordi le conservi,

che dietro ai loro occhi vuoi vedere.

Ma ricorda: non sempre ci è permesso,

di sviscerare ogni mistero,

non qui, non ti è concesso,

da qui in poi c'è un velo nero.

                        Damiana Dal Molin

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ACQUA

 

Ero acqua di torrente,

fluente e vorticosa,

ti schizzavo di risate

ti trascinavo fino a valle,

ma tu volevi galleggiare

tranquillo  e rilassato.

Sono diventata acqua di lago,

ti davo calma ed ampi spazi

in cui nuotare con serenità

nell'esaudimento del nostro amore,

ma tu temevi i vortici nascosti.

Sono diventata acqua di stagno,

piatta e silente,

non mi rinnovo, non mi muovo,

per regalarti ciò che credevi volere...

ma tu ora vuoi di nuovo quel torrente.

 

                              Damiana Dal Molin

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PAUSA

 

Stanca,

di luci intermittenti,

di colori sfolgoranti,

di offese tra i denti,

di scontri logoranti.

Stanca,

di emozioni impostate,

di gratitudini dovute,

di violenze accettate,

di atmosfere brute.

stanca, solo stanca,

questa è la mia pausa,

dal lavoro, dal mondo,

da me.

                        Damiana Dal Molin

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NOVEMBRE

Nel cielo di novembre
una lacrima di pioggia cade:
è Dio che si commuove
nelle gioie dei suoi figli.

Dal cielo di novembre
una lacrima di pioggia scende:
è Dio che si rattrista
per i dolori dei suoi figli.

Sulla terra di novembre
una lacrima di pioggia arriva:
è di Dio la benedizione
per tutti i suoi figli.


                              Damiana Dal Molin
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NOI TI PREGHIAMO

Perchè in quell'angolo di guerra,
un angelo scenda a portare conforto,
perchè sotto i rintocchi delle campane a morto,
il viso di un bimbo riporti la vita,
perchè nei massacri dei governi instabili
torni a splendere la speranza,
noi Ti preghiamo.


                               Damiana Dal Molin
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CORO

Note d'argento che rimbalzano
tra le navate,
voci, che il meglio del loro potere,
donano.
In una lode al Signore,
in una preghiera a Maria,
con la bellezza dell'entusiasmo
si elevano,
per portare i nostri cuori nei cieli
più azzurri.

                               Damiana Dal Molin

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NOI, ANACRONISMI

Ti ho visto
nascosto nel mezzo
di una gemma.
Una pietra incastonata
come trofeo di molte battaglie,
sull'elsa della mia spada.
L'arma che gli antichi
codici difende, pure
adattandoli alla moderna frenesia.
Così, tu, talismano
di protezione,
illumini i miei passi.
E mi guidi
verso un sentimento
arcaico, puro ed essenziale.
Ed ecco, noi, anacronismi,
illogici nell'era virtuale,
con il nostro sacro amore.


                               Damiana Dal Molin
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AMPOLLA

In un ampolla di comprensione
raccogli le mie lacrime.

In uno scrigno d'incoraggiamento
racchiudi i miei sospiri.

Da un'anfora d'amore
mi doni la forza di continuare.


                               Damiana Dal Molin
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ISTINTO ANIMALE

In un'ora ancestrale
nacque il sentimento
che oggi mi nutre,
che oggi mi spinge
a vivere intensamente
le gioie e i dolori
della mia esistenza.
Così la mia anima
cibata di questa emozione
torna indietro nel tempo,
ritrovando l'impronta originale,
l'istinto animale
che da sopravvivenza.
E per questo continua a
combattere,
lottare per non soccombere,
perchè ha troppo qui con te,
e non può rinunciarvi,
non può pensare d'abbandonare
questo amore.


                               Damiana Dal Molin
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NON MADRE

Un grembo sterile
per un cuore pavido,
che nulla vuole
all'infuori delle sue verità.
Una scelta caparbia
da un'anima tormentata,
che nulla cerca
all'infuori delle sue libertà.
Un sogno egoista
di una persona leale,
che a nulla anela
all'infuori del tuo amore.


                               Damiana Dal Molin
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AVALON

Isola di felicità
di beatitudine densa
a null'altro pensa
se non alla sua realtà.
I profumi dei suoi fiori
sazian la sua fame
come fatato reame
chiuso al mondo di fuori.
Assente con la magia,
nella nebbia si è perso
sotto il suo cielo terso
di Avalon s'è persa la via.

                               Damiana Dal Molin

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A VERONA

 

Uscii una notte di elettriche stelle,

quando il sole, il suo viaggio abbandona,

uscii per sentir la rugiada alla pelle,

uscii camminando nel buio a Verona.

Vidi Selene innalzarsi nel cielo,

degli animi artistici suprema matrona,

calarsi sul viso di nubi un velo,

proiettar luci ed ombre per le vie di Verona.

Amai del silenzio la dolce armonia,

dello spirito triste angosciosa padrona,

giacqui nell’estasi della sua magia,

sognando di restar per sempre a Verona.

                         Damiana Dal Molin

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LACRIME D’AMETISTA

Quattro lacrime d’ametista,

scese in diversi istanti,

in diverse occasioni,

per accompagnarmi nel

resto del cammino.

La prima versata per me stessa,

guardando quella bottiglietta

che doveva addormentarmi per sempre,

ma che mi deluse al risveglio.

La seconda giunse,

quando il mio fiore più delicato

e nascosto fu preso e strappato,

giunse per quel fiore e per un amore morto.

La terza arrivò in un pomeriggio d’aprile,

portandomi l’annuncio della partenza

d’un amico, che lasciò questo mondo

nella notte di Pasquetta.

La quarta infine,

per un’anima mai nata,

per un giglio mai sbocciato,

per un rimorso affilato,

per un rimpianto eterno.

Quattro lacrime d’ametista,

a decorare questo mio dito,

fissate in un bagno d’argento,

a ricordarmi gli errori e le

vergogne del mio passato.

 

                                Damiana Dal molin

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FEDE PERDUTA

 

Cadde.

La vidi cadere

come una stella cadente

la osservai ardere,

ardere per poi consumarsi,

e perdersi,

nel labirinto del cielo.

Così cadde la mia fede,

lottando, bruciando

ed esaurendosi nelle

violenze del mondo.

                                Damiana Dal Molin

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INCOMPRENSIONI

 

Punti di luce,

senza sorgente,

note disperse,

fuori dal pentagramma…

Piccole menti

che non sanno spiegare,

le voci che dentro

non fanno che urlare.

Le grida silenziose

Delle proprie frustrazioni,

le lacrime asciutte

delle incomprensioni.

Vanità dell’uomo

“animale intelligente”

che di quello che pensa

non dice mai niente!

                                Damiana Dal Molin

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IL TUO VOTO SAI A CHI DARE?

Ascensore, saliscendi,
null'altro viene in mente,
mentre tu ti documenti
su ciò che il governo ci vende.
Eri di destra, ci speravi,
che il tuo voto eleggesse
personaggi seri e bravi,
che non facessero false promesse.
Ma purtroppo hai toppato,
le aspettative hanno tradito,
il tuo voto si è involato
per le tangenti di partito.
Alla sinistra allor hai guardato,
preso da disperazione,
ogni santo hai pregato:
fa che non sia altra delusione.
Ma purtroppo si è reiterato
il processo precedente,
un'altra volta buggerato,
della sinistra dall'esponente.
Alla fine rassegnato,
ti sei votato all'astensione,
troppe volte ci sei cascato,
per prestar loro attenzione!

                                 Damiana Dal Molin

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"In una natura che si ribella alla volontà dell'uomo, e che fa sentire la sua voce di protesta con le sempre più frequenti calamità, l'uomo prenderà mai coscienza di quanto possa essere piccolo, impotente ed egoista?"
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STAGIONI

E se l'estate cambiasse
le sue regole d'arsura,
decidendo di vestirsi
con indumenti marzolini
di pioggia e di vento
inseguiti dal sole...
E poi stupita dalla
semplicità del suo trastullo
contagiasse ad una ad una
le altre tre stagioni,
portandole in un carosello
di climi inversi.
Allora l'uomo, piccolo
al cospetto del tempo,
nella sua limitata
visione d'egocentricità
perderebbe i riferimenti
cadendo nella sterilità.
Senza più cognizione
di quando e come
nutrirsi e vestirsi,
senza la sapienza
accumulata con l'esperienza
ormai vanificata poichè non più vera.


                                  Damiana Dal Molin

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"Come si può descrivere chi ci da vita e ci cresce? Queste parole sono per una donna splendida, che porta il nome da guerriera, Carla, che ringrazio, perchè proprio come un soldato ha combattuto per me (ed a volte contro di me) per la mia felicità. Sarò contenta se i miei versi aiuteranno chi non sa esprimersi a dire "ti voglio bene" e "grazie" a chi li ha cresciuti."
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MIA MADRE

E' un quadro mia madre...
con i caldi colori di
un amore libero,
e le lunghe pennellate
delle emozioni sincere.
E' una sinfonia mia madre...
con il movimento andante
di chi non ferma mai la mente
e le note staccate di chi
sa ridere di se stesso.
E' un ballo mia madre,
con i gesti ampi di chi
protegge i suoi tesori,
ed i salti alti di chi vuole
trovare la felicità.
E' una poesia mia madre...
ma è una poesia che non so
scrivere, tanto è complessa;
sono parole che non appartengono ai
suoni, se non a quelli muti di un cuore grato.

                                 Damiana Dal Molin

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"Nei TG sentiamo molte notizie lugubri e violente, ma se solo si parlasse anche di tutti i massacri che sono ancora attivi e ben celati dai vari governi, in terre dove le grandi potenze armano bimbi di sei anni, solo per dominare le risorse di quei paesi..."
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INCONSAPEVOLEZZA

E quando aprii gli occhi,
della strage sulle rovine,
udendo i lugubri rintocchi
delle campane a morto infine,
la ceca mia coscienza,
ottusa d'ignoranza,
di fronte alla violenza
perdeva la speranza.
Un perchè, l'unica domanda,
che aleggiava nella mente,
sorbita come amara bevanda,
perchè, prima non si sapeva niente?
Come i giornalisti muti,
spinti da governi insensati,
avean potuto tacer astuti,
sui massacri perpetrati?

                                Damiana Dal Molin

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Chi può dire cos'è giusto e cosa è sbagliato, chi può arrogarsi il diritto di definire l'uguale ed il diverso?

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CHE COS'E' UN PREGIUDIZIO?

Che cos'è un pregiudizio?
E' una forma di disprezzo,
crudo e lento supplizio,
che all'anima pone un prezzo.
Che sia per religione,
o per la località,
qualunque sia la distinzione
nega molte libertà.
A volte poi le sue radici,
nella realtà sono affondate,
ed allor non ci sono amici
tra persone quasi odiate.
Tutti uguali, tutti in serie,
che si va a generalizzare,
in lor vedi solo miserie,
e storture da raddrizzare.
Se ti fermi a pensare,
pesi tutti i pro ed i contro,
con logica vai ad analizzare

cercando ogni punto d'incontro,
puoi sentirti così buono,
che a lor vuoi dar una mano,
che dal cielo come tuono
porti ciò che è giusto e sano,
Ma il dubbio ti è mai sorto,
che è sol la tua visione,
che potresti avere il torto
mentre loro la ragione?


                                 Damiana Dal Molin

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"quando si pianta il computer, quando vi incastrate in un ingorgo, quando va via la corrente... ci si irrita, si inveisce e spesso si finisce col litigare... perchè non approfittare di quei momenti per riflettere su quello che ci accade intorno? E' un ottimo esercizio mentale, e la mente bisogna tenerla ben lucida, perchè è dimostrato che più si usa la mente meno si affaccia la possibilità di malattie demenziali in vecchiaia."
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INTOPPO

Avete mai fatto
una pausa forzata,
un intoppo coatto,
un'azione smorzata?
Quando nel pieno
del vostro lavoro,
vi mettono un freno,
nelle ruote un foro.
Non potete terminare
i vostri proponimenti,
ma per forza sostare,
in un ozio senza intenti.
E sale il nervosismo,
per causa delle scadenze,

sorge il pessimismo,
queste sono le tendenze.
Provate allora a soffermarvi,
sui fatti più recenti,
da voi stessi poi sfidarvi,
metter alla prova le vostre menti.
Qual che sia il risultato,
non sarà mai tempo perso,
che il cervello verrà allenato
per il suo giusto verso.

                                Damiana Dal Molin

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LAGO

Stasi, nell’acqua immota,

agli occhi di chi osserva,

con anima ignara,

lo specchio del lago.

Celati, tra il grigio mormorio,

gorghi impazienti

di pericolo gonfiati

aspettano l’incauto.

Ma quanto conforto,

nel suo freddo abbraccio,

trova chi vuole

scordare le pene passate.

                                 Damiana Dal Molin

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CHIAVE

 

Un buco in una nube,

un foro capriccioso

che manda in codice

raggi di luce intermittente.

Crescendo e calando,

mostrando e celando,

in una lunatica altalena

di voglie e rancori.

Nel diametro variabile

la chiave del problema,

il lasciapassare universale

per spalancare i sentimenti.

                                 Damiana Dal Molin

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A Diego

 

Mentre cala il silenzio,

e l'oscurità si stende,

si odono,

come rintocchi di campana,

le note che dolci

sgorgavano dal tuo cuore.

E ci illuminano,

nel buio che è sceso su di noi.

E ci fanno compagnia

mentre ci lasci.

E ci fanno capire

che tu sarai sempre

nei nostri cuori.

Muovi ancora le tue labbra,

ancora una volta apri gli occhi,

concedici un altro sorriso,

per ricordarci che tu hai

solo ripreso il tuo viaggio,

perché Nomade eri, Nomade sei e Nomade sarai... SEMPRE!!

                                  Damiana Dal Molin

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Il semaforo

 

Mentre il semaforo dal rosso va al verde

io ferma al volante rifletto,

sul senso della vita, su chi vince e chi perde,

mentre il via libera aspetto.

 

Mentre il semaforo da verde si fa giallo,

schiacciando dolcemente il freno penso,

all'amore, agli amici, al brutto e al bello,

chiedendomi cosa di questi ha senso.

 

Mentre il semaforo da giallo passa a rosso

premendo la frizione medito,

sul lavoro, la paura, della depressione il fosso,

ahimè, libro delle soluzioni è inedito!

 

Ormai il semaforo il suo ciclo ha compiuto,

e mentre io guido con la testa affollata,

di pensieri e domande, un avvertimento muto

mi risponde che la vita va vissuta e non guidata!!

                            Damiana Dal Molin

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L'ultimo consiglio di un nonno

 

Nelle rughe di una mano

oramai fredda ed irrigidita,

lessi ancora il dolce arcano

dell'affetto che ci legò finch'era in vita.

Un'intensa sensazione

nel suo bonario ricordo,

che non permette depressione

anche se l'angolo di un cuscino mordo.

E mentre scendeva dentro l'umida fossa

distinta la sua voce mi parve di sentire,

che mi suggeriva una vincente mossa:

" Se provi paure, affrontale e non fuggire!".

                            Damiana Dal Molin

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Sindrome dell'insonnia

 

portati indietro da odori noti

sulle onde della memoria

dell'animo sui passati moti

guardiamo la nostra storia

ci accompagna la notte

oscura fedele amica

della mente nelle grotte

e nella trama antica

alla scoperta dei nemici

più crudeli, più inflessibili,

nelle nostre espressioni attrici

si mascherano insospettabili

e durante il tempo della veglia,

i nostri immaginari percorsi

come la pazzia di Ofelia

divengono sbiaditi trascorsi

                            Damiana Dal Molin

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Bramosia

 

La spinta improvvisa

ad un contatto profondo

la voglia istintiva

di un rapporto più umano.

In quel battito di ciglia,

in quella lacrima fuggita

dall'azzurra prigione dei suoi occhi,

vidi per la prima volta

il volto dell'umanità.

Mi innamorai di quel sentire,

così profondamente la tristezza,

con tanta partecipazione l'allegria,

con tanta cupidigia l'amore.

E la bramosia di vivere

come donna e non animale,

che sempre m'avea animato,

sparì, con la scoperta che

il vero dei sentimenti sta

nell'istinto!

                            Damiana Dal Molin

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Interrogativo

 

Che cosa resterà

di questa umanità,

figlia di corruzioni

e di infruttuose elucubrazioni,

se non brandelli di

dignità umana che

vagano senza meta

nella speranza di riunirsi in

un unico orgoglio sociale?

                                     Damiana Dal Molin

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Tempo e pensieri

 

Ho trovato nel tempo perso

un'eternità di pensieri,

e seguendo indefessa il suo corso

ho trovato i sentimenti più veri...

La rabbia, il dolore,

come stimoli di forza,

l'amicizia e l'amore,

come vincoli del cuore.

Mentre ad oziare son costretta,

nelle pause infruttuose della giornata,

il tempo scorre senza fretta,

lasciandomi vuota ed esasperata.

Poiché non v'è meta

in questa inattività,

il corpo non si riassetta,

ne la mente riposa a sazietà.

                                     Damiana Dal Molin

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Il cimitero

 

Odi,

i rintocchi di quelle campane.

Senti,

l'eco di emozioni lontane.

Qui,

dove ognuno in silenzio riposa,

la pace,

sull'animo afflitto si posa.

Niente,

in mezzo ai cipressi,

turba,

la convalescenza degli spiriti oppressi.

Le rondini,

con  il loro quieto garrire,

cercano

fuscelli per costruire.

Il nido

di quelle graziose creature,

che portano

svago alle anime pure.

                              Damiana Dal Molin

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Ispirazione

 

Un niente mi bastò

per andar lontano...

una nota mi portò

oltre il potere della mano.

Un'antica sapienza,

di popoli ormai estinti,

la sinistra potenza

di vecchi uomini dipinti...

Un brivido che scese

lungo la schiena,

le mie mani protese

innanzi a quella scena.

Di rugiada una goccia,

sulla bocca socchiusa,

un frammento di roccia

in mano alla mia musa.

Un ricordo da lassù

per poter così dire

cose che solo tu

potrai, infin, capire.

                                     Damiana Dal Molin

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Papà

 

Mi manchi,

quando apro gli occhi...

E vivo la mia vita

senza più udir la tua voce...

Rientro in casa

senza più salutarti...

Ma ancora ti parlo

quando chiudo gli occhi.

                                     Damiana Dal Molin

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Un respiro

 

un respiro,

fuggevole goccia di tempo,

effimera lacrima d'eternità.

 

un respiro,

sorgente di vita d'ogni stirpe,

fine esalata d'ogni creatura.

 

un respiro,

sintomo d'eccitazione, corto e affrettato,

indizio di dolore, lungo, esasperato.

 

un respiro,

anello che congiunge la catena degli elementi,

strumento di vendetta nell'ira divina.

 

un respiro,

inizio e fine, gioia e dolore,

simbolo dell'unione tra bene e male.

                                    Damiana Dal Molin

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PIANGERE

 

Sono liquidi ricordi,

ciò che ha iniziato

a discendere la china

di due guance rovinate.

Lacerate dalla malattia,

scavate dalla fame,

bruciate dal sole

e corrose dal tempo.

Sono liquidi ricordi,

ciò che ha iniziato

a lavare purificando

l’anima in un processo catartico.

Rivivendo le brutture,

le crudeltà, le umiliazioni,

i sacrifici ed i dolori,

che se ne vanno in gocce sporche.

Sono liquidi ricordi,

salati d’acrimonia,

umidi di sofferenza,

rinchiusi da sempre,

che rendono l’innocenza

in uno sfogo che riporta

tutti i sentimenti alla

neonatale serenità.

                             Damiana Dal Molin

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SONO DAVVERO COSI'?

Voi dite che sono giovane.
Sono cosciente del dolore,
ho conosciuto il tocco della morte,
l'aridità dei soldi mi
ha contagiata già.
Eppur sono nata pochi istanti fa.
Non ricordo l'infanzia descritta nei film
e nei racconti di chi è nato con me.
Sono davvero così giovane?
Voi dite che sono piccola,
così piccola da non avere il ricordo
di una guerra, o di una manifestazione
in piazza, cos' piccola
da sapere che sono cose passate ma esistite.
Cose che hanno lasciato il segno.
Sono davvero così piccola?
Voi dite che sono fragile.

Sono disorientata e persa in
questo mondo che naviga alla cieca,
ascoltando il canto di mediatiche
sirene, che ammaliano gli ingenui
utenti di questo enorme set.
Sono davvero così fragile?
Voi dite che sono superficiale.
Assorbita dal consumismo,
orgogliosa dei mie nuovi balocchi
e di una parvenza di bellezza.
Così povera di moralità da
condannare chi ha esperienza,
forte della mia grazia oratoria.
Sono davvero così superficiale?
Voi dite che sono polemica.
Quando difendo le mie risposte,
quando non concedo incondizionato assenso,
quando turbo la superficie del vostro stagno,
quando mi rivolto ai valori imposti e non condivisi,
quando ripeto i medesimi atti da voi fatti alla mia età.
Sono davvero così polemica?


                                     Damiana Dal Molin
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SUPPLICA

Guarda le mie iridi, le vedi? le riconosci?
in questo sguardo obliquo vedi il
tormentato spirito?
Riesci a toccare le corde del mio groviglio
affettivo?
No? Prova ancora, ne ho bisogno.
Ti sto implorando,guardami...
Non lasciare che i tuoi occhi mi
sorvolino, senza che notino la mia
disperata richiesta.
Richiesta d'amore, di comunione,
d'affetti e di condivisione...
Sono qua, ti sto pregando,
non lasciarmi come atollo
perso nell'immensità di un
oceano di visi ignoti...
La mia mano è già tesa,
gettami una cima,

saprò prendere un remo
per remare assieme a te...
Ti renderò più facile la navigazione,
più semplice affrontare le tempeste,
come tu farai per me.

                                     Damiana Dal Molin

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TRA LE QUERCIE DI ALBION

Seduta su di un immenso monolite,
posta al centro del cerchio sacro,
meditando nella primavera mite,
rievoco il ricordo del massacro.
Soldati dai pesanti serrati passi,
contro donne a Lei votate,
armate solo di forconi e sassi,
senza pietà, per fede, trucidate.
Di Albion nel querceto,
ove il Consorte si marita alla Terra,
il giovane Cervo corre lieto
si è consumata la vostra guerra.
Le di Lei serve ora nell'aria,
vagan, fantasmi della natura,
che ognora, mutevole, varia,
sia terra, fuoco o acqua pura.
Mortali ottusi nelle vostre menti,
osservate con sguardi muti,
implorate con gesti silenti,
il perdono di quegli spiriti divenuti.

                                     Damiana Dal Molin

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VECCHIE SIGLE, VECCHIE EMOZIONI

 

Elettriche le note sospese

In un girotondo di accordi noti,

riportano alle menti sorprese

i colori di ricordi remoti.

Nelle sigle dei cartoni animati,

nelle note con calore gridate,

dei personaggi nei colori sfumati,

gioie d’infanzia son riportate.

Riaffiorano infantili emozioni

Dello spirito alla superficie,

si cantano, allegri, canzoni

senza alcuna espressione attrice,

ma col cuore leggiero,

scordandosi con facilità,

del mondo adulto il vero,

i problemi della realtà.

                              Damiana Dal Molin

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SE INSEGUI

Se stai inseguendo parole di giustizia,
che sfuggono come ladre astute,
dallo scrigno delle tue labbra,
perdendosi nei vortici di scintillanti agi.
Se stai guardando colori di morte,
che si mimetizzano come insetti
di una foresta di insensate frenesie,
tra gli sguardi vacui che ti circondano.
Se stai piangendo lacrime di fiele
per le frustrazioni esacerbate
dall'ottusità della coscienza collettiva
che nulla nota oltre al suo benessere.
Se sta lanciando un disperato s.o.s.
per i lontani fratelli a te tuttora ignoti,
che soffrono mali dei bisogni primari
senza poter alzare la loro voce.
Se credi che nessuno attorno a te ti noti
se credi che l'indifferenza sia il nostro pane
se credi che l'umanità sia ormai sterile
non crederlo, c'è ancora chi ti ascolta.

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                               Damiana Dal Molin

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LA MIA IRA

Il temporale ha ruggito,
ed un palo è crollato,
il vento ha ululato,
ed il tordo è fuggito.
Come è arrivata la tempesta,
così in fretta se n'è andata,
suonando la sua ritirata,
in lontananza ora sembra mesta.
Simile a questo è la mia ira
monta in fretta e abbatte i cari,
sembra smuova i cieli e i mari
per l'attenzione che attira.
Poi piano piano scema,
una volta sfogato l'impulso,
che sale a volte insulso,
nella mia coscienza che trema.
E di colpa un piccolo senso,
si acuisce dentro il mio ego,

ed anche se poi lo nego,
per ore a quello penso.
Perciò come accettate il temporale,
sopportate con pazienza la mia ira,
non siete voi quelli sotto mira,
e più che a voi a me farà poi male.

                               Damiana Dal Molin

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LA GUERRA DELLE MONETE

 

Un'altra bomba,

un'altra tomba,

un grido strozzato,

un cuore spezzato,

piange un padre,

grida una madre,

nell'aire pesante,

troppe vite infrante.

Una guerra per Dio,

una guerra senza Dio...

la guerra delle monete,

tutti caduti nella sua rete.

                               Damiana Dal Molin

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IN FONDO AL PUNTO

quando le parole scaturiscono,
dal cuore naturali sgorgano,
c'è la possibilità ch'esse feriscano
chi in realtà esse amano...

è il rischio della verità,
che affronta un mondo arido,
si scontra con la realtà,
del nostro cuore pavido...

perché reale è ogni timore,
dello scherno e del rifiuto,
che frena ogni nostro ardore,
e nostro spirito diventa muto...

perciò cerchiamo d'arrivare
ad ogni punto al suo fondo,
per l'emozione sviscerare,
alla faccia di questo mondo.

                               Damiana Dal Molin

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MONITO

Simili a Dei per l'intelligenza,
è cresciuta la loro arroganza,
creata un'arma d'enorme potenza,
sui paesi d'intorno esercito avanza.
Longevità era da tempo raggiunta,
ormai tutti i mali sapevan curare,
acquisita conoscenza, ormai assunta,
un'evoluzione tale da impressionare.
Ma male usate tutte le loro facoltà,
contro gli altri uomini si erano lanciati,
e per punirli, tutte le varie divinità,
gli abitanti di Atlantide avean sprofondati.
Che sia monito, che sia lezione,
ogni progresso dell'umana conoscienza,
deve esser fatto con condivisione,
ed uso calibrato dalla coscienza.

                               Damiana Dal Molin

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FILI  ARGENTATI

 

Ragnatela iridescente,

d'emozioni tessuta,

fili argentati,

d'amore intrecciati,

d'odio annodati,

di pietà filati...

Come un ragno paziente

il tempo senziente,

giudice inclemente,

ha forgiato la mia mente...

Il mio cuore è cresciuto,

nel rinsetimento muto,

nell'affetto taciuto...

In ogni emozione,

in ogni sensazione,

un dono ho letto...

grazie non sempre ho detto,

ora per tutto lo esterno,

per ciò che è effimero eppur eterno!!!

                               Damiana Dal Molin

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PIU'  E  MENO

 

Giorno addolorato, giorno spensierato

un fratello nascosto piange disperato,

una sorella s'allontana su un sentiero soleggiato,

ma tra le lacrime si nasconde un sorriso,

tra i raggi del sole piove una lacrima sul viso,

e così lo spirito internamente si sente diviso...

un occhio che sorridente ed un altro lucido,

gli angoli all'ingiù di un sorriso umido,

nell'umore odierno che si rivela torbido...

Eppure si ha ancora la coscienza,

che con tempo, fatica e pazienza,

mantenendo lo spirito con coerenza,

ritornerà a splendere il sole dove ora piove,

e che per ogni palpito che il cuore muove,

ci saranno ancora amori, emozioni nuove....

                               Damiana Dal Molin

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PRESUNZIONE

credere che la dolcezza mi sia dedicata,

che la fiducia sia in me risposta,

che la porta sia aperta per me....

presunzione credo sia, eppure....

                               Damiana Dal Molin

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